Seconda bastosta per il Lane... Buona notte al Vicenza
Domenica 4 Settembre 2016 alle 23:49 | 0 commenti
SPAL - VICENZA 3-0 (p.t. 2-0) Marcatori: Arini, Cremonesi, Zigoni
Gara tutta in salita dopo 6’ quando il Vicenza resta in 10 uomini a seguito dell’espulsione del portiere. Dopo un quarto d’ora la Spal raddoppia e il Lane va in bambola, subendo gli attacchi ferraresi come un pugile alle corde. Se la prima frazione di gioco fosse terminata con un passivo più pesante nessuno avrebbe potuto recriminare. Sotto di due gol e con l’inferiorità numerica, i biancorossi provano a fare qualcosa nella ripresa ma non combinano granché e anzi subiscono la terza rete a tempo scaduto. Pur con tutte le spiegazioni del caso, è una sonora battuta d’arresto che lascia gli uomini di Lerda tristemente a quota zero in classifica.
LE PAGELLINE
Benussi 5: neanche il tempo di scaldarsi e si fa cacciare dal campo. E’ vero che lo lasciano come Cristo in croce con Antenucci lanciato in solitaria verso la porta, ma un portiere della sua esperienza non doveva stendere l’attaccante con una scivolata suicida. Meglio sarebbe stato lasciarlo andare in gol: la partita era appena iniziata e ci sarebbe stato tutto il tempo di recuperare giocando 11 contro 11. Errore concettuale, dunque, che costa l’insufficienza.
Vigorito 7: si piega solo al tiro di Arini, deviato peraltro nel sacco da un difensore iberico e dall’assolo finale di Zigoni, lasciato libero di colpire dopo un lungo traversone centrale. Per il resto para tutto il parabile e anche qualche cosa di più…
Pucino 5: qualcuno a fine match dovrebbe mostrarli almeno la foto di Lazzari, perché in campo lui non l’ha mai visto. Il veloce esterno estense, infatti, lo salta praticamente sempre, creando sul fianco sinistro della difesa del Lane tutta una serie di pericolosissime opportunità .
Esposito 5,5. si sperava di fare un salto in avanti rispetto alle prestazioni incolori di Fontanini. Il centrale nuovo arrivato, invece, sbaglia su Antenucci in occasione del gol di Arini e si fa sovrastare da Cremonesi sul 2-0. Era però la sua prima partita, appena arrivato dal calciomercato, per cui il giudizio non può essere esaustivo.
Zaccardo 6: fa un po’ meglio del compagno di reparto per buona parte della gara, tuttavia si vede che la condizione fisica non è ancora al 100% e non sempre l’esperienza può compensare le gambe pesanti. Come al 95’ quando su un tutto sommato innocuo lancio da centrocampo, Zigoni fila come un missile e lui come un’Ape…
Bianchi 6: assieme all’ex campione del mondo ha la colpa di confezionare il pateracchio che libera Antenucci in occasione del rosso a Benussi. Soffre parecchio la velocità di mora sulla fascia destra, col quale però ingaggia un confronto vigoroso che, alla fine, si conclude in parità .
Signori 5,5: è durissima battagliare in mezzo al campo quando gli avversari sono più numerosi. Ci prova con il solito indomito coraggio e con tanta corsa. Ovviamente paga dazio in termini di lucidità e, visto che in questo frangente toccherebbe a lui salire in cabina di regia, il faro illuminante non si accende mai.
Rizzo 6: ringhia, randella, fa scintille, ci mette insomma tutto il cuore possibile per impadronirsi delle redini del gioco. Il risultato pratico, tuttavia, è poca cosa e la Spal non fatica nemmeno troppo a far girare palla con tocchi precisi quanto irritanti. Suo, al 54’, il tiro più pericoloso verso la porta biancazzurra, che costringe ad un difficile intervento.
Siega n.g.: esce subito per far posto al secondo portiere.
Galano 5: non gli arrivano gran palle giocabili, è vero. Ma è quando la squadra va in difficoltà che l’elemento di caratura superiore dovrebbe prenderla per mano ed inventare qualcosa di decisivo. La partita di Cristian, invece, se si esclude un tiro alto ad inizio gara, è una sparata di mortaretti quando servirebbero i pezzi da 90.
Di Piazza 5,5: rimasti in 10, lì davanti è solo come un cane morto. Il tabellone spietato, dice però che, a parte una buona progressione al 37’, la sua presenza in attacco produce alla Spal gli stessi grattacapi della puntura di una zanzara ad un elefante. Anche con i pensieri foschi nella cabeza, Raicevic è di un altro pianeta. E si sapeva…
Vita 6: canna malissimo un ghiotto contropiede al 9’ e in generale non è il bel giocatore visto in altri frangenti. Tuttavia prova ad andare al tiro in due occasioni (al 44’ e all’80’) e si sforza di fare da elastico in una fascia sulla quale la predominanza dei padroni di casa è spesso imbarazzante.
Cernigoi n.g.: pochi minuti giocati e non si poteva forse pretendere di più della buona volontà che ci ha messo. L’impressione, comunque, è che si tratti di un elemento promettente che però non ha ancora digerito il salto di qualità e di “cattiveria†che la Caletterai gli impone.
Fabinho n.g.: la nota positiva è che appare in crescita dal punto di vista della condizione fisica. La sua velocità sulla corsia laterale sarà importantissima per il Vicenza work in progress…Allenatore Lerda 5,5: i suoi fanno di tutto per rovinargli la serata, mettendo immediatamente la partita su una salita che il Mont Ventoux gli fa una pippa. Sul 2-0 poi, è come se forasse entrambe le gomme sotto la neve e con l’ammiraglia lontana. Detto questo, i numeri parlano però contro di lui: la Spal tiene la palla il doppio del Lane e tira in porta 12 volte contro 3 dei biancorossi. Senza Svigorito e due pali clamorosi, il punteggio avrebbe potuto prendere proporzioni tennistiche. Pratica da archiviare in fretta, per lavorare a costruire il vero Vicenza, con il recupero degli infortunati e l’eliminazione di certe amnesie difensive che non devono diventare un destino inevitabile. Siamo solo alla seconda di campionato: chi canta il de profundis è da ricoverare subito al San Felice!
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