Sanità: Coletto, "nuove norme europee occasione sviluppo per termalismo veneto"
Domenica 3 Aprile 2011 alle 16:58 | 0 commenti
Luca Coletto, Regione Veneto - "La Direttiva Europea del gennaio scorso sull'assistenza transfrontaliera garantisce maggiore possibilità di scelta ai pazienti che desiderano farsi curare all'estero, assicurando uno spazio ulteriore nel quale far valere il proprio diritto alla salute. Sarà più facile sottoporsi a cure in un altro Stato e poi essere rimborsati dal Sistema sanitario del proprio paese di provenienza", inizia l'assessore regionale alla sanità del Veneto.
"Già oggi - continua Coletto - vi è una considerevole presenza di cittadini stranieri che usufruiscono di prestazioni termali nel Veneto ed in particolare presso gli stabilimenti del bacino euganeo. La direttiva va letta come occasione di un ulteriore sviluppo del termalismo e delle attività annesse e connesse al settore termale, che la Regione Veneto ha sempre tenuto in considerazione e supportato, riconoscendone la valenza e il ruolo". Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità del Veneto, luca Coletto, intervenendo oggi ad Abano Terme (Padova), ad un convegno sul tema organizzato da Turismo Padova-Terme Euganee. Coletto ha fatto riferimento ai vari interventi regionali volti al sostegno del settore ed all'accrescimento della qualità ed ha citato in particolare la legge 22 del 2002. "Nel dare attuazione a questa normativa - ha sottolineato Coletto - la Regione non ha inteso limitarsi a perseguire un processo meramente di tipo amministrativo, che sfocia nel provvedimento di autorizzazione e accreditamento, ma mira ad inserire gli stabilimenti termali in un processo orientato a ricercare il miglioramento continuo della qualità dei servizi e delle strutture, adeguando la realtà assistenziale ai principi di qualità , sicurezza nonché di appropriatezza delle prestazioni erogate, principi che devono caratterizzare ormai ogni contesto operativo sanitario. Ciò consentirà agli stabilimenti termali veneti di mantenersi, anche in ambito europeo e internazionale, come strutture di riferimento per l'erogazione dell'assistenza termale a carico dei servizi sanitari pubblici. Le opportunità che la nuova direttiva comunitaria sembra dare possono concretizzarsi solamente se il stabilimenti termali veneti sono in grado - e io penso che lo siano - di fornire un servizio sanitario di qualità , di essere competitivi con l'offerta sanitaria termale di altri paesi europei.
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