Scuola e ginnastica ritmica, una bella pagina da raccontare
Sabato 17 Ottobre 2015 alle 23:21 | 0 commenti
Devo dire che ero abbastanza prevenuta e curiosa di verificare, come san Tommaso, se quel che si racconta in giro circa la ginnastica ritmica e la sua scuola poteva in effetti essere una bella pagina da raccontare, oppure se c’era nell’aria quel pizzico, piccolo o grande che sia, di mistificazione. E così, trovata la Sede sulle pagine internet della Vicenza Ginnastica, sono andata a curiosare, preparando tra di me la scusa buona per entrare con la scusa buona in Palestra.Â
Appena varcato il cancello pedonale mi sono trovata in una realtà che senza ombra di dubbio superava ogni mia più rosea aspettativa, con il verde che spadroneggiava in forma smagliante e ti circondava mentre entravo nell’impianto sportivo. All’interno il rumore era composto e non più di tanto fastidioso, mentre parecchie mamme sostavano nell’atrio e fuori nel prato in attesa di riprendere le proprie figliole; altre ragazzine attendevano il proprio turno per entrare. “Tra poco uscirà il primo corso “ mi spiegò una signora che evidentemente aveva intuito la mia inesperienza. E dal di dentro, un sonoro …â€per presentare la squadra. Attenti†mi fece intuire, ancorchè inesperta, che dovevo togliermi in fretta dalla porta.. quante ? non lo saprei dire, se non che tante uscivano di corsa frettolosa e tante entravano come fosse la più naturale delle cose senza urti o spintoni. La palestra era grande, con un bel colore alle pareti che la rendeva decisamente più gradevole; due figure emergevano tra tutte, soprattutto per l’altezza, non certo per lineamenti e fisionomie: potevano essere considerate sorelle maggiori delle nuove entrate. “Buongiorno, vede sono qui con la mia cuginetta e volevo capire se si poteva star qui a vedere. Sua mamma oggi non poteva, e così….†“ Si sieda lì che dobbiamo iniziare.†Con voce stridula che non ammetteva repliche passai da momenti di stupore, intercalati da dolcezza, severità ; ma forse non c’è nulla di meglio che attaccare la diretta, con quelle frasi ad effetto che anche se non sono propriamente quelle pronunciate, denotano che l’insegnate non solo non è una sprovveduta, ma assieme all’assistente fa un lavoro non solo encomiabile per l’aspetto fisico di queste bambine in erba, ma anche socializzante che è altrettanto valido.
Signorine! Pronte in linea di base, ci salutiamo.
Siete sveglie? Dai che c’è da lavorare! dritte come soldatini, dentro la pancia e stringo le chiappette, lungo il collo da giraffa, piedone SINISTRO avanti, siamo in palestra a fare ginnastica ritmica, se volete giocare la prossima volta andate al parco giochi con la mamma.
Dai che facciamo allenamento con un po’ di musica va, che canzone volete? Quella di FROZEEEEENNNNNNN!
E via di questo passo.
Non siamo qua per imparare la ginnastica e basta, ci si diverte con le altre e si fa amicizia.
Bambole! cos’è sta confusione ? Parlo io o parlate voi?Mi accorgo sempre più che il tempo sta passando alla grande ed ecco all’improvviso l’arrivo delle più grandi, avranno si e no 10 e 11 anni. A sinistra il gruppo del secondo corso e a destra il terzo. Resteranno insieme per 10 minuti accavallando le due realtà . Cerco di contarle, ma devo ogni volta ricominciare da capo perché non mi ci raccapezzo più, anche perché qualche ritardataria continua al entrare. E poi alla fine eccole lì quelle del secondo che stanno terminando, sulla linea di base bianca che spicca sul pavimento, piede sinistro in avanti. 26 quel pomeriggio. A presentare una diversa allieva a turno. “Per presentare la squadra…attenti ! “ eccole uscire di corsa, e le più grandi rimaste ad assaporare una palestra tutta loro, con commenti o rimproveri delle insegnanti già diversificati.
-Quando la maestra spiega, vietato parlare, vietato giocare con gli attrezzi, apro occhi e orecchie e ascolto benissimo: siete ragazze ormai ! Bisogna fare gli esercizi delle grandi, altrimenti, come facciamo a far vedere quello che abbiamo imparato? Siete molle come delle polente!!!! Stringo sti muscoletti!
-Ma di cosa son fatti sti piedini? Di budino al cioccolato? Tiriamo ste punte???
-Eh lo so anche io che la spaccata fa male… ma dai, sono solo 20 secondi! È una fune!!!!! Non una CORDA!
Mi rendo conto che più responsabilità si da’, più loro si impegnano, più vengono trattate da grandi, più loro si comportano di conseguenza. Se al primo corso qualche gioco di premio ci stava, al secondo e terzo proprio no. Sono in palestra per imparare. E ne prendo decisamente atto, con piacere.
Ringrazio la maestra Betty, tecnico e giudice regionale della Federazione Ginnastica d’Italia e Martina, tecnico societario. Nell’atrio alcune mamme intente a chiacchierare; ormai si sta facendo buio. La mia “cuginettaâ€, per oltre un’ora seduta a guardare, mi guarda fissa e… “torniamo ?â€
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.