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Sel e profughi: Ancora una volta nell'anarchia più totale e ogni Comune si deve arrangiare

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 18 Maggio 2011 alle 18:31 | 0 commenti

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Tomaso Rebesani, Coordinatore Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà - La cosa che più sorprende in questa vicenda dei profughi in arrivo nella nostra città e nella nostra provincia è la totale assenza di un'organizzazione unitaria nazionale che disponendo di notevoli risorse ottenute attraverso la fiscalità generale, sia in grado di restituire questo prelievo sotto forma di servizi, efficienza e risoluzione delle emergenze.

 Negli altri Paesi europei un'organizzazione del genere, si chiama STATO, in Italia questo non esiste più ormai, quel poco che restava di quanto i nostri nonni avevano realizzato dopo il 1945 quest'ultimo governo lo ha definitivamente stracciato. E ora ne vediamo i risultati. Nel nostro Paese stiamo vivendo un piccolo 8 settembre su un tema, quello delle migrazioni di rifugiati e di emigranti per lavoro, che rappresenta la vera sfida di fronte alla quale si trovano tutti i paesi ricchi del mondo.
Sono iniziati i movimenti di piazza nell'Africa settentrionale, si è arrivati alla guerra in Libia e da noi ci sono volute settimane per capire che saremmo stati una destinazione ambita per coloro che fuggivano da quelle sofferenze. Quando Lampedusa stava per precipitare nell'anarchia e nella ribellione si sono trasferiti di nascosto migliaia di profughi in Puglia e Sicilia in una sorta di campi di raccolta, poco più che appezzamenti di terra recintati. Questa situazione, ovviamente non gestita né gestibile, ha portato ad un non ben identificato piano di smistamento di questi profughi in giro per il Paese. Passando attraverso un conflitto diplomatico con tutti i Paesi Schengen a causa del permesso di soggiorno semestrale concesso dall'Autorità Italiana senza il consenso degli altri firmatari dell'accordo Schengen.
Non possiamo dimenticare questi mesi, prima di sorprenderci per i profughi che stanno arrivando vicino alle nostre case. E ora una situazione non gestita viene da una parte scaricata per l'ennesima volta sulle spalle dei Sindaci di buona volontà e al tempo stesso accende sentimenti biechi che sonnecchiano dentro ognuno di noi
dopo il lavaggio culturale del cervello a cui ci siamo sottoposti in quest'ultimo ventennio: farsi gli affari propri e guai chi mette il naso nel nostro cortile.
Peccato che il mondo non si curi più di tanto delle nostre chiusure, della nostra ignoranza ed inadeguatezza, e queste migliaia di persone che per mesi abbiamo visti negli schermi ci stanno arrivando vicino a casa.
Da una parte ci troviamo Sindaci consci del proprio ruolo che si attrezzano al buio: non sanno quante persone arriveranno, di che nazionalità, se donne o uomini, vecchi o bambini, malati o sani, per cui con i mezzi a disposizione come nel caso della nostra città, mettono a disposizione spazi, si organizzano con l'ospedale per le necessarie verifiche igienico-sanitarie e, noi lo speriamo vivamente, si pongono anche il problema di parlare con queste persone, capire chi sono e capire cosa poter far fare loro fintantoché resteranno nella nostra città. Dall'altra abbiamo sciagurati Presidenti di provincia, come il nostro, o Presidenti di Regione o addirittura Ministri che non capiscono cosa sta succedendo, ma vorrebbero chiudere le porte, tenerli fuori. Sono figure comiche, se non fossero pericolose per la mentalità che diffondono e i sentimenti che accendono, fino a portare la responsabilità morale di episodi, per fortuna solo dimostrativi, come quello verificatosi ieri a Mezzaselva. Ma chi ha deciso di spedire 250 (si ipotizza) libici (si ipotizza) in un edificio come l'istituto elioterapico di Mezzaselva in mezzo ai boschi? Qualcuno pensa che rinchiudendoli in mezzo ai boschi potremo ancora una volta fare finta che questi non ci siano? Noi possiamo pensare di essere
un'isola felice, ma nel mondo le cose avvengono diversamente: ci sono guerre, c'è povertà, la gente muore e per non morire parte di coloro che sopravvivono scappano verso qui Paesi (tra cui il nostro) dove si sta meglio. L'hanno fatto anche i nostri nonni e bisnonni per decenni.
questo punto dipende tutto da noi. Come Sinistra Ecologia e Libertà pensiamo che la nostra comunità cittadina e provinciale debba fare la propria parte per risolvere l'emergenza, dare una sistemazione dignitosa a quanti stanno arrivando nella nostra terra, chiedendo il coinvolgimento di tutti i vicentini, spiegando loro cosa siamo chiamati a fare e con che mezzi. Dall'altra parte il nostro Sindaco, con i suoi colleghi deve pretendere un'assunzione di responsabilità a chi sta governando questo nostro Paese e chiedere fino a quando? Qual'è il piano? Una volta sistematisi nella nostra città e nella nostra provincia quale vogliamo sia il futuro di queste persone?
Al Presidente Schneck e al Presidente Zaia queste domande non le facciamo, parlare a loro di responsabilità mi sembrerebbe offensivo. Per il concetto stesso di responsabilità, ovviamente...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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