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Sbrollini: bonus elettrico per apparecchiature elettromedicali per migliore qualità vita

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 7 Luglio 2012 alle 11:18 | 0 commenti

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On. Daniela Sbrollini, Partito Democratico  -  Rivedere il meccanismo del bonus elettricità includendo anche coloro che necessitano di apparecchiature elettromedicali non salvavita ma ugualmente necessarie ad una migliore qualità della vita.

Lo chiede una risoluzione presentata da alcuni deputati del Pd in Commissione Affari socialI della Camera.

"Una famiglia costretta ad utilizzare apparecchiature elettromedicali - dice l'on. Daniela Sbrollini, firmataria della risoluzione che porta come prima firma quella della deputata Luciana Pedoto - spende in media annualmente per la bolletta energetica 1.152 euro, di cui 230 legati ai consumi "sanitari" rispetto ad una spesa media annua di una famiglia tipo pari a 515 euro. In un periodo di forte crisi economica come quello attuale, e in un momento di aumento costante delle tariffe, capita che le famiglie non siano nelle condizioni di fare fronte a tali spese. Con la risoluzione chiediamo al Governo un impegno ad individuare le risorse economiche necessarie affinché il bonus non solo copra quantomeno le spese indotte dagli apparecchi elettromedicali ma tenga conto maggiori esigenze di consumo che caratterizzano particolari tipologie di utenze, magari favorendo anche la nascita di un'offerta tariffaria ad hoc per specifiche categorie disagiate".

 

Ecco il testo integrale della risoluzione

Risoluzione

La XII Commissione:

premesso che:

 

da un’indagine sulla “fuel poverty” in Italia presentata al Senato da Cittadinanzattiva nell’ambito del convegno “Energia e cronicità: La solidarietà sociale per l’abbattimento della fuel poverty” è emerso il dato che una famiglia costretta ad utilizzare apparecchiature elettromedicali spende in media annualmente per la bolletta energetica di 1.152€, di cui 230€ legati ai consumi “sanitari rispetto ad una spesa media annua di una famiglia tipo pari a 515€;

 

queste famiglie, che hanno optato per il mercato libero nel 27% dei casi, presentano in casa almeno tre apparecchiature mediche nel 31% dei casi, e nel 16% usufruiscono di una potenza istallata superiore ai 4KW;

 

in media, la maggior spesa energetica di tali famiglie è pari a circa 637€ e di questi, solo una minima parte coperti dal bonus sociale elettricità (155€), mentre ben 482€ rimangono completamente a carico delle famiglie, oltre al fatto che molte famiglie, circa il 16% non usufruiscono di tale bonus per una scarsa informazione sui propri diritti;

 

la “povertà energetica” rappresenta un fenomeno recente ma in continua crescita, anche a causa dell’incremento dei costi dell'energia per le utenze domestiche e dell'attuale grave crisi economica: si stima che tra i 50 e i 125 milioni di cittadini europei siano ai margini della fuel poverty o quanto meno a rischio di esserne colpiti;

 

“una famiglia si trova in una condizione di fuel poverty quando spende più del 10% del proprio reddito disponibile per i propri bisogni di energia, comprendendovi l’utilizzo degli elettrodomestici, e per dotare la propria abitazione di un sufficiente livello di comfort e di salubrità”. Ciò nonostante, tale condizione di disagio è facilmente riscontrabile in una famiglia che presenta una o più di queste situazioni: bassi redditi, scarso livello di comfort termico nell’abitazione; presenza di disabili, malati cronici e pazienti con patologie invalidanti.


a fronte di questa situazione così drammatica le carenze del SSN comportano per la persona con patologia cronica, e per il suo nucleo familiare, l’assunzione di notevoli costi privati, soprattutto per il supporto assistenziale (badante), la spesa farmaceutica, l’assistenza psicologica, l’assistenza protesica, le prestazioni di diagnostica e di specialistica oltre il fatto che i bonus sociali elettricità sono di importo irrisorio né vengono adeguati o estesi per le apparecchiature non salvavita ma ugualmente necessarie per la qualità di vita, quali i mezzi di trasporto ed ausili per il sollevamento (es. ascensori, montascale, carrozzine elettriche) e i dispositivi per la prevenzione e la terapia di piaghe da decubito, escludendo così circa 300.000 persone da questa forma di sostegno:

 

impegna il Governo

 

a rivedere la normativa relativa alla concessione del bonus elettricità includendo anche coloro che necessitano di apparecchiature elettromedicali non salvavita ma ugualmente necessarie ad una migliore qualità della vita nonché a ad individuare le risorse economiche necessarie affinchè il bonus non solo copra quantomeno le spese indotte dagli apparecchi elettromedicali ma tenga conto maggiori esigenze di consumo che caratterizzano particolari tipologie di utenze, né tenendo in minimo conto gli andamenti dell’inflazione;

a predisporre  indicazioni precise affinchè vi sia un’offerta tariffaria ad hoc per specifiche tipologie di utenza in quanto L’entità rilevante dei consumi energetici, per specifiche utenze, non è attribuibile soltanto ai consumi legati alle apparecchiature elettromedicali, ma anche agli altri consumi, trattandosi di persone che a causa della loro malattia sono di fatto costrette a passare un numero maggiore di ore all’interno della propria abitazione;

 

a predisporre campagne d’informazione specifiche affinchè tutti gli aventi diritto al bonus elettricità per disagio fisico siano effettivamente informati compreso quel 16% che attualmente non vi accede.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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