Sandro Pupillo, l'intervista di fine anno
Sabato 2 Gennaio 2016 alle 11:00 | 0 commenti
Un'intervista per fare il quadro sulla situazione di Vicenza a cavallo dell'anno nuovo. Un modo per dare voce agli esponenti di tutte le forze politiche attive sul nostro territorio, per fare il punto su alcuni temi caldi della nostra cittadina, dalla politica, alla cultura, passando per ambiente e nuove prospettive. Tra quello che a Vicenza non c'è più, e quello che potrà avere dall'anno che nasce, a quello a cui mira a lungo termine.
Iniziamo da quello che Vicenza perde in questo 2015. A partire da una grande realtà del territorio dal futuro incerto, la Banca Popolare di Vicenza, i piccoli azionisti hanno visto le loro azioni crollare di valore, e ora solo una spesa da parte degli investitori può salvaguardarne la “vicentinità â€. È vero. Ora però la priorità resta quella di trovare le modalità per salvaguardare i piccoli risparmiatori. È poi assodato che andrà fatta giustizia da parte della Magistratura e chi ha sbagliato dovrà pagare. Altrettanto andrà fatta chiarezza dalla Banca stessa, con un piano industriale che indichi le strategie idonee per il superamento della crisi. Per la  Fondazione Teatro Comunale, che registra già un passivo, sono venuti meno i finanziamenti di Confindustria, ci sono stati pesanti tagli da parte della regione, la BpVi ha forse lasciato intendere che anchÂ’essa sarà fuori dai giochi. Sicuramente la Fondazione del Teatro Comunale sta attraversando un periodo non semplice, legato soprattutto alla perdita o all'inottemperanza di alcuni soci. Penso, ad esempio, alla Regione, che anno dopo anno sta disinvestendo nella cultura, per me inspiegabilmente, con tagli lineari molto pesanti ed è inadempiente nel pagamento della quota sociale da due anni. Un atteggiamento tutt'altro che serio. Il Presidente Albanese e l'Amministrazione ci hanno, comunque, dato ampie rassicurazioni sul fatto che la Fondazione non è destinata a chiudere e anzi, con una rimodulazione dell'offerta artistica e qualche aggiustamento di natura economica, continuerà a svolgere il proprio compito, valorizzando ulteriormente quel patrimonio culturale, sociale ed economico che deve essere proprio di un teatro di eccellenza come il nostro Sul fatto che la BPVI abbia annunciato l'uscita dal CdA della Fondazione, non c'è alcun documento scritto. E chi fa politica in modo serio non può certo prendere per vere delle chiacchiere di corridoio. Quello che a noi sembra ancora mancare in sala Bernarda è un’opposizione seria. Non tanto nella misura di “andare controâ€, quanto nella capacità di essere propositivi e stimolanti per la maggioranza. Non sono d'accordo, soprattutto sul termine "seria". Ho molto rispetto per i colleghi di Minoranza e per il loro operato. Essere oggi all'Opposizione non è assolutamente semplice, tanto più quando si ha un'Amministrazione molto forte come la nostra. È vero che più di qualche volta i Consiglieri di Minoranza hanno fatto sentire poco la loro voce, ma in altre occasioni sono stati pungolo importante. Un appunto però lo voglio fare, prendendo spunto proprio dalle parole del consigliere di minoranza Daniele Ferrarin. È avvilente che spesse volte ad una determinata ora, molti consiglieri di opposizione abbandonino l'aula. E le motivazioni del non essere ascoltati e di una maggioranza appiattita con cui non si riesce a dialogare sono deboli. Si è in Consiglio Comunale per rappresentare i cittadini che ci hanno votato. Doveroso, quindi, stare in aula per rispetto verso chi ci ha dato fiducia. Anno nuovo, nuovi problemi, in quest’ultimo periodo si delineano le nuove tendenze e le vecchie criticità con cui si dovranno fare i conti in futuro. La prima che vogliamo discutere riguarda un problema molto attuale, il problema profughi è quasi costantemente all’ordine del giorno, ma a questo si aggiungono forme di discriminazione verso alcune categorie, come i portatori di handicap e gli omosessuali che possiamo racchiudere sotto la grande etichetta della “paura del diversoâ€. Sono le armi con cui la lega di Salvini sta cercando di conquistare il proprio elettorato, giocando sulle paure delle persone. Ma fare politica è altra cosa. È la realizzazione di percorsi credibili di integrazione, di tolleranza, di accoglienza e di inclusione attraverso processi partecipativi, a mio avviso indispensabili, soprattutto su questi temi. Bisogna generare fiducia e serenità nei cittadini costruendo ponti di solidarietà , di giustizia ed equità e non erigendo muri di paura, di odio, di intolleranza. Perché, a tal proposito, non proviamo a invertire le cose e a vedere i problemi come potenziali opportunità ? Perché non vedere, ad esempio, i profughi come risorsa e arricchimento e non, solamente, come delinquenti o criminali da cacciare? Un altro dei grandi problema della Vicenza che verrà è legato all’ambiente, alle opere pubbliche, alla cementificazione. Borgo Berga è l’esempio lampante di questa difficoltà , le cui responsabilità sono ancora argomento di dibattito. Il tribunale in quella zona, come abbiamo avuto modo di dire più volte, è una sciagura ereditata dall'Amministrazione di centrodestra ed è un esempio lampante di come la cementificazione possa deturpare l'ambiente e il paesaggio. Sul dibattito riguardante Borgo Berga e le eventuali responsabilità è in corso un'indagine della Magistratura e quindi non è opportuno rilasciare alcuna dichiarazione, non sarebbe serio. Sui temi legati all' ambiente e alla salvaguardia del nostro territorio la nostra Amministrazione (in particolare grazie all'Assessore Dalla Pozza) si è spesa molto in questi anni e continuerà a farlo. In aggiunta ai problemi vogliamo cercare di far luce anche su quelle che sono le opportunità che ha la città di Vicenza per rilanciarsi nei prossimi anni, per poter risolvere i problemi rilanciando il territorio dai suoi punti di forza. Un primo punto, ritornando al discorso sulla cultura, sta nel fatto che l’amministrazione si sta effettivamente per un rilancio turistico della città , in ottica culturale ed economica, per una cultura che sia anche in grado di autofinanziarsi. Assolutamente vero. Il Vicesindaco sta facendo molto bene in tal senso. Oggi i temi culturali sono tra i più rilevanti e sono spesso oggetto di confronto, una volta erano una chimera. Io ho un sogno che mi auguro possa essere realizzato: quello di un rinnovo e di un adeguamento consono alle esigenze dei nostri giorni della Biblioteca Bertoliana, polmone imprescindibile per una città , come la nostra, che sta investendo molto sulla cultura. Della storia culturale della città fa parte anche il club calcistico, vittima di problemi societari, ancora incerta sui finanziamenti e la possibilità di acquisto di Vi.Fin., dal futuro incerto e con uno stadio che deve essere ripensato. Sono abbonato al Vicenza da sempre. Ci ho anche giocato per alcuni anni. Il tema pertanto mi sta molto a cuore. Per adesso si sono spese tante parole, fatte molte suggestioni, ma non è stato mai presentato un progetto credibile dal punto di vista economico e di fattibilità . Io mi auguro possa arrivare presto sia per dare respiro alle casse della Società sia per la riqualificazione del nostro amato Menti. Vicenza rischia di “perdere l’ultimo trenoâ€, quello che le permetterebbe di essere uno dei tasselli della rete di trasporto europeo a medio e corto raggio: la linea TAV e l’Alta Capacità , con il raddoppiamento della linea ferroviaria. Nessun rischio. La TAV/TAC passerà per la nostra città , è un dato assodato. E, come ho avuto più volte modo di dire, per me è assolutamente un'opportunità per non essere tagliati fuori dalle grandi vie di comunicazione e per dare alla nostra città una connotazione di polo rilevante di attrazione turistica, commerciale, culturale. Il 2016 sarà l'anno delle firme decisive? Se verranno mantenuti gli impegni presi con la nostra Amministrazione nella realizzazione delle opere accessorie, nella delicata gestione degli espropri, nel rispetto dei tempi e dei costi, penso proprio di sì. Tra i tanti treni che sta perdendo Vicenza c’è forse quello in cui ci sentiamo più coinvolti noi, quello dell’informazione. Alcune realtà sono sparite, la stampa locale soffre a livello generalizzato, e l’informazione giornalistica fatta da professionisti è sempre più ridotta. Il web aumenta le nostre fonti di informazione, ma forse manca quella componente di mediazione e filtro virtuoso che è appannaggio del giornalista di professione. Sono d'accordo e su questo l'avvento dei social network ha giocato un ruolo determinante. Le notizie veicolate spesso sono fallaci, imprecise e generano confusione, anziché fare chiarezza. L'informazione giornalistica va fatta in modo serio, da professionisti competenti, con un codice etico ben chiaro, non da improvvisatori della comunicazione. L'informazione chiaramente ha un costo, ma finché non si ritornerà ad investire in maniera seria sulla stampa (online e offline), la qualità ne risentirà sempre di più. Un’ultima domanda, sul ruolo e sul futuro delle aziende partecipate, sull’input governativo che spinge alla loro riduzione e la spinta alla privatizzazione. Io sposo in toto il pensiero che più volte ha espresso il mio amico e collega in Consiglio Comunale Tommaso Ruggeri. La destrutturazione dei territori che passa attraverso l'indebolendo ed il depotenziamento delle Regioni, delle Province, dei Comuni e, appunto delle Aziende partecipate, sta incidendo negativamente sulla fiducia dei cittadini e sulla qualità della vita. In un periodo come questo, di incertezza profonda, di paure, di sfiducia, sarebbe quanto mai opportuno potenziare le strutture che operano a stretto contatto con la cittadinanza, vigilando piuttosto sul loro funzionamento e sulla serietà dei responsabili. Sull'accorpamento e sulla privatizzazione io sono favorevole a patto che non si perda quel principio di sussidiarietà e di presenza nel territorio che per me sono fondamentali. Per concludere quali sono i suoi auguri?
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