Sernagiotto e modello Veneto contro le dipendenze
Sabato 19 Giugno 2010 alle 17:44 | 0 commenti
Regione Veneto - "Nel Veneto contiamo da anni su un modello di servizi e d'interventi radicato e che ha ben operato nel settore delle dipendenze. Ora bisogna ripartire, fare un ‘tagliando' al nostro sistema per rispondere alle nuove esigenze e alle tante diverse forme che le dipendenze assumono. Perciò, nel prossimo autunno, la Regione promuoverà la conferenza regionale sulle dipendenze, che riunirà i ministri competenti e gli stati generali del settore. Da lì usciranno le linee programmatiche da inserire nel nuovo piano sociosanitario regionale che presenteremo alla fine dell'anno."
Questi alcuni dei passaggi svolti dall'assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto all' incontro di stamani a Venezia, Palazzo Balbi sede della Giunta veneta, con i responsabili dei dipartimenti per le dipendenze delle Aziende Ullss del Veneto per fare il punto sulla complessa situazione delle dipendenze nel territorio regionale. "Oggi - ha detto Sernagiotto - la persona con problemi di tossicodipendenze e di alcolismo non è più quella emarginata che si vedeva una volta nelle piazze, nei parchi e nelle strade delle nostre città . E' cambiato tutto. Alle tradizionali forme di dipendenze da eroina si aggiungono quelle da cocaina, da pasticche, da mix con alcol e quelle legate alle dipendenze da giochi d'azzardo sulle macchinette nei bar, da internet, che sono in continua crescita. Ne parleremo anche con il Governo. Ci hanno detto gli operatori che arrivano ai servizi territoriali giovani e giovanissimi che chiedono aiuto, ma anche tanti padri e madri di famiglia. Vogliamo potenziare i servizi per la lotta alle dipendenze. Troveremo le risorse per farlo - ha spiegato - recuperandole dove si spende in modo improprio, quando ad esempio le persone devono periodicamente andare negli ospedali per acuti per curare la propria dipendenza invece che nelle strutture sociosanitarie appropriate che dovrebbero servire al recupero vero, quello sociale. Da settembre, saremo in tutte le scuole venete, partendo dalle medie inferiori perché ormai è anche da questa soglia d'età che iniziano i problemi di dipendenza, e proseguiremo anche nelle scuole medie superiori".
La fotografia del sistema veneto per le dipendenze, dati 2008, è la seguente: le risorse impegnate sono di 25 milioni di euro l'anno per il finanziamento complessivo del sistema territoriale e di 3 milioni di euro (nel 2009) per il finanziamento di progetti specificamente rivolti, tra l'altro, alla nuova utenza e alle nuove droghe; le strutture sono 223 complessive di cui 23 servizi per le tossicodipendenze, 5 comunità terapeutiche pubbliche, 31 comunità terapeutiche del privato sociale accreditato, 42 associazioni club alcolisti in trattamento, 107 gruppi alcolisti anonimi; la dotazione organica è di 779 operatori tra medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri professionali, educatori professionali e amministrativi. Le persone con problemi di dipendenza assistite dal sistema veneto e cioè in carico ai servizi territoriali sono 28.245 (dati 2008) di cui 14.048 alcoldipendenti (pari al 49,7%), 12.307 tossicodipendenti (43,6%), e 1890 nelle comunità terapeutiche (6,7%).
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