Scuola in Ospedale, accordo tra Ulss 8, Ipab Minori e ICS "Vicenza 8" per potenziare l'attività didattica
Mercoledi 29 Novembre 2017 alle 15:48 | 0 commenti
Per i pazienti pediatrici costretti ad una permanenza prolungata in ospedale, alle problematiche strettamente sanitarie e alle limitazioni tipiche del ricovero si aggiunge un'ulteriore criticità , tutt'altro che secondaria: la difficoltà di mantenersi in pari con l'attività scolastica, con il rischio nei casi più estremi di una bocciatura senza alcuna "colpa", ma solo per l'impossibilità oggettiva di studiare in modo efficace da soli. Per porre rimedio a queste situazioni, l'ULSS 8 Berica ha sottoscritto una convenzione con l'IPAB Minori e l'Istituto Comprensivo Statale "Vicenza 8" per il potenziamento delle attività didattiche rivolte ai minori ricoverati al S. Bortolo, che estende gli insegnamenti già da anni disponibili anche alla scuola secondaria (di primo e secondo grado) grazie ad una rete di insegnanti volontari.
L'esperienza della Scuola in Ospedale
L'iniziativa non rappresenta dunque una novità assoluta, piuttosto il potenziamento di altre attività già sperimentate con successo negli ultimi anni, come la Scuola in Ospedale già presente per la scuola dell'infanzia e primaria e altri progetti didattici e pedagogici realizzati in passato dall'Istituto Comprensivo Statale "Vicenza 11" (ora "Vicenza 8") a favore di bambini e adolescenti ricoverati presso l'ospedale San Bortolo.
Come anticipato, rispetto a queste iniziative, la nuova convenzione consentirà di estendere l'attività didattica anche alla scuola secondaria di primo e secondo grado, attraverso la generosità e l'impegno di un gruppo di insegnanti volontari.
Tanto più che negli ultimi anni l'utenza di questo prezioso servizio ha visto un'evoluzione: sono aumentate in maniera significativa le presenze dei bambini in età 0-6 anni e soprattutto si è modificata la tipologia dei ricoveri. Ad esempio sono aumentate le presenze presso il Day Hospital Oncologico che comporta una conseguente mobilità delle insegnanti che devono uscire dalla Scuola (ubicata al 3' piano dell'area 'D dell'Ospedale) per raggiungere i bambini negli spazi dedicati alla terapia oncologica che sono al piano terra. Inoltre è aumentato anche il numero dei bambini costretti a letto, che non possono autonomamente raggiungere la Scuola e che necessitano di un insegnante dedicato nella stanza di degenza.
Di qui l'esigenza di potenziare il servizio della Scuola in Ospedale, tramite la convenzione firmata nei giorni scorsi, grazie alla quale viene creato un vero e proprio progetto di 'Rete di insegnanti volontari nella Scuola in Ospedale'.
Gli insegnanti impegnati stabilmente al San Bortolo sono tre (uno per la scuola dell'infanzia e due per la scuola primaria), ai quali si aggiungeranno d'ora in avanti ulteriori insegnanti a titolo volontario. Al momento la rete di insegnanti volontari è composta da tre docenti (per italiano, matematica e inglese), ma il loro numero è destinato ad aumentare in base alle esigenze dei pazienti. Gli alunni seguiti al San Bortolo, invece, lo scorso anno sono stati 790, con una crescita significativa (nell'anno scolastico 2014-2015 erano stati 680).
I contenuti della convenzione
Più in dettaglio, con il nuovo accordo stipulato - che è già operativo per l'anno scolastico in corso - l'IPAB per i Minori s'impegna, attraverso i suoi volontari, a fornire a titolo del tutto gratuito un supporto scolastico agli alunni iscritti alla scuola secondaria ricoverati in ospedale o degenti in regime di day hospital presso il San Bortolo, mettendo a disposizione personale docente in possesso del titolo di studio che il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) richiede per gli insegnamenti che verranno impartiti.
Da parte sua, l'Istituto Comprensivo Statale "Vicenza 8" si occupa di individuare i bisogni didattico-educativi dei pazienti pediatrici ricoverati; richiedere all'IPAB per i Minori di attivare il servizio per gli insegnamenti ritenuti necessari, compatibilmente con le disponibilità di volontari; tenere i contatti con gli Istituti Secondari di appartenenza dei ragazzi ricoverati per uno scambio di informazioni e dati; inviare la relazione illustrativa dell'attività svolta alla scuola di appartenenza dell'alunno; coordinarsi col personale medico e infermieristico, con i volontari e la famiglia dell'alunno in relazione alle funzioni scolastiche.
Il tutto con il pieno supporto dell'ULSS 8 Berica che mette a disposizione - presso il reparto di Pediatria - i locali per svolgere l'attività didattica, fornendo inoltre gli arredi e le altre attrezzature necessarie. Non solo, ma una particolare importanza ha anche la collaborazione tra il personale docente e il personale sanitario, così come la promozione del servizio Scuola in Ospedale tra i pazienti pediatrici ricoverati nei vari reparti del San Bortolo.
I commenti
"Questa iniziativa - commenta il Direttore Generale dell'ULSS 8 Giovanni Pavesi - conferma ancora una volta il nostro impegno per una presa in carico davvero completa della persona, che deve saper andare anche oltre il piano strettamente clinico. Questo progetto inoltre si rivolge ad una fascia particolarmente sensibile, per la quale un ricovero prolungato in ospedale può avere ricadute significative, come appunto la perdita di un anno scolastico piuttosto che una sensazione di noia ed esclusione da quella che dovrebbe essere la vita naturale di un bambino e adolescente. Con la Scuola in Ospedale forniamo assistenza anche sotto questo aspetto, con evidenti benefici sul piano psicologico e della qualità di vita."
I riscontri, del resto, sono assolutamente positivi: "Da tempo le attività della nostra Scuola in Ospedale - spiega il dott. Massimo Bellettato, direttore della Pediatria dell'Ospedale S. Bortolo - sono oggetto di sempre maggiori adesioni ed apprezzamento da parte dei pazienti pediatrici. Ne sono conferma anche i riscontri diretti dei bimbi e dei familiari, così come le positive testimonianze che riceviamo. La qualità dell'offerta formativa, la varietà e capacità di differenziare l'approccio didattico alle più svariate esigenze, uniti alla flessibilità e competenza delle insegnanti, rendono questa attività sempre più richiesta. Grazie a questo servizio, che affianca e supporta l'attività dei sanitari che si adoperano quotidianamente per la cura dei pazienti, siamo in grado di offrire una sempre migliore qualità e attenzione nell'erogazione delle attività di sostegno, non solo nei confronti dei nostri assistiti ma anche del sistema familiare, offrendo loro la possibilità di "ricreare", seppur ricoverati, comunque una parte di vita "normale" che comprende anche l'attività didattico-ludica fornita dalla scuola."
Un impegno al quale il mondo della scuola è ben felice di contribuire: «Naturalmente non posso che esprimere apprezzamento per questa iniziativa - commenta Cosimo Basile, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo Statale "Vicenza 8" - che interviene in risposta ad un bisogno sicuramente presente nella nostra comunità , visto che la Scuola in Ospedale in precedenza operava solo fino alla scuola primaria. Quindi apprezzo la disponibilità degli insegnati e anche l'impegno dell'IPAB per i Minori che si è fatto promotore di questa iniziativa. Vorrei ringraziare in particolare Giuseppe Malfermoni, coordinatore e promotore del progetto, proprio perchè da persona competente ha individuato una necessità concreta per quanto riguarda l'istruzione degli alunni ricoverati in ospedale."
Il tutto grazie all'intervento dell'IPAB per i Minori di Vicenza, il cui presidente Mario Zocche sottolinea così l'importanza dell'iniziativa: "Ci è sembrata fin da subito un progetto da sostenere, tanto più che al nostro interno abbiamo ben quattro ex dirigenti scolastici che fin dagli anni Novanta hanno seguito l'attività della Scuola in Ospedale. Con questa convenzione diamo quindi ulteriore impulso a questa bella e importante realtà . Il tutto con la consapevolezza che investire nell'attività scolastica non significa solo garantire un servizio ai diretti beneficiari, ma è un modo per salvaguardare il futuro di tutti noi, come comunità ."
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