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Scuole paritarie, i privilegi da abolire senza far danni agli ultimi

Di Edoardo Pepe Domenica 16 Agosto 2015 alle 23:17 | 1 commenti

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La sentenza della Cassazione, che ha dato ragione al Comune di Livorno costringendo le scuole paritarie cattoliche a pagare l'imposta sulla casa che negli anni passati avevano eluso, apre uno scenario che può creare problemi. Infatti la reazione più diffusa è "così chiuderemo". E chi così reagisce crede che, siccome le paritarie sono un importante supporto/supplenza ad alcune carenze dello Stato in merito, deve per questo continuare ad esistere il privilegio.

Giustamente, tra famiglie che pagano l'Imu con notevoli sacrifici e commercianti che pagano varie tasse e che spesso chiudono proprio per questo, lo scenario non sembra il massimo della futuribile legalità. E quindi? Le scuole religiose hanno più diritti di altri? Commercianti e scuole fanno attività "pagate" e, più d'uno, potrebbe sostenere che avere il macellaio sotto cosa abbia una certa valenza così come avere l'asilo nido sempre sotto casa. Un ginepraio da cui se ne esce, a nostro avviso, coi metodi della libertà, uguale per tutti e senza far male agli ultimi, che in questo caso sono quelli che potrebbero avere difficoltà per alcune scuole paritarie che potrebbero sparire.

Quindi, invece di una struttura statale con le sue carenze che creano l'alibi per la violazione delle paritarie, perché non passare il testimone all'utente finale? Cioè che siano le famiglie a scegliere verso chi indirizzare i propri pargoli? A differenza di quanto avviene oggi (chi sceglie le paritarie paga di più di chi si limita alla scuola dell'obbligo) siano premiate le strutture più scelte. Stiamo parlando di una scuola dell'obbligo basata sul cosiddetto buono-scuola, un forfait a disposizione delle famiglie che decidano dove mandare i figli a studiare. Garantito comunque l'obbligo dell'istruzione, che siano gli utenti a decidere. Nella nostra società c'è un mondo di globalità culturale e di identità diffuse, con territori sempre più relativi, dove le gabbie della cultura di Stato rappresentano un grosso limite alla crescita di individui in grado di governarsi e governare il futuribile.
Quello che scriviamo non è di immediata realizzazione. Ci vuole tempo e, soprattutto, dibattito e confronti fra tutti gli attori.

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Commenti

Inviato Lunedi 17 Agosto 2015 alle 14:19

Premetto che sono un Pubblico docente in quiescenza, dopo oltre 40 anni tra scuole superiori, medie, C.F.P. volontariato in carcere a S.M.Maggiore Venezia. Le scuole cattoliche nel Veneto, sono nate oltre 300 anni orsono, ancor prima dell'esistenza dello Stato Italiano che, solo ai primi del XX° sec. ha reso la scuola Obbligatoria. Credo che il Servizio Sociale che le scuole paritarie offrono ai cittadini, sia non solo degno di riconoscenza, ma obbligatorio come sostegno economico che volente o nolente funziona. I giornali finanziati dallo Stato hanno forse più diritto degli altri? I Partiti, i Sindacati finanziati dallo Stato hanno forse più diritti degli altri? Le cooperative rosse o bianche che spremono milioni di € hanno forse più diritto degli altri? La Rai, finanziata dal Canone che i cittadini pagano, ha forse più diritto degli altri? Gli utenti, hanno scelto, sono milioni i bambini nelle scuole cattoliche. Se poi, la mettiamo alla Renzi, sulla nuova scuola, mi vien da piangere. Un grande ...circo..per un contratto di lavoro e 70 mila assunzioni. Bene, ma di scuola come Servizio nemmeno l'ombra, la partecipazione delle FAMIGLIE manca a dirlo, orario di lavoro dei docenti silenzio assoluto, mense scolastiche? Peggio che peggio? I laboratori? Peggio di prima. La pratica Sportiva nelle scuole, anno 0! Tutto lasciato al caso o meglio all'iniziativa privata a pagamento. Intanto, poiché bisogna dare una mano ai figli, prendo in consegna 1 nipote. Ma perché bisogna pagare il PRE scuola al CSI, Alpini o altri "organismi" in attesa delle maestre o prof.? Stessa storia il pomeriggio dopo le 16 a pagamento? E' questo il rinnovamento della scuola? Premiare chi? Solo ed esclusivamente i docenti BRAVI che sono molti. Ma attenzione! Orario dei docenti TUTTI a scuola, dalle ore 7.50 alle 16.15 per 35 ore settimanali. Giorni di lezione non meno di 300 gg. Niente altre attività...in nero! Fine.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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