Senato, Ciambetti: il Veneto avrà meno eletti del Trentino, è tramonto della democrazia
Mercoledi 2 Aprile 2014 alle 11:40 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, LN - “Il Veneto che ha quasi cinque milioni di abitanti i quali producono un flusso fiscale di 72.942 milioni di €, riceve servizi dalla P.A. per 51.838 milioni di € Con un saldo negativo di 21.104 milioni di €, un residuo fiscale di -4.274 €, ebbene questa Regione peserà meno del Trentino Alto Adige nel futuro Senato delle Autonomie, che ha un milione e 50 mila abitanti e che mantiene nel proprio territorio l’intero gettito fiscale: la proposta del governo Renzi offende il buon senso e straccia d’un tratto tutti i principi su cui si fonda la democrazia.
E’ una palese ingiustizia assegnare al Veneto solo 6 rappresentanti, tanti quanti ne conterà il Molise, e ben 8 al Trentino Alto Adige. Siamo trattati come una coloniaâ€.
Non usa mezzi termini l’assessore regionale agli enti locali e bilancio del Veneto nel commentare “quella che non è una riforma, ma una svolta reazionaria neo-peronista – ha detto Ciambetti - ‘No taxation without representation’ fu il motto della ribellione dei coloni americani contro l’Inghilterra–e, in seguito, di ogni programma liberale democratico: Renzi ci dice di pagare le tasse, toglie alle Regioni ogni forma di autonomia e dà un peso maggiore sia a chi non versa alla comunità nazionale la sua quota sia  a chi riceve ben più di quanto non dia. Assurdamente Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, cioè le tre regioni che da sole tengono in piedi il bilancio statale avranno meno rappresentanti di quelli nominati nel suo complesso dal Presidente della Repubblica: un uomo solo, in altre parole, conterà più di oltre 18 milioni di cittadini: viene stravolto il rapporto proporzionale che deve esistere tra cittadini governati e governanti, tra elettori ed eletti. Per Renzi 52 mila molisani sono equivalenti a 816 mila veneti. Non possiamo assistere in silenzio al tramonto della democrazia, alla sua degenerazione nella più squallida demagogia, in cui si incantano le masse magari per tacere dei reali problemi: nelle stesse ore in cui Renzi affossa la storia democratica della Repubblica, la disoccupazione vola al 13 per cento, in un anno ben 365 mila persone hanno perso il posto di lavoro, la disoccupazione giovanile arriva al 42.3 per cento. Il disagio sociale è il brodo di cultura del neoperonismoâ€
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