Sbalchiero: tagli differenziati per le regioni virtuose
Venerdi 18 Giugno 2010 alle 19:30 | 0 commenti
Confartigianato - «Giusto contenere le spese, giusto essere più "rigorosi" nel dispensare aiuti e contributi, ma attenzione a non penalizzare chi, nel tempo, ha ottimizzato con investimenti sul territorio quanto ricevuto dalla propria Regione. La maggior parte delle nostre piccole e micro imprese pagherebbe per prima un forte ridimensionamento della spesa regionale sia in maniera diretta che indiretta: basti pensare alle forme di sostegno all'accesso al credito attraverso i confidi, i fondi di rotazione, gli incentivi all'innovazione, il sostegno per i giovani, le donne e la famiglia». Il Presidente della Confartigianato Vicenza, Giuseppe Sbalchiero, commenta così il dibattito di questi giorni a proposito dell'impatto della manovra finanziaria sui bilanci delle Regioni in un'ottica di contenimento delle spese.
«È importante che Governo e Regioni si confrontino affinché il primo possa conoscere le diverse peculiarità di ciascun territorio e, quindi, le diverse necessità - continua Sbalchiero. Per esempio, pensare di tagliare gli incentivi alle piccole imprese per il Veneto significherebbe mortificare quanti fino ad ora hanno stretto di denti per salvare la propria azienda, e posti di lavoro. Ma ci sono anche altri tagli "trasversali" che potrebbero creare disagi alle nostre imprese. Penso alle politiche "della famiglia" che devono essere pensate anche in funzione delle imprese; per il mondo dell'artigianato, infatti, spesso il fare impresa è direttamente collegato alla famiglia, alle donne imprenditrici che devono avere la possibilità di conciliare tempo in azienda con quello dedicato ai figli o all'assistenza degli anziani».
A questo proposito il Presidente della Confartigianato del Veneto Claudio Miotto conclude: «Questo non significa che le Regioni debbano continuare ad erogare denari a pioggia o a moltiplicare servizi, enti, posti di lavoro senza alcuna accortezza. Il Veneto ha dimostrato nel tempo di essere una regione che può ben definirsi "virtuosa". sarebbe quindi un peccato che anni di impegno, di politici, categorie e della società civile, fossero tenuti nella stessa considerazione rispetto ai risultati "diversi" di quelle Regioni in cui invece la gestione della cosa pubblica è stata, a dir poco, "allegra"».
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