Sel: fiera dell'ignoranza per protestare contro il gay pride veneto a Vicenza
Domenica 18 Novembre 2012 alle 19:37 | 0 commenti
Tomaso Rebesani, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà - Sorprende dopo quasi 25 anni dalla caduta del muro di Berlino l'ampio numero di persone che mentalmente sono rimaste a tutt'oggi al di là della cortina di ferro. Persone che in quanto appartenenti alla destra politica e culturale del nostro Paese hanno l'irrefrenabile bisogno di metterci di fronte alla fiera dei luoghi comuni della destra italiana per poter riaffermare la propria identità .
E quindi se viene annunciato a Vicenza il Gay Pride regionale del Veneto per il 2013 è per loro impellente l'emissione di comunicati ai media in cui sottoporci in forma edulcorata le rituali volgarità , il provincialismo ed i monumenti di ignoranza a cui tradizionalmente attingono sul piano della cultura politica. Il mondo in questi vent'anni ha vissuto cambiamenti enormi, anche sul piano dei diritti delle coppie omosessuali: negli Stati Uniti d'America queste coppie possono sposarsi, in Scandinavia possono anche adottare figli, mentre da noi siamo ancora costretti ad assistere alle pantomime di questi ridicoli eredi della mascolinità latina. Anche questo è indice della miseria di questo ceto politico che non si scandalizza per aver guidato l'Italia negli ultimi 15 anni portandola sull'orlo della bancarotta, né per aver governato la più grande regione del Paese, la Lombardia, con i voti della 'ndrnagheta, per loro è scandaloso che a Vicenza si svolga una manifestazione regionale delle associazioni che si batto per i diritti delle coppie omosessuali.
E' ora di finirla con questa miserabile recita dei luoghi comuni per cercare di far vedere che si è di destra, mentre si condanna il Paese all'emarginazione rispetto al resto del mondo.
Per questo riteniamo che scegliere Vicenza per lo svolgimento del Gay Pride del Veneto nel 2013 sia una grande occasione per la città , sia al tempo stesso un onore ed una grande responsabilità perché non può essere un fatto episodico. Vicenza deve essere secondo noi città all'avanguardia sul piano dei diritti e dell'accoglienza verso le coppie omosessuali, come verso i migranti; verso la tutela delle donne, come verso chi è vittima della precarietà . Solo così potremo costruire una Vicenza migliore e al passo con i tempi.
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