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Scandalo Ca' della Robinia, Rolando: “Dopo il “sistema Sernagiotto ora riforma Ipab venete”

Di Citizen Writers Sabato 22 Agosto 2015 alle 11:00 | 0 commenti

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Riceviamo da Giovanni Rolando, già presidente CdA Ipab di Vicenza, e pubblichiamo 

Le mani sulle Ipab Venete

Il "sistema" Sernagiotto. Lo scandalo Cà della Robinia: c'è un legame tra proprietario e Regione.

Case di riposo commissariate , concorsi, incarichi e consulenze attribuite ai soliti noti. In questo sistema un ruolo chiave è quello del dirigente della Regione Veneto Mario Modolo, ex direttore ai servizi sociali a Dorsoduro Rio Novo in Venezia, la sede regionale del settore sociale della Regione ed attuale direttore, nello stesso ambito , all'Ulss n. 2 di Feltre.

Lo scandalo di Ca' della Robinia ( TV) si arricchisce ora di un nuovo capitolo: altri tre indagati. La vicenda di questo ennesimo scandalo regionale tiene banco da mesi e vede chiamati in causa Remo Sernagiotto di Montebelluna e Mario Modolo, gli stessi protagonisti che hanno proceduto alle deliberazioni regionali di vari commissariamenti di Ipab Venete nel corso degli ultimi cinque anni di legislatura , dal 2010 al 2015, con la Regione guidata del presidente Luca Zaia.
I fatti
Ca' della Robinia , la struttura della ex discoteca DISCO PALACE di Nervesa della Battaglia (TV), come noto, è stata acquisita con i fondi regionali dei disabili: 3,4 milioni di Euro che avrebbero dovuto essere utilizzati per la ristrutturazione della discoteca per ospitare disabili. Ma queste persone con fragilità non si sono mai viste. Non c'è mai stata traccia di disabili in quella struttura. Anzi. La Ca' della Robinia è stata trasformata in birreria.
Ora al nome di Bruna Milanese, la presidente della cooperativa Ca' della Robinia che, dopo aver ottenuto il finanziamento dalla regione Veneto, ha destinato i quattrini a birreria , si aggiungono, all'elenco dei nomi indagati, i nomi dei figli della Milanese: i figli Selene e Stefano Bruno. Ai quali viene associato anche il nome di un'altra nuova persona : Giancarlo Baldissin . Non c'è solo la malversazione, ovvero l'aver utilizzato i soldi della Regione per scopi diversi da quelli stabiliti per legge , ma anche la truffa ai danni dello Stato.

La tela del ragno.
1. La scalata al potere per controllare servizi, appalti e consenso nel territorio veneto ha fruttato all'ex assessore regionale Remo Sernagiotto la sua nomina al parlamento di Strasburgo, alle elezioni europee del 2014. I voti dell'Emilia Romagna di Giampiero Samorì di Modena, il fondatore del nuovo partito del MIR, Moderati Italiani in Rivoluzione , pur se non superiori ad un misero 0,22% in ambito nazionale, sono stati utilissimi al nostro ex assessore veneto di Palazzo Ferro Fini e Palazzo Balbi, per prevalere, con una differenza di pochi voti, nella competizione elettorale europea sulla sua collega di partito, la candidata Amalia "Lia" Sartori. E conquistare così il prestigioso, agognato seggio in Europa.
2. Dagli accertamenti delle procure di Treviso, Venezia e Padova risulta che l'ex assessore regionale Remo Sernagiotto e Mario Modolo sono soci in una immobiliare, la Airone Blu, di Giancarlo Baldissin, ex proprietario della discoteca Disco Palace. La Airone Blu è la proprietaria della Country house di Giavena del Montello ( TV) , la casa della politica voluta dal Sernagiotto.
Il futuro.
E' auspicabile che la nuova assessora regionale ai Servizi Sociali, la vicentina Manuela Lanzarin già parlamentare, possa finalmente, in totale discontinuità dal suo predecessore, porre in atto tutte quelle azioni miranti all'esclusivo benessere ed interesse delle persone anziane e dei disabili, ed operare a vantaggio del grande patrimonio di professionalità , esperienza e dei valori, delle Ipab venete. Non da ultimo la presentazione ed approvazione nel più breve tempo possibile della tanto attesa riforma delle Ipab, ovvero la possibilità della loro trasformazione in Fondazione o in ASP. Così da non far più detenere alla nostra Regione il triste record negativo di unica regione d'Italia a non averla ancora prodotta.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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