San Biagio, l'onda lunga delle polemiche
Giovedi 2 Maggio 2013 alle 18:11 | 0 commenti
Dopo il botta e risposta tra dirigenza di Aim e M5S sulle presunte opacità denunciate da quest'ultimo, dopo le repliche di San Biagio, è la politica a scaldarsi in attesa delle elezioni di fine maggio. Stamani infatti il consigliere uscente del Pd Sandro Guaiti ha diramato una lunga nota nella quale pone seri dubbi rispetto all'operato della giunta di centrosinistra capitanata dal primo cittadino democratico Achille Variati.
«Dalle dichiarazioni del top management della spa, la quale contesta i rilievi del M5S, emergono precisazioni importanti - si legge nel comunicato - altre però non convincono affatto». Perplessità che la leghista Manuela Dal Lago, candidato sindaco a capo di un raggruppamento civico e di centrodestra, ribadisce ma con alcune puntualizzazioni personali: «Quando il M5S pone quesiti specifici, da chi viene chiamato in causa ci si attendono risposte dati e carte alla mano, non un attacco nei confronti di chi quelle cose le chiede, indipendentemente da alcune lievi imprecisioni dello stesso M5S. E rispetto a determinate questioni anche io mi attendo risposte chiare». Considerazioni condensate anche in un dispaccio diramato nel pomeriggio.
Non molto dissimile è il convincimento del candidato e consigliere municipale uscente Valerio Sorrentino (civica Sorrentino sindaco): «Che la gestione di Aim da parte dell'attuale amministratore unico Paolo Colla non sia stata sempre cristallina è una questione assodata che abbiamo riscontrato anche in sala Bernarda: in alcune circostanze sono stati tirati su veri e propri muri di gomma».
Ben diversa invece è la posizione Maurizio Sangineto che corre per il posto di primo cittadino in seno alla lista Un'altra Vicenza: «Non nego che in capo ad Aim possano esserci delle criticità . Non credo però che buttare la cosa sul piano elettoralistico come è stato fatto di recente sia utile alla nostra città . Credo sia opportuno uscire dalla logica della contrapposizione ad ogni costo. Se c'è qualcosa che non va si discuta nel merito con atteggiamento costruttivo. Non può essere che per chi è all'opposizione Aim è sul punto di cuocere e per chi governa sia l'idillio. Occorre equilibrio e senso della realtà ».
Il consigliere Claudio Cicero, numero uno della lista Impegno per Vicenza è tranchant: «Sinceramente ritengo che le recenti critiche dei grillini siano il frutto di una disinformazione di fondo o quanto meno di grande superficialità . Personalmente aggiungo che sono favorevole a che Aim si confronti col mercato anche uscendo dall'in house. Se poi i privati vogliono entrare con quote al di sotto del 50% che male c'è visto che la barra del comando rimane all'ente pubblico? In tempi di magra come questi si tratterebbe d'una manna dal cielo». Sul versante opposto invece c'è Raffaello Gianpiccolo, candidato per Alternativa Comunista: «L'uscita dall'in house ci vede sostanzialmente contrari poiché di fatto costituisce il preambolo della privatizzazione di importantissimi servizi pubblici. Non dimentichiamo che in questo senso potrebbe a breve cambiare anche la norma nazionale». Parole precise alle quali dovrebbero seguire a breve quelle del candidato di Rifondazione Guido Zentile.
Più articolata è la posizione di Valentina Dovigo, candidato con la civica che porta il suo nome e con Sel che spiega: «Più che entrare nel dettaglio specifico della querelle ritengo opportuno accendere i riflettori su un paio di questioni di fondo. Uno, questa storia della cosiddetta liberalizzazione o fine dell'in house che si voglia è stata portata in consiglio con troppa velocità . Quando si parla di gestione dei rifiuti per esempio parlare solo di ribassi e di fattore economico può rivelarsi fatale. Basti vedere quanto accaduto a Napoli. Occorre uno spirito nuovo affinché anche le municipalizzate siano gestite con sobrietà tenendo presente che in cima ai nostri pensieri deve esserci un rapporto chiaro e socialmente congruo con l'utente, col lavoratore e con la cittadinanza in genere».
Variati al momento, pur interpellato non risponde (potrebbe farlo ad horas), anche se alcuni giorni fa erano stati i candidati della sua civica a replicare al M5S con una lunga lettera aperta declinata in più punti nella quale tra le altre si ricordava l'importanza di Aim come bene comune. Sulle proprie posizioni rimane quindi il Movimento Cinque stelle che con la candidata Liliana Zaltron non si sposta di un millimetro rispetto ai dubbi espressi pochi giorni fa: «Siamo qui che chiediamo chiarezza e attendiamo le risposte non le sole di Aim, ma anche quelle della giunta. Credo sia interesse di tutti i cittadini».
Nel pomeriggio ha preso posizione anche Franca Equizi, candidato sindaco per Sos Legalità . «Ho alle spalle due consiliature dal '98 al 2003 e su Aim le opacità le ho patite sulla mia pelle giacché sono parecchie e storicamente sedimentate. C'è la questione dei conti sollevata dal M5S. Ma c'è la questione della causa col Gruppo Maltauro, affare Marghera e Sant'Agostino inclusi. Ci sono i dubbi sulla costante presenza del direttore generale Dario Vianello della cui condotta la giunta tace. E c'è una storia ventennale di carte negate, a partire da quelle sul Dal Molin. L'elenco è lungo come un'autostrada. Da consigliere io ho anche dovuto patire l'umiliazione di un assessore forzista alle partecipate, Pietro Magaddino, che in commissione si permise di ironizzare, non so quanto, sul fatto che l'amministrazione non mi desse i documenti richiesti. Di più, in relazione al cosiddetto affaire Aim Marghera ho dovuto anche patire una causa civile per diffamazione, che ho poi vinto, della quale non si è interessato mai nessuno».
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