Se spread non sale, il Pil scenderà del 2% nel 2012
Mercoledi 18 Luglio 2012 alle 02:24 | 0 commenti
Le stime di Palazzo Koch: fuori dalla recessione nel 2013. L'anno prossimo il tasso di disoccupazione supera l'11%, giovani e donne i più colpiti. Inflazione al 3% quest'anno, poi sotto il 2%. La nostra ripresa dipende dalla situazione nell'area euro
di rassegna.it
Nell'ipotesi che lo spread tra il rendimento del Btp a dieci anni e quello del corrispondente titolo tedesco si mantenga intorno a 450 punti base, il Pil si ridurrà del 2% nel 2012 e dello 0,2% nel 2013. A sostenerlo è la Banca d'Italia, nel bollettino economico diffuso oggi (17 luglio), che fa il punto sull'economia italiana e avanza le previsioni per il prossimo futuro, rivedendo le stime al ribasso.
Ne dà notizia l'Adnkronos.
A fronte di un significativo aumento della partecipazione al mercato del lavoro, già osservato nella prima parte del 2012, il tasso di disoccupazione si porterà al di sopra dell'11% nel 2013. I più colpiti continueranno a essere giovani e donne. Quest'anno invece il numero di persone senza lavoro "scenderebbe di poco più dell'1%" e "resterebbe stazionario il prossimo'".
L'inflazione dovrebbe salire al 3% nella media di quest'anno (dal 2,9% nel 2011), per poi scendere sotto il 2% nel 2013. Questo un altro passaggio del bollettino, che sottolinea come la dinamica dei prezzi nell'anno in corso risentirà degli aumenti delle imposte indirette - quasi un punto percentuale - e del rincaro del greggio a inizio anno.
In ogni caso, specifica, le prospettive per l'economia italiana sono strettamente legate all'evolversi della crisi del debito nell'area euro e all'attuazione delle decisioni europee. Palazzo Koch si sofferma poi sulle misure del governo: "L'attività di revisione della spesa, insieme al contrasto all'evasione, può consentire di ridurre le aliquote fiscali, specie sul lavoro, favorendo la ripresa".
Le misure di revisione e contenimento della spesa, conclude il testo, "mirano a evitare gli effetti depressivi sui consumi derivanti dall'aumento delle aliquote dell'Iva già previsto per settembre, mantenendo invariati i livelli dei servizi grazie a recuperi di efficienza".
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