Scandian, Cna: lo schema di decreto sulle rinnovabili scava la fossa al fotovoltaico
Mercoledi 2 Marzo 2011 alle 22:59 | 0 commenti
Silvano Scandian, Cna Vicenza - Dura presa di posizione di CNA Vicenza sulla bozza di decreto legislativo che recepisce la Direttiva europea in tema di rinnovabili.
"Non comprendiamo questo atteggiamento nel recepimento della direttiva europea. Attendiamo fiduciosi una modifica dell'attuale testo, ma con tale schema di decreto, che mette un tetto da 8 GW per il 2014 oltre il quale sarebbe annullato il conto energia, si rischia di avere un effetto immediato e retroattivo anche per impianti già programmati. E' molto probabile che il tetto venga raggiunto anche prima".
Silvano Scandian Presidente di CNA Vicenza accoglie la linea espressa da Rete Imprese Italia e si unisce al coro di preoccupati commenti sulla riformulazione del Decreto legislativo che recepisce la Direttiva 2009/28/CE in tema di promozione dell'uso di energia da fonti rinnovabili.
"La bozza presentata non solo non recepisce completamente i pareri delle Commissioni parlamentari. Ma messa in questi termini rischia di bloccare lo sviluppo delle rinnovabili. Ponendo in grave difficoltà soprattutto il comparto del fotovoltaico, che sta dimostrando dinamismo in questa difficile fase economica. Affossando come sempre le piccole imprese. Le nuove disposizioni rischiano, inoltre, di bloccare in generale, lo sviluppo delle rinnovabili, causando conseguenze negative in termini economici ed occupazionali per le imprese e pregiudicando il raggiungimento dell'obiettivo europeo del 20-20-20".
"Il Ministro dello sviluppo economico Paolo Romani - prosegue Scandian - oggi ci dice che resta confermato l'impegno per supportare una filiera così importante e che si vuole intervenire eliminando sprechi, speculazioni e truffe. È da capire bene cosa intenda. Visto che lo stop agli incentivi al fotovoltaico, così come definita nel testo del decreto, una volta raggiunto il tetto di potenza incentivabile, bloccherebbe l'attività delle imprese che hanno già investito in questo settore. Inoltre non verrebbe risolto il problema della copertura dei costi per l'incentivazione di tutte le fonti rinnovabili. Il finanziamento, infatti, continuerà a gravare sulle bollette elettriche e del gas, generando forme di prelievo fiscale inique e poco trasparenti che contribuiscono ad innalzare il prezzo dell'energia, già tra i più cari in Europa".
Benché Scandian esprima accordo sulla necessità di evitare distorsioni nelle tariffe, "mettere un blocco quantitativo agli incentivi non evita da possibili abusi o truffe. Bisogna invece intervenire in maniera qualitativa, razionalizzando gli incentivi destinati alle energie alternative che contribuiscono realmente al raggiungimento degli obiettivi europei e ponendoli a carico della fiscalità generale come ogni altra forma di incentivo allo sviluppo produttivo".
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