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Soci truffati da BPVi e Veneto Banca, ma c'è chi confonde don Enrico Torta: per lui basta rimborso percentuale, ma gli fanno scrivere altro. Giuseppe Conte garantisce per lui?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 1 Settembre 2018 alle 17:34 | 0 commenti

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Dopo aver pubblicato una nota, al solito polemica, di don Enrico Torta, dell'omonimo Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete, il 27 luglio stesso lo esortavamo, chi meglio di lui che è un prete di 81 anni?, a "benedire" un incontro per una linea comune tra tutte le associazioni" che dichiarano di avere come scopo quello di far recuperare i risparmi "maltolti" ai soci di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, oltre che delle 4 banche risolte. Per dare un seguito concreto al nostro appello abbiamo interrotto le nostre, meno importanti, ferie per incontrarlo di persona mercoledì 8 agosto a Dese vicino Mestre nella sua Parrocchia di Maria Immacolata. 

"Volevamo conoscerlo a quattrocchi per verificare con lui l'esistenza di una strada comune evitando  l'utilizzazione, a nostro parere, non sempre "ecumenica" del suo nome..." scrivevo solo il 16 agosto senza riferire di quanto ci eravamo detto, molto, di specifico sulla "questione banche e associazioni" se non accennandone solo nella parte finale quando scrivevo di avergli detto a fine incontro "se non serve lo scontro per risolvere le dispute e se è riunendosi che si fa la cosa migliore, ecco, don Torta, inviti tutti ad abbandonare lo scontro e a cercare insieme i punti di incontro..." per poi concludere così: "Ci sarà un seguito dell'8 agosto? Don Torta ci sta lavorando, ne sono intimamente sicuro, senza ascoltare voci che non siano quelle della sua sensibilità.".

Mi fanno, però, dubitare fortemente (non voglio ancora dire di averne la certezza perché la speranza è l'ultima a morire in un giornalista folle come me che fa le battaglie in cui crede anche se gli costano e non poco...) che don Enrico abbia ascoltato (e continui a farsene ammaliare) voci ben diverse da quelle della sua sensibilità gli eventi successivi. 

Questi erano culminati, pensavo, nel boicottaggio violento, che ho dovuto denunciare, promosso dal Coordinamento che usa il suo nome insieme ai seguaci di Luigi Ugone contro, inaudito, la conferenza stampa in cui il 20 agosto avrei finalmente fatto conoscere a tutti (per approvarlo, bocciarlo o emendarlo) la bozza del regolamento attuativo ma secretato della Legge n. 205, la legge di bilancio approvata per "ristorare" i soci da tutti i partiti e movimenti il 27 dicembre 2017 e confermata, per la procedura di emanazione del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il 6 agosto scorso sempre all'unanimità da tutti i partiti e  movimenti, pur in presenza della nuova maggioranza di governo.

Lui don Torta l'8 agosto mi aveva detto alcune cose (tutte da me documentabili) che rendo in parte pubbliche oggi dopo la nota a sua firma diffusa ieri, a noi inviata solo oggi e oggi stesso pubblicata di sotto e integralmente (pubblichiamo tutto di tutti, noi, don Enrico, noi nulla nascondiamo...) perché tutti, lui incluso, ricordino e sappiano. 

Don Enrico mi aveva detto:

- "parlerò del tuo appello con Andrea Arman in cui credo da sempre e ti farò sapere"

- "non conosco la legge 205 (quella che istituisce il fondo per le vittime delle banche, ndr) ma Arman mi ha assicurato che esclude..." e lì l'elenco non vero, come dimostrato dal testo del decreto che il suo Coordinamento e Noi che credevamo nella BPVi non volevano che noi rendessimo noto, dei presunti esclusi: chi ha aderito alla transazione, chi ha sottoscritto o acquistato azioni prima di una certa data, gli scavalcati, chi ha azioni per importi superiori a una certa cifra...

- "caro Giovanni, manda alla mia mail personale [email protected] i documenti che non conosco e che leggerò di persona anche se mi fido di Arman..."

- "sì, è vero, l'esposto che Arman mi ha fatto firmare e depositare in procura di Treviso faceva riferimento a un dossier contro Vincenzo Consoli di cui non avevo controllato l'originalità..." (traduco così quello che ha detto sul falso dossier epr amor di... prete)...

Ora valutate voi se la sua fiducia in Arman e nel suo omologo di Vicenza sia ben riposta viste le minacce contro chi come noi vuole informare e visto che don Enrico firmava esposti con allegati, diciamo, dubbi e criticava contenuti che non conosceva ma leggete una frase di don Torta, prima e dopo aver letto la sua nota di seguito (titolo significativo "Banche, banchieri e gente truffata") piena zeppa di

- errori (Intesa Sanpaolo ha ricevuto ben più di 3 miliardi ad esempio)

- imprecisioni (per Monte dei Paschi di Siena gli interventi miliardari mai hanno riguardato gli azionisti, ad esempio)

- nemici inutili a far recuperare i risparmi (condannare Banca d'Italia e Consob è giustissimo ma da lì non arriveranno mai soldi...,ad esempio)

- rimproveri che sono elogi (se qualcuno prima aveva dimenticato i fondi dormienti e ora sono lì per essere utilizzati con la legge 205 don Torta ringrazi chi li ha svegliati che non sono né Andrea, l'avvocato candidato 5 Stelle e con un curriculum zoppicante, né Luigino "Ugolone" noto per le sue attività all'epoca dei forconi di Montecchio e per la sua rapida "caduta" come assessore a Creazzo...

Qual è la frase di don Enrico Torta tra le mille che ha detto, mal consigliato o anche lui truffato sì, ma dai suoi consigliori, ma di cui ora lo chiamiamo a rispondere visto che lui non può più dire di non sapere dopo i documenti e le prove che gli ho dato di persona?

Eccola e la traiamo dal verbale del MEF sempre da noi pubblicato in esclusiva con "il resoconto ufficiale del MEF sulla riunione del 24 luglio su BPVi, Veneto Banca e banche risolte in attesa del decreto attuativo della legge 205 sul fondo per le loro vittime":

Don Torta: Rimborsare tutti i risparmiatori in base alle percentuali che si decideranno, ma rimborsare tutti. 

 

Don Enrico, che come lui scrive ha partecipato a tante riunioni, anche con le forze politiche dei vari governi, ha pronunciato questo suo auspicio nell'ultimo incontro, sempre da verbale, in cui, però, i rappresentanti di Governo, i sottosegretari Massimo Bitonci e Stefano Villarosa, a cui si rivolgeva fiducioso il prete ex Pd (uno dei tanti che abbandonano la barca che lodavano...), illustravano "come l'attuale decreto ha già dei paletti che permettono di individuare una platea di beneficiari, ora il Governo intende ampliare questa platea. Si tratta di individuare fino a quale eventuale ulteriore limite".

Eppure don Torta a loro ha chiesto non di applicare al massimo la legge 205 estendendone, come si impegnavano a fare i due sottosegretari, la platea dei beneficiari, ma si accontentava di far assegnare, evangelicamente, a tutti qualcosa, non tutto, ma anche una percentuale purché a tutti...

C'è tanta confusione in don Enrico come c'è confusione tra chi usa il suo nome? 

Risponda lui e i suoi seguaci (di due dei quali è lui, però, ad apparire seguace) ma quel che è certo è che questa confusione fa solo il gioco di chi non vuole applicare SUBITO la legge già approvata, che bisognerebbe sostenere compattamente per ottenerne il massimo e anche di più, per lasciare spazio alla sola promessa di una nuova legge che, proprio per le "tante collusioni e interessi" che don Enrico denuncia in un sistema che rende servi tutti i partiti, gialloverdi inclusi, mai vedrà la luce e, se mai dovesse vederla, darà domani al massimo quello che oggi già c'è.

A meno che altri non impongano altre priorità per nuove tragedie e nuovi bisogni che a quei fondi dormienti si ricorderanno ora di puntare.

Se la sente don Enrico di prendersi questa responsabilità, di non lavorare insieme per migliorare l'esistente piuttosto che demagogicamente, come dice lui, spaccare i soci? Se la sente senza sentire altri che non, ripeto, la sua coscienza?

 

P.S. Prof. Giuseppe Conte, sottosegretario Bitonci e sottosegretario Villarosa, vi prendere voi la responsabilità di far approvare una nuova legge, veramente migliore della 205, che passi anche le forche caudine dell'Europa, entro il 31 ottobre 2018, data in cui il parlamento all'unanimità vi ha impegnato a emanare il decreto attuativo di quella esistente?

E sempre entro il 31 ottobre 2018 approverete la nuova legge emanando contestualmente i decreti attuativi? 

Sì? Bravi! 

No? La responsabilità sarà vostra anche perché il 65% dei soci truffati ha oltre 65 anni e il tempo non gioca certo a loro favore ma solo a favore della lobby del sistema finanziario e bancario a cui dite di opporvi! 

Non deluda, comunque, soprattutto lei, signor presidente del Consiglio, le 208.000 famiglie in totale delle due ex popolari venete a parte quelle delle 4 banche risolte, a cui pure interessa la legge 205 o quella nuova, da sogno, che lei avrebbe in mente con i tanti miliardi che il Governo può mettere in campo mentre discute il DEF con l'amica Europa...

Sono tutte famiglie tradite dalle banche e rappresentate da tutte le associazioni nazionali del CNCU, da torme di legali in via di arricchimento grazie ai mille rinvii di una soluzione certa, da se stesse e anche dalle associazioni nate ad hoc (la gran parte con legali e aspiranti politici sempre a girar loro intorno) di cui Arman e Ugone si fanno portavoce per rappresentare alcune migliaia di nuclei familiari, dicono loro e di cui le assicura, in caso positivo, gli applausi don Enrico, il prete, uno dei tanti ex Pd, che poco sa di persona ma tutto giudica sulla fiducia altrui.

 

 

BANCHE, BANCHIERI E GENTE TRUFFATA

Mi pare giusto, di tanto in tanto, fare memoria e riflettere su questi tre anni vissuti con intensità per una cultura umana che metta la giustizia come fondamento a ogni agire.

Prima di tutto io pensavo, all'inizio, che i partiti che storicamente si definivano di sinistra, assieme ai sindacati prendessero una netta posizione di solidarietà. Così non è stato ma siamo stati testimoni di una grande assenza: direi quasi un tradimento. Lo Stato che per dovere costituzionale, nell'articolo 47, sa di dover difendere il risparmio dei suoi cittadini non ha difeso niente e, anzi, ha lasciato che offerte veramente offensive fatte dalle banche chiudessero la partita. Per Monte dei Paschi di Siena si è intervenuti con miliardi; con le due banche venete che potevano essere salvate come polmone vero del territorio si è preferito mettere in mano ad Atlante e, come ciliegina finale, consegnate a un euro a Banca Intesa.

In questi tre anni ho presenziato anch'io a tanti incontri con esponenti del Governo e, alla fine, è stata una melina deprimente. Ricordo che a notte tarda il Governo ha deciso di pilotare i risparmiatori ad essere "società per azioni" abbandonandoli al loro destino. C'è stato chi ha avuto il barbaro coraggio di definire questa povera gente "giocatori in borsa" e, quindi resi responsabili del tracollo. Io ho incontrato centinaia di persone e famiglie e non ne ho incontrato uno, ma solo pensionati, malati povera gente abbindolata e tradita. In "area Cesarini" poco prima delle elezioni è stata offerta la miserevole cifra di 25 milioni per quattro anni (100 milioni) volendo ricostruire una verginità chiaramente ormai perduta. Se c'erano questi fondi dormienti come mai si sono svegliati proprio adesso?

I defraudati, tutti, devono essere risarciti in maniera degna del sudore e del sangue di una vita.

Dov'era lo Stato che aveva il dovere di controllare la Banca d'Italia e la Consob? Quale gesto di doverosa solidarietà dovrebbe avere Banca Intesa, potenza economica a livello ormai europeo, che, in poco tempo, su questa disgrazia ha portato a casa più di 3 miliardi? Quale onore hanno dimostrato i banchieri responsabili, alcuni milionari e, forse, miliardari? E i collaboratori dei consigli di amministrazioni quanto sono responsabili "in solido"? Se essere di sinistra dovrebbe significare cercare vera giustizia a partire dai più oppressi, io mi onoro, con i miei limiti e peccati, di appartenere alla "sinistra evangelica", povero discepolo che ha condiviso tutta la sua vita con gli oppressi fino ad essere inchiodato su una croce. Vi dico sinceramente: i partiti mi hanno deluso e capisco anche i "fischi". Il mio ex Governo mi ha tradito: senza accorgersi è diventato amico dei potenti.

Spero che l'attuale Governo, come hanno promesso i due sottosegretari all'Economia, abbia il coraggio e l'onore di ricostruire la giustizia, al di là e al di sopra di tante collusioni e interessi. Se lo faranno non potrò fare a meno, a nome di migliaia di famiglie, di battere le mani e dire un grande grazie. Ormai non è più tempo di basse demagogie ma di decisioni e fatti. Da questo si giudica un vero Governo, qualunque esso sia.

31/08/2018

Don Enrico Torta

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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