Sbrollini:Decreto taglia fondi, risorse, professionalità
Venerdi 23 Aprile 2010 alle 16:59 | 0 commenti
Daniela Brollini - Alcuni numeri della scuola Veneta per comprendere il tema: ad un incremento della popolazione scolastica di 4500 studenti si risponde con 1633 cattedre in meno. Una proporzione che fa riflettere e che pone molti interrogativi sul futuro della qualità formativa nella nostra Regione.
Questi i dati ufficializzati dal Ministero e ripartiti dall'ufficio scolastico Regionale nelle 7 province Venete. Tra le più colpite spiccano Padova e Treviso, ma purtroppo la provincia di Vicenza si posiziona al terzo posto con un calo d'insegnanti pari a (-285).
I tagli nei finanziamenti all'istruzione e nel numero dei docenti porta con sé conseguenze che era facile prevedere. Conseguenze che noi del PD avevamo sottolineato sin dai primi ragionamenti che il Ministro Gelmini e la Maggioranza proponevano in commissione e in aula. La prima grande e grave conseguenza ricadrà su tempo pieno, formula importante e apprezzata dalle famiglie che nelle previsioni per l'anno scolastico 2010-2011 vede in Veneto un aumento di richieste pari a 7331 studenti pronti a prolungare la permanenza nella struttura scolastica.
Alla luce dei dati sarà impossibile coprire o esaudire una richiesta così importante che viene dalle famiglie e dalla società veneta. Tradotto questa situazione si può definire come una diminuzione della qualità e dei servizi al cittadino. Una conseguenza che avevamo denunciato, e che ora trova la sua concretizzazione e che ricade sulla popolazione studentesca.
La tendenza deve trovare una netta inversione, non possiamo considerare la scuola come un "capitolo di spesa". La scuola è alla base del nostro sistema sociale, crea le basi per una crescita morale e professionale dei nostri giovani. Lì si deve investire! Non a parole ma con segnali concreti e precisi. Segnali che devono essere opposti a quelli forniti da questo Governo.
L'istruzione è una priorità e mettere nelle condizioni famiglie, studenti, insegnati e operatori di ogni ordine e grado, dev'essere una priorità per tutta la politica. Quindi, come già affermato, la strada per accogliere le attese della società non può essere quella messa in essere dall'esecutivo che nel triennio 2009-2011 che ha tagliato i fondi per una somma pari a 8 milioni di euro. Non stiamo analizzando una riforma, bensì un Decreto che si limita a tagliare fortemente risorse e personale scolastico. Alla luce di questi tagli e di una situazione che si presenta grave e complessa, il Veneto ha intrapreso un percorso di discussione e di dibattito che nulla ha a che fare con questi temi. Esponenti del centrodestra tentano di attirare l'attenzione sulla questione "Insegnanti Regionali" come se il problema fosse la provenienza del professore che siede in cattedra. Mi permetto di dire che qui, come abbiamo visto, il tema reale è che non c'è più l'insegnante a varcare la soglia dell'aula!
Discutere di altro diventa un diversivo, un pretesto per distogliere l'attenzione dai veri problemi che la scuola attraversa in questi anni.
All'assessore Donazzan e al Governatore Zaia, chiedo sin d'ora un impegno per affrontare i veri temi, le vere priorità rivendicando, anche assieme, una attenzione particolare da parte del Ministro Gelmini per il nostro Veneto. Una regione importante che merita molti più finanziamenti e risorse per affrontare gli anni e gli impegni che ci attendono. Questo mi spetto dalla politica, e questo tenterò di fare svolgendo il mio ruolo di Parlamentare di opposizione.
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