Quotidiano | Categorie: Politica, Informazione

Sedi venete nel mondo:'lite' Pnv e Corriere della Sera

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 23 Giugno 2010 alle 21:08 | 0 commenti

ArticleImage

Pnv  -  Corriere della Sera: immondizia tipografica

Cari lettori, mi spiace essere così caustico con questo giornale storico, ma non è la prima volta che dalla sua testata escono articoli raffazzonati alla meno peggio per non dire fuorvianti. L'ultimo è quello uscito dalla tastiera (mi auguro usi quella) di Sergio Rizzo, in cui accusa il Veneto di avere 61 sedi di rappresentanza in tutto il mondo. Per questo autore, abituato alla polvere di una redazione giornalistica ma non a quella delle fabbriche, probabilmente non passa nemmeno per la testa la necessità di associare ai numeri le relazioni sui costi. Alla fine dell'articolo pare che per tutte le 178 sedi divise tra tutte le 20 regioni si spenda un totale di 1.140.000 euro all'anno.

Mi affido ai suoi numeri, anche se egli stesso ammette nell'articolo di non essersi nemmeno preso la briga di leggere i bilanci delle regioni. Cioè, cari lettori, cerchiamo di capire: tutte queste sedi, di tutte le regioni italiane, costerebbe in totale come il fatturato di una piccola impresa di una decina di dipendenti!
Prima di continuare, è doverosa una precisazione da parte mia. Io sono il primo ad abiurare le patacche di stato, insomma i cosiddetti "enti pubblici" che spesso sono una fonte inesauribile di malversazioni e distorsioni sia degli equilibri elettorali sia del libero mercato. Dal mio punto di vista, meno stato (o meno regione) e meglio si vive, ovviamente sottintendendo di tagliare ogni forma di costo e quindi di tassazione.
Tuttavia, consideriamo pure la cosa come se i cittadini veneti avessero votato ed approvato di mantenere le 61 sedi internazionali del Veneto (e dunque implicitamente di sostenerne i costi pagandone le relative tasse), e vediamo se i conti stanno in equilibrio.
Allora, siccome io i conti della Regione Veneto me li ero andati a leggere a suo tempo, intanto guardo al complessivo e faccio le dovute proporzioni. Una cosa è parlare di costi per 100 a fronte di incassi di 200, una cosa è parlare di costi per 100 e incassi per 1000. Sembra ovvio, eppure per il nostro giornalaro non pare non sia così.
Il Veneto ha un PIL di poco meno di 140 miliardi (2006), di cui 48 miliardi dovuti a esportazioni (dato 2008), ovvero circa il 35% del PIL. Non c'è da sorprendersi che le cose vadano male in Veneto quando l'economia globale arranca, d'altra parte è l'export che fornisce "ricchezza pregiata" che incide favorevolmente nella bilancia commerciale.
Dunque, si parla di euro unmilionecentoquarantamila per tutte le regioni. Dato che il Veneto dispone 61 di queste 178 sedi, ammettendo che tutte costino grosso modo uguale, possiamo dedurre che il costo per il Veneto è di 495 mila euro. Aggiungiamo inoltre che la regione paga allo stato italiano 70 miliardi di tasse, e ne riceve 16 (!!). Infine mettiamoci che le rappresentanze nel mondo offerte dallo stato italiano sono penose dove lo stereotipo del magna magna romano è al suo massimo "splendore", e siamo al completo.
Non che quelle Venete siano molto meglio, c'è da dire, almeno per quanto mi è stato riferito per la sede in Lussemburgo, ma almeno sono un pelo più efficienti (specie quelle cinesi, almeno così mi ha riferito un amico imprenditore).
Riassunto. Al Veneto pagare queste 61 sedi costa circa 495 mila euro, su quasi 140.000.000 migliaia di euro di PIL (0,000035%) e su circa 48.000.000 migliaia di euro di export, cioè lo 0,001 % di tutto l'export !!
Ovviamente, non è che tutto l'export del Veneto sia dovuto a queste sedi di rappresentanza, anzi, francamente ne dubito molto.
Il punto della questione però è che quando si scrivono articoli in cui si fa giustamente il pelo sulla spesa inutile, sarebbe opportuno soppesare le cose per dare una giusta informazione.
Il Veneto è stato messo alla gogna per queste sue 61 sedi, certo, di più della Lombardia che di PIL ne fa quasi il doppio e ha doppio numero di abitanti, ma ovviamente non paragonabile a regioni che seppure con meno sedi hanno un PIL di gran lunga minore e un export che impallidisce di fronte a quello Veneto.
E poi, alla fine, dobbiamo ancora vedere quanto veramente costano al Veneto queste sedi (la mia è una semplice deduzione).
Senza dimenticare che dopotutto, da quando è stato annesso all'Italia, dal Veneto sono emigrate 4 milioni di persone nel mondo, e non sono così sicuro che tutte le sedi di rappresentanza del Veneto siano completamente a carico della Regione, che al massimo pagherà loro le spese vive.
Come faccio a dirlo? Semplice, uso la calcolatrice! (sono discalculico)
Se prendiamo € 495000 e li dividiamo per 61 scopriamo che a sede vengono dati € 8114 all'anno, insomma, i soli costi vivi di un ufficietto di 1 persona.
ANZI! Questo mi fa pensare molto. Perché se noi avessimo uno Stato Veneto con ben 61 sedi nel mondo come ambasciata (su 192 stati ... oops, 193 con il Veneto mi pare che come costi saremmo ridotti all'osso, e pure un antistatalista come me ci metterebbe la firma!
Conclusione.
D'accordo fare le pulci, ma evitiamo di accanirci contro il Veneto solo per avere letto quattro numeri in croce e non avere usato i pochi neuroni disponibili per essere un po' critici. A me stà bene fare le pulci, ma non mi sta bene questa asimmetria di giudizio lobotomizzata.
Trascurare molti di questi particolari mi sembra di una superficialità aberrante, un articolo quello pubblicato dal Corriere che vale appunto lo 0,001%*, ma ormai dai giornalari italiani cosa ci si può aspettare di più?
Claudio G.

Leggi tutti gli articoli su: Pnv, Regione Veneto, Corriere della Sera, Sedi, Sergio Rizzo

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network