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Scontro sul Cis, Filippi querela Il Giornale di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 17 Ottobre 2009 alle 06:00 | 0 commenti

In anteprima il documento completo del legale del senatore Filippi, che potrete leggere sul numero 167 di VicenzaPiù in edicola da oggi a 50 centesimi e in distribuzione gratuita e scaricabile da questo sito a partire da domenica

 

Il senatore leghista Alberto Filippi ha deciso di querelare Il Giornale di Vicenza per un articolo sul Centro Intermodale di Montebello.
Le ragioni sono spiegate in questo documento redatto dai suoi legali

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il senatore Alberto FilippiIn nome e per conto del Sen. Alberto Filippi, residente a Arcugnano (VI), via Spianzana n. 2, e di AF 99 di Alberto e Franco Filippi & C. s.a.s., con sede a Torri di Quartesolo (VI), via Roma n. 292, si espone quanto segue per contestare il carattere gravemente offensivo e pregiudizievole dell'articolo intitolato "E' stata una scelta antieconomica", pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 29.09.2009 (in parte in prima pagina ed in parte a pag 53) a firma del Dott. Eugenio Marzotto.
L'articolo in questione, infatti, induce il lettore a ritenere che il Sen. Filippi stia perfezionando una grossa speculazione immobiliare e che ciò sia stato reso possibile dal suo ruolo politico.
Secondo l'estensore dell'articolo, invero, il Sen. Filippi:
- avrebbe acquistato "al prezzo di area agricola" una parte dei terreni destinati alla realizzazione del centro logistico intermodale di Montebello Vicentino;
- avrebbe permutato tali terreni con quelli acquistati in loco da C.I.S. s.p.a. (di cui è socia la Provincia di Vicenza) per realizzarvi il centro logistico, ottenendo la parte di maggior pregio dell'area (quella affacciata sulla S.R. 11);
- avrebbe beneficiato, infine, di una modifica urbanistica che gli consentirebbe di realizzare un "mega centro commerciale" (e, quindi, di rivendere parte dei terreni acquistati con un rilevante guadagno).
Il tutto - secondo l'articolo - sarebbe stato ottenuto "sfruttando tutti i gangli della politica e giocando in un campo amico".

Deve rilevarsi, innanzitutto, che la ricostruzione dei fatti è errata negli "snodi" fondamentali.


Il Sen. Filippi (o, meglio, la società AF 99 s.a.s., le cui quote appartengono allo stesso Senatore ed ai suoi familiari), infatti, acquistò nel 2006 i terreni in questione al prezzo di circa 70 euro per metro quadrato.
E' del tutto evidente, quindi, che l'area non fu comprata a "valore agricolo", poiché in tal caso il prezzo corrisposto sarebbe stato di circa 10 euro per metro quadrato.
I terreni furono acquistati affinché Unichimica s.r.l. (un'altra società della famiglia Filippi) vi realizzasse un nuovo deposito destinato allo stoccaggio di prodotti chimici e vi trasferisse le attività svolte nello stabilimento di Torri di Quartesolo, collocato nel centro abitato.
Orbene, lo stoccaggio di prodotti chimici è un'attività a rischio d'incidenti rilevanti, soggetta al c.d. "decreto Seveso" (d.lgs. n. 334/1999); per la realizzazione di un nuovo deposito, dunque, è necessario reperire un lotto di superficie molto ampia, poiché ciò consente di collocare la nuova costruzione a notevole distanza dalle altre proprietà (è indispensabile, infatti, che lo stabilimento sia posto ad una distanza sufficiente non solo a eliminare ogni rischio, ma anche a superare le comprensibili "resistenze" dei proprietari limitrofi).
Per consentire ad Unichimica s.r.l. di realizzare un nuovo magazzino di circa 20.000 mq. di superficie, pertanto, AF 99 s.a.s. cercò sul mercato un'area edificabile di vaste dimensioni, vicina ad un casello autostradale e collocata nella parte occidentale della Provincia, in prossimità delle aziende del c.d. "distretto della concia" (importanti acquirenti dei prodotti chimici commercializzati da Unichimica s.r.l.).
La scelta cadde sui terreni di Montebello Vicentino, situati in corrispondenza di un nodo viario di importanza regionale: quello costituito dall'autostrada A4 (con il nuovo casello di Montecchio Maggiore), la nuova superstrada "Pedemontana", la S.R. 11 e la ferrovia Milano - Venezia.
A differenza di quanto esposto nell'articolo del signor Marzotto, inoltre, i terreni acquistati da AF 99 hanno una conformazione migliore rispetto a quella delle due aree distinte comprate da C.I.S. s.p.a., poiché costituiscono un'area unitaria affacciata sia sull'autostrada A4, sia sulla S.R. 11.
Dopo l'acquisto di tale area, comunque, AF 99 s.a.s. si attivò per realizzare le opere di urbanizzazione (unitamente a C.I.S. s.p.a.) e per predisporre il progetto del nuovo deposito; in primis, quindi, fu richiesta la conferma relativa alla compatibilità della destinazione d'uso prospettata (stoccaggio di prodotto chimici) con le previsioni del piano regolatore di Montebello Vicentino e furono acquisiti i pareri favorevoli della Direzione Urbanistica della Regione Veneto e dei tecnici dell'Associazione Industriali di Vicenza.
Nel gennaio 2007, poi, AF 99 s.a.s. chiese al Comune di Montebello Vicentino la convocazione di una conferenza di servizi preliminare ai sensi dell'art. 14-bis della l. n. 241/1990, per definire in via preventiva le condizioni per l'approvazione del progetto del nuovo deposito.
L'attività della conferenza di servizi fu avviata il 21.06.2007 presso il Municipio di Montebello Vicentino, ma nell'estate del 2007 il Sen. Filippi (in accordo con i familiari) decise di non dare ulteriore impulso a tale procedura.
Tale decisione fu assunta a seguito di un'espressa richiesta del Sindaco di Montebello Vicentino, il quale non riteneva opportuno che AF 99 s.a.s. insediasse nel territorio comunale un'attività a rischio d'incidenti rilevanti.
Il Sen. Filippi non poteva considerare privi di rilievo l'orientamento del Comune e quello della comunità locale - della quale l'Amministrazione era espressione - e rinunciò, quindi, all'approvazione del progetto relativo al nuovo deposito (che la normativa vigente avrebbe ammesso).
L'area di Montebello Vicentino, dunque, fu acquistata dalla famiglia Filippi senza alcun intento speculativo, al solo fine di realizzarvi un nuovo deposito di prodotti chimici (che avrebbe consentito di eliminare l'attività a rischio d'incidenti rilevanti attualmente esistente nel centro abitato di Torri di Quartesolo).
L'obiettivo di edificare in loco tale nuovo stabilimento fu successivamente abbandonato (su richiesta dell'Amministrazione Comunale di Montebello Vicentino, si ripete), ma ciò non può fornire alcun sostegno alla tesi prospettata nell'articolo, secondo la quale il Sen. Filippi avrebbe acquistato l'area per procacciarsi "l'affare della sua vita".
Nell'autunno del 2007, inoltre, fu C.I.S. s.p.a. a sollecitare una permuta parziale tra le aree, poiché riteneva opportuno che l'urbanizzazione e l'edificazione della zona fossero attuate per comparti coincidenti con le rispettive proprietà.
Era necessario, di conseguenza, che anche C.I.S. s.p.a. disponesse di un'area unitaria (e non di due aree separate, poste a lato di quella di AF 99 s.a.s.).
Furono individuati, quindi, i terreni oggetto di scambio e fu definito il perimetro delle due aree unitarie conseguenti alla parziale permuta; C.I.S. s.p.a., poi, chiese ed ottenne di scegliere la collocazione della propria area ed indicò quella di maggior pregio (posta a ridosso dell'autostrada A4 e della linea ferroviaria Milano - Venezia).
Non solo: C.I.S. s.p.a. e AF 99 s.a.s. sottoscrissero un protocollo d'intesa, nel quale stabilirono che, se fosse intervenuta una modifica urbanistica e ne fosse derivato un incremento del valore delle aree interessate dalla permuta, il beneficio sarebbe stato ripartito tra le società in proporzione alle rispettive proprietà (mediante un conguaglio).
Il consorzio costituito da C.I.S. s.p.a. e AF 99 s.a.s., successivamente, predispose il piano urbanistico attuativo per l'urbanizzazione e l'edificazione della zona (con la previsione dei due comparti) e lo sottopose al Comune di Montebello Vicentino per l'approvazione.
La previsione della permuta parziale con i terreni di AF 99 s.a.s. e l'approvazione del piano attuativo hanno consentito a C.I.S. s.p.a. di pubblicare, nella primavera di quest'anno, il bando per l'individuazione del nuovo socio privato, il quale consentirà a tale società di uscire indenne da una situazione difficile, che rischiava di concludersi con un pesante passivo per tutti i soggetti (pubblici e privati) coinvolti.
Il tempo trascorso, peraltro, ha indotto tutti i soggetti coinvolti a valutare attentamente l'effettiva opportunità di conservare la previsione di un centro logistico di ben 500.000 mq., che rappresenterebbe un concorrente assai ingombrante per le circa 100 piccole e medie imprese che svolgono attività logistica (e che hanno collocato altrove, in questi vent'anni di attesa del centro intermodale pubblico-privato, le loro aziende).
A ciò deve aggiungersi che, in tale ipotesi, una vasta zona di nuova espansione edificatoria sarebbe utilizzata per svolgere un'attività con modeste prospettive occupazionali, poiché un centro logistico necessita di pochissima manodopera.
Nel redigere il piano di assetto del territorio intercomunale (PATI), quindi, i Comuni interessati (Montebello Vicentino, Zermeghedo, Gambellara e Montorso Vicentino) hanno giudicato più opportuno consentire uno sviluppo "pluri-funzionale" dell'ambito costituito dalle proprietà di C.I.S. s.p.a. e AF 99 s.a.s. (denominato "ambito territoriale ottimale n. 5.1").
Il PATI adottato nel gennaio scorso, di conseguenza, ha previsto la possibilità di insediare nell'ambito (e non nella sola proprietà di AF 99 s.a.s.) attività attinenti ai settori "commerciale-direzionale e turistico ricettivo" di superficie massima complessiva pari a 80.000 mq.; se tale nuovo strumento urbanistico sarà approvato, dunque, potranno essere realizzate non solo attività di carattere logistico, ma anche negozi, uffici ed alberghi.
Ciò premesso, la ricostruzione della vicenda prospettata ai lettori con l'articolo pubblicato il 29 novembre scorso risulta del tutto fuorviante.
La permuta e l'adozione del PATI, infatti, sono stati descritti come il risultato di iniziative del Sen. Filippi (che le avrebbe attuate, secondo l'articolo in questione, "sfruttando tutti i gangli della politica giocando in un campo amico").
Il lettore, di conseguenza, è indotto a ritenere che lo stesso Sen. Filippi abbia condizionato le scelte di C.I.S. s.p.a. e dei Comuni coinvolti nella redazione del PATI, ottenendo un rilevantissimo aumento del valore (stimato in trenta milioni di euro) dell'area acquistata nel 2006.
La connotazione spregiativa dell'articolo è evidenziata anche dal passaggio che si riferisce al trasferimento dell'attività di stoccaggio di prodotti chimici.
Nell'articolo in questione, infatti, si legge che il Sen. Filippi sarebbe "pronto a trasferire la logistica della sua società, la Uniholding, nella rimanente parte di terreno. Attività di trasporto e stoccaggio di prodotti chimici di un'azienda soggetta alla legge Seveso a un chilometro dall'azienda Fis di Montecchio, un colosso della chimica farmaceutica anch'essa soggetta alla Seveso".
L'estensore dell'articolo avrebbe potuto facilmente appurare che è semplicemente impossibile collocare in poco più di 200.000 mq. sia un centro commerciale con 80.000 mq. di superficie di vendita, sia un'attività a rischio d'incidenti rilevanti come quella svolta da Unichimica s.r.l..
Tale verifica, però, non è stata compiuta e si è preferito sostenere che il Sen. Filippi starebbe ottenendo sia la possibilità di realizzare un centro commerciale, sia quella di realizzare il nuovo deposito di prodotti chimici, collocando una nuova attività a rischio d'incidenti rilevanti in prossimità di un'altra azienda chimica (la F.I.S. s.p.a. di Montecchio Maggiore).
Il lettore - in tal modo - è indotto a ritenere che il Sen. Filippi sia tanto insensibile alle esigenze ed alle aspirazioni della comunità locale da non accontentarsi del rilevante guadagno che deriverebbe dalla cessione dell'area commerciale, poiché sarebbe anche "pronto a trasferire" un'attività a rischio d'incidenti rilevanti a ridosso della S.R. 11.
Tutto ciò premesso, appare evidente l'intento di ledere l'onorabilità del Sen. Filippi e della società proprietaria dell'area di Montebello Vicentino (AF 99 s.a.s.) mediante una ricostruzione della vicenda tendenziosa, inesatta e lacunosa.
Il Sen. Filippi ed AF 99 s.a.s., dunque, hanno conferito mandato all'avv. Cesare Dal Maso ed al sottoscritto per proporre querela per diffamazione e omesso controllo nei confronti dell'autore dell'articolo e del Direttore Responsabile, nonché per citare in giudizio le medesime persone e l'editore al fine di ottenere il risarcimento dei danni cagionati.
Distinti saluti.
avv. Andrea Faresin

 

La vicenda del Cis, che con questa mossa si arricchisce di un altro capitolo e si apre a nuovi sviluppi, è estremamente complessa. Ci ripromettiamo di tornarci nelle prossime settimane.

La redazione di VicenzaPiù

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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