Sbrollini: precari questure e prefetture, i più deboli
Giovedi 8 Luglio 2010 alle 18:23 | 0 commenti
Daniela Sbrollini, Partito Democratico - 650 lavoratori precari di questure e prefetture perderanno il lavoro. "Una vergogna, si colpiscono sempre i più deboli"
Una interpellenza parlamentare al Ministro dell'Interno per chiedere quale sarà il destino dei 650 lavoratori assunti con contratto a tempo determinato e assegnati agli uffici delle questure e allo sportello unico per l'immigrazione presso le prefetture. L'ha presentato, oggi, in aula a Montecitorio, la deputata del Pd Daniela Sbrollini. " Il 2 gennaio 2008 - dice l'on. Sbrollini - si è proceduto all'assunzione a tempo determinato di 650 persone attraverso un concorso pubblico. Le 650 persone (con contratto in scadenza a fine 2010), prestano servizio presso gli sportelli unici per l'immigrazione delle prefetture e presso gli uffici immigrazione delle questure, dove risultano essere indispensabili per espletare l'ordinaria attività degli uffici territoriali del Governo.
L'importanza, la serietà e la professionalità con cui questi lavoratori quotidianamente operano sono rilevate dalle diverse note di merito che sono state indirizzate loro da parte di diversi questori e prefetti, i quali hanno anche comunicato alle autorità del Ministero dell'interno di mantenere le 650 unità ancora in servizio ben oltre il 2010, dunque con una richiesta implicita di stabilizzazione di queste figure. Il Governo, però, fino a questo momento non ha fornito risposte in merito". In Aula, a Montecitorio, all'interpellanza dell'on. Sbrollini, ha risposto il sottosegretario all'Interno Francesco Nitto Palma, il quale ha chiarito che "La stabilizzazione invocata non è al momento consentita dalle esigenze di contenimento del disavanzo pubblico, che ha portato ad interventi di eccezionale rigore".
"Una risposta che considero insoddisfacente - replica l'on. Sbrollini - perché ogni volta si risponde che non c'è la possibilità di stabilizzare i lavoratori e le lavoratrici a causa della crisi economica. Ma le manovre finanziarie continuano a tagliare sempre sugli stessi settori e a colpire sempre i più deboli. Sono veramente sconcertata da questa risposta, e peraltro, purtroppo, non è la prima volta. Considero davvero grave quello che sta succedendo, perché vuol dire non valutare le ricadute negative sul tessuto sociale del Paese e vuol dire interrompere l'erogazione di un servizio fondamentale, come quello garantito da questi lavoratori. Significa anche non riconoscere a queste persone il lavoro e l'esperienza che hanno costruito finora sul campo e non mi spiego come si possa fare un concorso, investendo dunque anche dei soldi, e poi però annullarlo di fatto con la mancata assunzione del personale".
RESOCONTO STENOGRAFICO DELL'ILLUSTRAZIONE DELL'INTERROGAZIONE
Si riprende lo svolgimento di interpellanze urgenti (ore 11,54).
(Iniziative per la stabilizzazione dei 650 lavoratori assunti con contratto a tempo determinato con decreto del Ministero dell'interno dell'11 settembre 2007 - n. 2-00783)
PRESIDENTE. L'onorevole Sbrollini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00783 (vedi l'allegato A - Interrogazioni e interpellanze).
DANIELA SBROLLINI. Signora Presidente, ringrazio il sottosegretario per essere qui. Con la mia interpellanza vorrei chiedere quali iniziative si intendano adottare per la stabilizzazione dei 650 lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, con decreto del Ministero dell'interno dell'11 settembre 2007 che - come sappiamo - sono vincitori di un concorso per titoli ed esami.
Al concorso erano ammessi i profili professionali di coadiutori amministrativi contabili, che dovevano essere assegnati - come poi è accaduto - agli uffici delle questure e allo sportello unico per l'immigrazione presso le prefetture.
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Il contratto a tempo determinato, della durata totale di trentasei mesi, costituiva il requisito necessario per la stabilizzazione definitiva dei 650 precari, secondo la legge allora vigente e successivamente abrogata. Il 2 gennaio 2008 si è proceduto all'assunzione a tempo determinato delle 650 unità , attraverso il concorso pubblico. I 650 coadiutori amministrativi contabili hanno sottoscritto un primo contratto individuale della durata in realtà solo di un biennio (2008-2009), cui agganciare il 2010 con una proroga contrattuale di un ulteriore anno, in quanto, come riportato da una circolare urgentissima dello stesso Ministero dell'interno, 31 dicembre 2008, si diceva che sarebbe arrivata, con il sussistere della piena copertura finanziaria, una proroga dei contratti per ulteriori dodici mesi.
Con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 novembre 2009, concernente «Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile per il contrasto e la gestione dell'eccezionale afflusso di cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea», pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre 2009, è stata autorizzata la proroga della durata dei contratti a tempo determinato del personale assunto presso gli sportelli unici fino al 31 dicembre 2010.
Il sottosegretario di Stato per l'interno, onorevole Nitto Francesco Palma, in risposta all'interrogazione presentata il 1o dicembre 2009 dal mio collega, onorevole Marco Minniti, ha dichiarato che la stessa ordinanza autorizzava il Ministero dell'interno e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ad utilizzare, per un periodo non superiore a sei mesi, per il tramite di una o più agenzie di somministrazione di lavoro interinale, rispettivamente 650 e 300 unità , da destinare alle sedi interessate. Secondo le stesse pubbliche amministrazioni interessate, le 650 persone vincitrici di detto concorso (con contratto in scadenza a fine 2010), prestano servizio presso gli sportelli unici per l'immigrazione delle prefetture e presso gli uffici immigrazione delle questure, dove risultano essere indispensabili per espletare l'ordinaria attività degli uffici territoriali del Governo.
L'importanza, la serietà e la professionalità con cui questi lavoratori quotidianamente operano sono rilevate dalle diverse note di merito che sono state indirizzate loro da parte di Pag. 60diversi questori e prefetti, i quali hanno anche comunicato alle autorità del Ministero dell'interno di mantenere le 650 unità ancora in servizio ben oltre il 2010, dunque con una richiesta implicita di stabilizzazione di queste figure.
Non si spiegherebbe, quindi, ad oggi il motivo per cui queste persone non abbiano ancora ottenuto una risposta in merito. Si fa anche presente che queste persone hanno accesso ad archivi contenenti documentazione ed atti coperti dal segreto d'ufficio, nonché ad atti sensibili cui precedentemente avevano esclusivo accesso soltanto gli agenti di pubblica sicurezza. Vorrei anche ricordare che queste persone utilizzano quotidianamente strumenti e sistemi informatici ministeriali di grande importanza, che prima venivano utilizzati solo ed esclusivamente da organi di polizia.
È chiaro che la loro stabilizzazione, in primo luogo, per la professionalità e l'esperienza che hanno maturato sul campo e anche per non disperdere un patrimonio di conoscenza e di nozioni davvero particolari, sarebbe assolutamente auspicabile. Ciò anche perché vorrei ricordare che in questo Paese concorsi non se ne fanno più e non si capisce perché, una volta che se ne fa uno e ci sono dei vincitori, poi non si procede di conseguenza alla stabilizzazione di queste persone che sono già formate.
Ecco, allora, che la nostra domanda, contenuta nell'interpellanza, che oggi abbiamo posto al sottosegretario Palma, è proprio questa: se, finalmente, queste persone potranno essere utilizzate e, soprattutto, potranno ricevere questa stabilizzazione definitiva, che aspettano da tempo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Nitto Francesco Palma, ha facoltà di rispondere.
NITTO FRANCESCO PALMA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, le questioni sollevate dagli interpellanti vanno inquadrate nel più ampio contesto delle diverse iniziative che, su molteplici versanti, sono state adottate proprio per garantire la migliore funzionalità degli uffici delle prefetture e delle questure che si occupano di immigrazione.
Si tratta di misure imposte da esigenze temporalmente definite, adottate per attuare in maniera temporanea ed eccezionale specifiche strategie organizzative. La stabilizzazione Pag. 61invocata dagli onorevoli interpellanti non è al momento consentita dalle esigenze di contenimento del disavanzo pubblico, che ha portato ad interventi di eccezionale rigore. Peraltro, le misure di razionalizzazione e di contenimento dei costi delle pubbliche amministrazioni, adottate con il decreto-legge cosiddetto «milleproroghe», hanno imposto al Ministero dell'interno un'ulteriore riduzione delle dotazioni organiche del personale.
D'altra parte, gli uffici di prefetture e questure fanno fronte ai relativi compiti d'istituto avvalendosi delle altre misure organizzative e di sistema che, a partire dal 2009, sono state adottate per la velocizzazione delle istruttorie e lo smaltimento dell'arretrato, facendo ricorso soprattutto all'implementazione della tecnologia degli uffici.
Sono state, infatti, assegnate agli uffici immigrazione delle questure 300 nuove postazioni di lavoro, anche al fine di consentire l'apertura di nuovi sportelli al pubblico. Sono state, altresì, distribuite 70 nuove apparecchiature visascan di ultima generazione, per il più rapido rilevamento delle impronte digitali.
Si è provveduto, inoltre, ad affrontare situazioni di forte criticità degli uffici maggiormente impegnati, con l'invio in loco di un'apposita unità di intervento rapido, istituita presso la Direzione centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere; una vera e propria task force specializzata per risolvere le problematiche via via emergenti.
Le iniziative adottate hanno fatto registrare significativi risultati nella concessione dei titoli di primo soggiorno, nei rinnovi dei permessi e nei tempi medi di conclusione del procedimento. Questi i dati: nel 2008 sono stati rilasciati 169 mila permessi di soggiorno e nel 2009 ne sono stati rilasciati 242 mila, con un incremento del 43 per cento. Per quanto riguarda invece i rinnovi, nel 2008 sono stati 386 mila, a fronte dei 528 mila del 2009, con un incremento di oltre il 50 per cento.
Dal 1o gennaio al 31 maggio 2010 sono stati definiti complessivamente 597.253 procedimenti relativi a titoli di soggiorno, comprendendo sia i rinnovi che i rilasci. Si sono, inoltre, progressivamente ridotti i tempi medi assoluti di conclusione dei procedimenti: si è passati dai 303 giorni del Pag. 622007 ai 271 giorni del 2008, sino ai 101 giorni del 2009, con una riduzione del 67 per cento rispetto al 2007 e del 63 per cento rispetto al 2008.
Il trend di questi dati è suscettibile di progressivi ulteriori miglioramenti, fino al raggiungimento dell'obiettivo dei venti giorni, previsto dalla legge, che il Governo intende raggiungere entro la fine della legislatura. L'attività degli uffici, pertanto, non subirà né pause né soluzioni di continuità , e ciò grazie all'implementazione delle tecnologie e alle misure organizzative adottate che ho sinteticamente illustrato.
PRESIDENTE. L'onorevole Sbrollini ha facoltà di replicare.
DANIELA SBROLLINI. Signor Presidente, ovviamente ringrazio il sottosegretario Palma, ma non posso ritenermi assolutamente soddisfatta della risposta, perché ogni volta che siamo qui - credo che la crisi economica e le manifestazioni quotidiane davanti a Montecitorio e anche in giro per l'Italia dimostrino le problematiche urgenti che ci sono in questo Paese - si risponde che non c'è la possibilità di stabilizzare i lavoratori e le lavoratrici, che, continuo a sostenere, sono già formati, capaci e di grande professionalità , perché non vi sono i soldi.
Infatti, la manovra finanziaria continua a tagliare sempre sugli stessi settori e a colpire sempre i più deboli. Sono veramente sconcertata da questa risposta, e peraltro, purtroppo, non è la prima volta. Considero davvero grave quello che sta succedendo, perché vuol dire non valutare le ricadute negative sul tessuto sociale del Paese e vuol dire interrompere l'erogazione di un servizio fondamentale, come quello garantito da questi lavoratori.
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Significa anche non riconoscere a queste persone il lavoro e l'esperienza che hanno costruito finora sul campo e non mi spiego come si possa fare un concorso, investendo dunque anche dei soldi, e poi però annullarlo di fatto con la mancata assunzione del personale.
A tal punto mi chiedo: si sostituiranno tali persone, ovvero del personale civile, con personale di polizia? Il Governo come può pensare di garantire la sicurezza nel nostro Paese, se poi dovrà dislocare poliziotti - che già sono pochi - anche per lo svolgimento del lavoro amministrativo?
Siamo veramente di fronte a una situazione che io definisco non solo grave, ma drammatica e che ci porterà di conseguenza a interloquire ancora, prima di tutto con queste persone che non lasceremo da sole, ma anche nuovamente con il Ministero dell'interno, perché nel modo più assoluto non ci possiamo ritenere soddisfatti di tale risposta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
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