Scuole paritarie, 42 milioni di euro stanziati in Veneto. Bendinelli e Toniolo esultano
Mercoledi 19 Novembre 2014 alle 21:47 | 0 commenti
Per le scuole dell’infanzia e gli asili nido nel Veneto l’assessore regionale al sociale Davide Bendinelli annuncia: “La Regione stanzia 42 milioni di euro per 2014, dimostrata massima responsabilità verso famiglie a fronte di un governo irresponsabile; anche quest’anno trovate risorse necessarie per sostenere indispensabili servizi; preoccupazioni per futuroâ€. E arriva anche il commento di Costantino Toniolo (NCD), presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale del Veneto: "doveroso lo stanziamento da parte della giunta regionale, altri ritardi non sono tollerabili, ne va dell'esistenza di asili e scuole materne del Veneto!"
“Sono stato di parola. Mi ero impegnato a trovare le risorse necessarie per le scuole per l’infanzia e per gli asili nido e così è stato: la Giunta regionale su mia proposta ha stanziato ben 42 milioni di euro per assicurare la quotidiana erogazione di servizi essenziali, irrinunciabili per i nostri bambini tra gli zero e i sei anni, servizi centrali per le loro famiglie e priorità certa per le politiche della Regioneâ€.Â
Così Davide Bendinelli, Assessore regionale ai servizi sociali illustrando stamani alla stampa, il provvedimento con cui il governo veneto ha stanziato 42 milioni di euro per il 2014 da assegnare alle scuole dell’infanzia non statali e ai servizi per la prima infanzia (asili nido) riconosciuti dalla Regione Veneto.
Assieme all’Assessore anche il Presidente della FISM del Veneto Stefano Cecchin.
Dello stanziamento complessivo per il 2014 21 milioni di euro sono per gli asili nido e servizi innovativi per la prima infanzia (legge regionale n. 32 del 1990) e 21 milioni di euro per le scuole per l’infanzia non statali (legge regionale n.23 del 1980).
“Anche questa volta – ha aggiunto Bendinelli – la Regione, facendo uno sforzo immane è riuscita a dare la copertura richiesta ai fondi regionali dei servizi per la prima infanzia, un modello che il resto d’Italia ci invidia, e con cui lo Stato risparmia nel solo Veneto 500 milioni di euro perché gli costa un terzo di un servizio per la prima infanzia gestito dal pubblico. La Regione Veneto si dimostra più che responsabile e dimostra concretamente ciò in cui crede; il Governo invece continua a dare prova di una irresponsabilità e di una latitanza totale su questo fronteâ€.
L’Assessore veneto non ha nascosto le forti preoccupazioni della Regione per il futuro, con gli annunciati 400 milioni in meno di trasferimenti statali per il Veneto nel 2015.
“La questione delle risorse per le scuole paritarie - ha ribadito – va affrontata nella sede giusta e cioè a livello nazionale per dare certezze agli enti gestori e alle tantissime famiglie, e smetterla con una disparità di trattamento che è illegittima e che la Regione Veneto ha denunciato da anniâ€.
La FISM nei giorni scorsi aveva ventilato una serrata delle strutture per l’impossibilità di proseguire l’attività per le insuperabili difficoltà di carattere finanziario derivate dal mancato trasferimento delle risorse da parte dello Stato e in parte anche dalla Regione.
Anche Stefano Cecchin, presidente regionale della FISM ha dichiarato:
“E’ una giornata importante – ha detto – perché la Regione ha risposto positivamente al nostro appello: continuiamo nel ‘patto virtuoso’ iniziato tanti anni fa tra ente Regione e famiglie ma soprattutto con le decine di migliaia di i bambini veneti 0-6 anni che frequentano le nostre strutture. Domani è la giornata mondiale per l’infanzia e nel Veneto non c’era modo migliore di festeggiarla. Il provvedimento regionale dà un segnale di forte sostegno alle 93 mila famiglie che ogni giorno mandano nelle strutture paritarie i loro bambini. Resta aperta la questione dei contributi statali nei confronti delle scuole paritarie. Il Governo ci deve delle risposte perché le strutture paritarie fanno parte a pieno titolo del sistema educativo pubblico. Domani saremo in Prefettura a Venezia per farlo presente ancora una voltaâ€.
Si ricorda che i bambini delle scuole per l’infanzia nel Veneto frequentano per il 68% - cioè in 94.500 bambini tra i tre e i sei anni - le paritarie e 45 mila le statali;
paritarie che sono 1.183 su 1.717 scuole per l’infanzia in totale.
I bambini che frequentano le scuole paritarie, fatta 3.200 euro la media annua nazionale per bambino, costano allo Stato 1.900 euro.
Nel Veneto 268 Comuni su 581 non hanno scuole per l’infanzia statali.
Per quanto riguarda i servizi educativi sono 793 attivi nel Veneto (di cui 241 asili nido, 56 centri infanzia, 164 micronidi, 21 nidi aziendali pubblici, 311 nidi integrati) frequentati da 24.500 bambini tra gli zero e i tre anni.
"Doverosa l'approvazione da parte della Giunta regionale del riparto a favore delle scuole paritarie: sono 42 milioni di euro, metà per gli asili nido e metà per le materne! La politica ha fatto il suo sforzo (ripeto dovuto visto che si tratta di fondi che arrivano in ritardo!) ora i funzionari regionali devono assolutamente mettere in atto le procedure di liquidazione entro il mese in corso!"Â
Lo afferma perentoriamente Costantino Toniolo (NCD), presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale del Veneto. Oggi infatti la Giunta regionale su proposta dell'assessore al sociale ha deliberato per il riparto dei fondi delle scuole paritarie. "Poiché un ritardo di otto mesi sullo stanziamento di questi fondi è davvero imbarazzante", sottolinea Toniolo, "ho chiesto già all'assessore al sociale e alla Giunta di trovare una soluzione strutturale per evitare slittamenti così importanti, che mettono a rischio seriamente l'equilibro economico di queste strutture scolastiche indispensabili per la collettività e presenti su tutto il territorio regionale!"
"Mi auguro che gli uffici della Giunta siano in grado di studiare una soluzione", prosegue Toniolo, "una volta superata l'emergenza!"
"Ora vorrei esortare la Giunta anche a rispettare la data del 28 novembre per erogare le spettanze delle paritarie al fine di mettere nelle condizioni i dirigenti di liquidare i fondi entro fine anno", conclude Toniolo: "Altri slittamenti non sarebbero tollerabili!"
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