Firmati accordi aziendali Sanità Veneta e Azienda Zero, la FP CGIL non ci sta: tolgono soldi al lavoratori!
Venerdi 13 Ottobre 2017 alle 14:01 | 0 commenti
Un taglio strutturale e permanente dei fondi per la contrattazione decentrata pari a 187.000 euro per i dipendenti del comparto Ulss 7 Pedemontana, pari a 267.000 euro per quelli della Ulss 8 Berica. Questa la principale ragione per cui la Funzione Pubblica CGIL di Vicenza, che ci ha inviato questa nota che publichiamo a firma della segretaria generale di FP Cgil di Vicenza, Giulia Miglioranza, ha scelto di non sottoscrivere gli accordi, proposti dalle due Ulss della provincia e dai rappresentanti della neo-istituita Azienda Zero, e sottoscritti invece dalla maggioranza delle altre sigle sindacali presenti ai due tavoli di confronto.
L'accordo riguarda la gestione delle procedure per il trasferimento di funzioni, personale e conseguenti risorse economiche dalle diverse Aziende Sanitarie del Veneto ad Azienda Zero, in seguito all'accentramento presso quest'ultima di alcune attività oggi in capo alle singole Ulss (quali ad esempio la gestione di acquisti, concorsi, gare di appalto).
C'è però un problema, e cioè che i tagli lineari dei fondi corrispondono a circa il doppio delle risorse teoricamente necessarie per garantire la parità di trattamento economico al personale che, su base volontaria o per mobilità d'ufficio, dovrà trasferire il proprio posto di lavoro a Padova, sede dell'Azienda Zero. Infatti, se da un lato è previsto un taglio dei fondi contrattuali pari allo 0,96% del totale, la previsione di personale che potrebbe transitare dalle due Ulss vicentine ad Azienda Zero si ferma allo 0,46% per l'Ulss 8 Berica, allo 0,48% all'Ulss 7 Pedemontana.
Tutto questo potrà comportare minori progressioni, minore produttività e minori risorse per straordinari e indennità per gli oltre 8.600 lavoratori delle aziende sanitarie del vicentino, già impoveriti dall'assenza del rinnovo del contratto nazionale, fermo ormai da sette anni.
Il tutto, sostengono Aziende Sanitarie e sigle sindacali che hanno sottoscritto l'accordo, anche per evitare esuberi di personale, proprio a fronte dell'accentramento di alcune attività presso Azienda Zero. Ipotesi da respingere, da parte della Funzione Pubblica CGIL di Vicenza, perché è difficile pensare a reali eccedenze di personale amministrativo, all'interno di aziende che ormai da anni non assumono impiegati, nemmeno per far fronte ai pensionamenti!
La Funzione Pubblica CGIL rispedisce quindi al mittente la proposta di un accordo che penalizza la maggioranza dei dipendenti delle due Ulss e chiede, insieme alla struttura regionale, la riapertura di un tavolo istituzionale per provare a riattivare il percorso di confronto che si è interrotto a causa di questa forzatura da parte della Regione.
Se ciò non sarà possibile, si vedrà costretta a cercare risposte in un'aula di Tribunale, convinta del fatto che la procedura che ha portato alla sottoscrizione degli accordi recentemente firmati sia irregolare, oltre che penalizzante per i lavoratori e le lavoratrici.
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