Sbrollini a Zaia su figli di stranieri: no alla paura di dire che è italiano chi è nato in Italia
Giovedi 24 Novembre 2011 alle 13:42 | 0 commenti

On. Daniela Sbrollini, Partito Democratico - Le parole del Presidente Luca Zaia, dimostrano l'arretratezza e il blocco mentale che la Lega continua ad esprimere sull'integrazione. Non si può prescindere dal fatto che il tema esiste e non si può più ignorare. Sono migliaia i bambini e i giovani che nati in Italia da genitori stranieri frequentano asili, scuole ed università . Rappresentano quella seconda generazione che il più delle volte non ha mai visto il Paese nativo dei propri genitori, si sentono italiani e magari con gli amici parlano anche il dialetto veneto.
Aprire una discussione su questo tema è urgente, non per partito preso, ma perché è la stessa società che impone alla politica di fare chiarezza. Affermare che chi è nato in Italia è italiano, non può rappresentare una paura. Sono decine i paesi che usano questa forma legislativa. Includere chi si è integrato rappresenta un metodo positivo che apre la legislazione ad un dato di fatto che esiste già nella società , e rappresenta un passo in avanti anche nei confronti della sicurezza sociale.
Bene ha fatto il Presidente Napolitano a spronare il Parlamento su un tema così delicato. Sono molte le proposte di legge sul tema della cittadinanza e molte depositate dal PD tese a non creare ghetti sociali e per ripristinare i fondi tagliati dal precedente Governo sul tema dell'integrazione.
La strategia leghista di seminare paure, sperando in un tornaconto elettorale non può essere più accettata.
Mi auguro che su questo tema, come su altre importanti questioni, l'Italia possa iniziare un percorso che metta al centro il rispetto delle regole, il sentirsi parte di un sistema complesso e la certezza della pena per chiunque commetta reati.
Questi sono i presupposti per affrontare i tempi in cui viviamo, e chi si chiude a riccio non fa gli interessi di nessuno, nemmeno di chi pensa di rappresentare.
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