Sciopero pubblico del 5 febbraio, Luca Zaia al ministro Madia: "dopo anni lavoratori hanno diritto a nuovo contratto"
Venerdi 2 Febbraio 2018 alle 20:48 | 0 commenti
"Per non minare ancora di più questo eccellente patrimonio di persone, di cittadini, di risorse umane che manifesterà in Veneto, Le chiedo di favorire un procedere celere nella sottoscrizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro" delle funzioni locali e della sanità . È questo l'appello che il Presidente della Regione rivolge al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Maria Anna Madia, in una lettera inviata oggi in relazione allo sciopero indetto in tutta Italia per il rinnovo del contratto di lavoro in questione, che si terrà lunedì 5 febbraio, nell'ambito del quale è previsto un presidio anche presso la Regione Veneto.
"I manifestanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl - scrive il Governatore al Ministro - ci hanno espresso tutta la loro preoccupazione e indignazione per lo stallo delle trattative, i ritardi nello svolgimento del confronto tecnico sui testi normativi, l'assenza di indicazioni puntuali sulla parte economica, reclamando l'insostenibilità della mancanza di rispetto a cui vengono sottoposti dal "proprio datore di lavoro" (di cui anche noi siamo parte) vista la delusione delle aspettative più che legittime dopo quasi nove anni di blocco contrattuale".
"Come Presidente della Regione Veneto - aggiunge - non posso esimermi dal riconoscere l'importanza delle rimostranze rappresentate con la mobilitazione odierna, soprattutto perché le istanze economiche sono in realtà istanze di riconoscimento di quel prestigio di lavoratore pubblico che in questa Regione i lavoratori manifestano giorno per giorno, operando da anni in assenza di contratto, ma confermando abnegazione, impegno, senso civico nell'espletare il prezioso e prestigioso servizio pubblico ai cittadini, spesso i più bisognosi del Veneto".
"Tutti i lavoratori, infatti - conclude il Governatore - hanno pari dignità e tutti devono avere rinnovato il proprio contratto di lavoro. Innanzitutto, perché tutti i soggetti deputati hanno sottoscritto l'intesa del 30 novembre 2016 che fa da cornice al confronto e ne traccia le linee di intervento ed obiettivi".
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