Sergio Berlato: con Filippi non era bega personale e la crisi in casa Lega lo dimostra
Lunedi 16 Gennaio 2012 alle 16:17 | 0 commenti
				
		On. Sergio Berlato, Pdl - Pur nel rispetto di quanto avviene in casa Lega, argomento sul quale non mi permetto di fare alcun tentativo di speculazione, ritengo opportuno ribadire che la famosa questione che mi portò a fare precise domande alla classe dirigente della Lega Nord vicentina, in occasione dell'approvazione del P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), non era una questione personale tra il sottoscritto ed il sen. Filippi, ma una chiara richiesta politica ad un partito alleato.
Non al sen. Alberto Filippi, ma alla Lega Nord, chiesi quali fossero le posizioni di questo partito sulla questione "grandi centri commerciali" e "cementificazione del territorio".
Esordisce così l'On. Sergio Berlato, Coordinatore vicario del PDL della  provincia di Vicenza, che all'inizio dello scorso anno aprì una  questione politica importante nei confronti del carroccio vicentino.  "Posi delle domande ben precise alla Lega vicentina alle quali, a  tutt'  oggi, nessuno ha ancora risposto".
"Assistetti al tentativo di  liquidare la questione come una bega personale nei confronti del Sen.  Alberto Filippi, il quale è stato utilizzato come capro espiatorio per  far passare un P.T.C.P. in Consiglio provinciale che conteneva ben altre  problematiche di cui l'area CIS di Montebello Vicentino pareva essere  una delle meno criticabili".
"Era e rimane un caso politico che  interessa migliaia di cittadini e piccoli commercianti che la Lega,  almeno a parole, afferma di voler tutelare. 
Io non mi occupo di  scelte imprenditoriali altrui - continua l'on. Sergio Berlato -,  soprattutto se fatte in modo legittimo. A me interessa la posizione  politica che assume un partito per verificarne la coerenza tra quello  che predica in campagna elettorale e ciò che pratica una volta inseriti i  propri rappresentanti ai vari livelli istituzionali". 
"Mi sembra di  assistere - conclude Berlato - ad una similitudine tra ciò che sta  avvenendo in casa Lega e ciò che sta avvenendo nel PDL. In entrambi i  partiti è in atto un tentativo di scardinare una classe dirigente che  sembra avere fatto il suo tempo e che pretende di continuare a rimanere  al potere contrastando in tutti i modi possibili ed immaginabili tutti  coloro che sono portatori del cambiamento, quel cambiamento fortemente  voluto dalla base ma ritenuto pericoloso da chi, finora, ha solo gestito  il potere senza curarsi del consenso che deriva dal rapporto diretto  con i cittadini."
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