Pdl: a Berlato in provincia altri 13 membri, i compositi avversari si fermano a 11 in città
Lunedi 13 Febbraio 2012 alle 22:23 | 0 commenti
Ci scusiamo con i lettori ma l'articolo scritto stamattina sull'esito dei congressi del Pdl, provinciale e cittadino, è "scomparso" per motivi al momento incomprensibili. Ne riportiamo il succo, sicuri che la gran parte degli interessati lo abbiano già letto. Nel pezzo paragonavamo, parafrasando, gli scontri pre congressuali a quelli tra Inter e Juventus dopo le vicende legate alle assegnazioni degli scudetti dopo calciopoli, scontri forti e violenti, questi, ma all'interno del "sistema calcio".Â
Dopo il più che supposto tentativo di influenzare, giudizialmente e mediaticamente, le decisioni che nell'ambito di votazioni congressuali spetterebbero agli organi di controllo dei partiti, nel caso specifico del Pdl, identificavamo nel vicepresidente della Camera Antonio Leone, inviato a sorvegliare sulla correttezza di svolgimento delle operazioni di voto, l'arbitro chiamato a ripristinare le regole del gioco per la partita doppia che ieri si è disputata.
Una partita, quella era ed è la nostra valutazione, che ha visto nei due tempi, contemporanei ma distinti, il primo per il coordinamento provinciale, il secondo per quello cittadino, scendere in campo il team berlatiano con una maglia a disegno unico mentre di almeno due colori, più sfumature, erano le due maglie utilizzate dai suoi avversari, semplicisticamente i galaniani-sartoriani-zanettiniani per la provincia, affiancati in città , ma in ordine ... proprio, dai galvaniniani- zocchiani con i tonoliani a spasso nel campo anti Berlato.
Se Zanettin nel discorso congressuale alzava verbalmente i toni dello scontro, rinfacciando l'affaire tessere all'eurodeputato Pdl Ppe, di cui ha accettato, però, di essere il vice in provincia, Berlato rispondeva per le rime per il can can contro di lui e se la prendeva, oltre che con la magistratura intervenuta fuori campo, anche con la stampa parlando, come sosteneva Marco Scorzato del GdV, "genericamente di «stupidario» e «giornali accondiscendenti» (con le tesi dei suoi rivali), ma non s'azzarda a fare nomi". E qui sdrammatizzavamo e, con un auto spot promozionale, giocavamo col collega chiedendoci se non avesse capito che il termine stupidario pronunciato da Berlato si riferiva con precisione chirurgica ad Ario Gervasutti, il suo direttore, che da tempo su questi media appelliamo con aggettivi terminanti in ario per invitarlo, molto immodestamente ma esercitando con l'ironia il diritto giornalistico e costituzionale alla libertà di critica e di polemica, a occuparsi di questioni forse più sentite delle tessere del Pdl come la Valdastico sud, il caso Fontana e Comune, il processo Aim, i precari poveri e ricchi del Comune ...
Stamattina eravamo più carichi (svegli?) per cui avevamo ingolosito, speravamo, lo scritto con altri spunti frizzanti, che riassumiamo ora, e a quest'ora, semplicemente così.
Per la prima partita, quella provinciale, i 2.933 votanti (per i vincitori tanti considerando l'assenza di trilling dopo gli accordi romani e il residuo maltempo) assegnavano a Berlato ben 13 eletti con le preferenze sui 15 eleggibili accrescendo proporzionalmente le "dosi romane" del listino unitario*: 9 all'eurodeputato più, di diritto, lui stesso e il vice capogruppo in Consiglio provinciale Arrigo Abalti. Per cui alla fine sui 34 componenti dell'ufficio di coordinamento provinciale 24 andavano al nuovo coordinatore, che brindava dopo le 3 di notte a referto chiuso dall'arbitro Leone.
Arbitro che fischiava regolarmente la fine anche del match cittadino chiuso con 597 voti vidimati (anche qui tante assenze se pensiamo che solo il duo Zocca Galvanin vantava 750 amici) e con 4 eletti con le preferenze per i berlatiani (partiamo da loro per non confondere sui confronti e sui raffronti). Questi si affiancano ai 6 del listino unitario** e ai presenti per diritto, cioè il vice coordinatore cittadino Valerio Sorrentino, il capogruppo in comune Maurizio Franzina ed il suo vicario Francesco Rucco. Quindi i voti della, almeno supposta, monilitica formazione dell'amico dei cacciatori sarebbero 13 su 34.
Sarebbero? Mah, la storia, politica e non solo, insegna che le date e i risultati pesano su quello che succede dopo. I 21 avversari sono, è una nostra valutazione che facciamo da tempo, non così inquadrati, anzi Zocca & c. non hanno certo un Dna sartoriano come Zanettin e Carta (2 i loro eletti e 4 nel listino), coordinatore uscente che, anche nell'intervista rilasciata recentemente a noi, non ha digerito di aver dovuto (non) gestire il partito in città per l'Aventino di Zocca. Ora, per noi, è Galvanin a rischiare un analogo disagio a parti invertite.
E Berlato potrebbe puntare le sue doppiette avendo il tempo e il modo di scegliere da chi farsi dare le cartucce mancanti. Vicenza, poi, risponde al provinciale per Statuto e, anche se non fosse così, ve le immaginate decisioni locali in contrasto col provinciale senza colpo ferire ai livelli più alti?
Vedremo. E intanto aspettiamo tutti gli altri congressi nei comuni della provincia, prodromi a quello regionale e al summit nazionale, sempre con la regola una testa, un voto, molto diversa dal voto suino.
Intanto, dopo aver promesso, chiudevamo stamattina, «riconoscenza a chi mi è stato vicino soprattutto nei momenti difficili pre congressuali», Sergio Berlato iniziava di buon mattino e poche ore dopo la chiusura del lungo match, da cacciatore abituato alle levatacce, il suo primo «atto unitario portando agli organi superiori i documenti di chiusura della fase delle votazioni».
Stasera lo abbiamo raggiunto telefonicamente a Strasburgo per chiedergli se il suo ufficio stampa avesse una copia del nostro articolo desaparecido (e ora con testarda umiltà appena ricostruito) e lui, ecco almeno una novità per voi rispetto alla distrutta fatica mattutina, ne ha approfittato per "lanciare un appello a tornare alla politica che sono abituato a fare cercando i consensi, per me e per il partito, non tra le segrete stanze del potere ma tra gli elettori. Se sono qui è grazie ai voti di chi ha fiducia in me e se quei consensi sono buoni per il partito per far eleggere i suoi membri nei vari organi istituzionali non voglio più rispondere a chi li reputava meno buoni per decidere la composizione degli organi interni del partito, ora non più nominati, ma finalmente eletti».
*Coordinamento Provinciale di Vicenza
Coordinatore provinciale : on. Sergio Berlato
Vice Coordinatore vicario: sen. Pierantonio Zanettin
Elenco componenti della lista bloccata:
1) Elena Donazzan
2) Michele Dalla Negra
3) Joe Formaggio
4) Enrico Hullweck
5) Carmela Maresca
6) Morena Martini
7) Giorgio Meneghetti
8) Graziano Meneghini
9) Antonio Pasinato
10) Andrea Pellizzari
11) Luca Prioli
12) Nadia Qualarsa
13) Dino Secco
14) Marcello Spigolon
15) Marco Tolettini
A norma di Statuto entrano di diritto a far parte del Coordinamento provinciale il Capogruppo in Provincia Eleutherios Pretzalis ed il vicario Arrigo Abalti.
**Coordinamento Cittadino
Coordinatore cittadino: Galvanin Nereo
Vice Vicario. : Valerio Sorrentino
Elenco componenti della lista bloccata:
1) Abalti Arrigo
2) Carta Bruno
3) Cattaneo Roberto
4) D'Amore Roberto
5) Damian Luigi
6) Faccioli Francesco
7) Furlan Radivo Ivo
8) Magaddino Pietro
9) Meridio Gerardo
10) Nicoletti Fabio
11) Pedrazzoli Daniele
12) Tartaria Camilla
13) Tosetto Matteo
14) Zocca Marco
15) Zoppello Lucio
A norma di Statuto entrano di diritto a far parte del Coordinamento cittadino il Capogruppo in comune Maurizio Franzina ed il suo vicario Francesco Rucco.
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