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Salute Mentale, Pajarin e Bimbati: "in un anno il servizio della Caritas vicentina ha accompagnato 84 persone"

Di Note ufficiali Mercoledi 10 Ottobre 2018 alle 15:52 | 0 commenti

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Oggi 10 ottobre ricorre la Giornata Mondiale della Salute Mentale, sostenuta dalle Nazioni Unite allo scopo di sensibilizzare sui problemi inerenti la salute mentale e sugli effetti, in termini di emarginazione, che malattie di natura psichiatrica spesso accompagnano chi ne soffre. In questo campo è attiva anche la Caritas Diocesana Vicentina - che invia questa nota stampa - attraverso soprattutto il servizio-segno “Davide e Golia”. 

Nato nel 1998 a Vicenza con l’attività del primo gruppo di auto-mutuo aiuto per persone con malattie mentali (ora Centro Diurno gestito autonomamente dalla cooperativa sociale M25), oggi il servizio della Caritas vicentina è attivo nelle sedi di Malo (Casa San Francesco) e Piazzola sul Brenta (ex canonica di Presina). Si tratta di due realtà molto importanti per la rete sociale del territorio e lo dicono i numeri: a Malo nel 2017 sono state accompagnate 51 persone, seguite da 24 volontari, mentre a Piazzola sul Brenta sono state 33, seguite da 16 volontari.

Le finalità del servizio si rivolgono non solo alla singola persona, ma anche alla sua famiglia e alla comunità: questo perché la patologia mentale (spesso cronica) e chi ne soffre, rappresentano un elemento disgregante della famiglia stessa e anche della società. Ecco perché è importante accompagnare non solo le persone sofferenti, ma anche coloro che stanno loro accanto.

 

Cosa fa il servizio – segno “Davide e Golia”.

Il progetto, finanziato dalle AUlss 7 Pedemontana (Bassano), Aulss 6 Euganea (Padova) e dal Comune di Malo, oltre che dall’autofinanziamento dei soci e dalle donazioni di persone che credono in esso, propone l’esperienza di gruppi di auto mutuo aiuto per persone segnate dal disagio mentale, con incontri sia infrasettimanali che nei fine settimana. Il servizio viene svolto da un coordinatore psicologo e da un gruppo di volontari debitamente formati, che sono da sempre parte fondamentale e fondante del progetto, perché danno piena concretezza e attuazione ai principi della “relazione alla pari” e dell’auto mutuo aiuto. Nella rete sono poi coinvolte diverse entità territoriali: altri servizi-segno e gruppi di mutuo aiuto, medici di base, Centri di Salute Mentale, Comuni, Parrocchie, Associazioni, Cooperative ed Enti per il trasporto sociale.

Molte le attività svolte: si va dal gruppo “cucina” al gruppo “parola” (che invita al confronto interpersonale sulle proprie esperienze), dalle passeggiate e uscite alle attività motorie, dai laboratori creativi ed espressivi alle attività culturali e formativi, fino alla redazione del giornale del gruppo. Non mancano ovviamente le attività individuali, i colloqui familiari, i servizi di trasporto e accompagnamento e le visite domiciliari.

 

Per chi volesse diventare volontario.

Le persone interessate a conoscere questo servizio-segno possono contattare la Caritas Diocesana Vicentina per fissare un incontro conoscitivo/informativo. Successivamente, a coloro che vogliono divenire volontari, viene richiesto di partecipare a un percorso di formazione utile per approcciarsi con tale realtà. I volontari possono svolgere servizio il lunedì e il mercoledì dalle 14.30 alle 18.30: in particolare, il lunedì attraverso attività educative in sede e il mercoledì attraverso uscite di gruppo nel territorio, manifestazioni culturali, musei. Ogni due mesi circa, il gruppo affronta anche uscite giornaliere nel week-end. Si accolgono volontari di tutte le età, dai sedici anni in su.

“Spesso il nome Caritas viene associato soltanto alla raccolta viveri per le persone povere e al ricovero per i ‘senza tetto’ – afferma don Enrico Pajarin, direttore della Caritas Diocesana Vicentina -, invece sono numerosi i servizi che si occupano di altre situazioni di disagio, come appunto accade con il progetto ‘Davide e Golia’ per i problemi di natura psichica. In sintonia con lo stile Caritas, non si tratta di assistenzialismo, ma di un percorso che mira ad una piena inclusione nella società di chi soffre”.

“A quarant’anni dall’entrata in vigore della legge 180 (legge “Basaglia” – 1978) – spiega Nicola Milani, Coordinatore del servizio-segno “Davide e Golia” Brenta -, i cancelli sono stati aperti e i manicomi sono stati chiusi, ma restano ancora molte ‘barriere mentali’ da abbattere rispetto a questo tipo di problematiche. Caritas, attraverso i suoi servizi-segno fatti di accoglienza e ascolto, da vent’anni lavora con lo scopo di poter sostenere l’inclusione delle persone che soffrono di disagio mentale, affinché non sia solo la persona ma la comunità intera a poter guarire”.

"La sofferenza – commenta Serena Bimbati, responsabile della Commissione Sofferenza psichica, fatica nelle relazioni e comunità cristiana della Caritas Diocesana Vicentina - è un'esperienza a cui nessun essere umano può sottrarsi o ritenersi esente: ognuno di noi ha attraversato o sta attraversando momenti di dolore o fatiche psicologiche... L'intensità, la modalità di risposta, le caratteristiche personali, la storia della propria vita, la salute del corpo, le relazioni familiari, le disponibilità delle persone attorno a noi e della comunità a cui apparteniamo, le ambizioni ed i sogni, i valori e gli ideali, il luogo ed il contesto in cui viviamo e le reti di sostegno di cui disponiamo determinano spesso la capacità di riuscire ad attraversare tale dolore o di rimanervi imprigionato. Per tale motivo dobbiamo prenderci cura della sofferenza psichica fin dalla sua prima manifestazione ed insegnare ai giovani come dare voce al dolore: questo permetterà loro di diventare adulti in grado di attraversare la sofferenza e di viverla nella condivisione. Il dolore muto, vissuto in solitudine, degenera e diventa insostenibile. Rafforzare, dunque, legami di comunità, attraverso esperienze di prossimità e fiducia permetterà la crescita di un'umanità consapevole, in grado di sostenere la propria sofferenza grazie alle relazioni che ha saputo costruire nel tempo".

Leggi tutti gli articoli su: Caritas, Salute mentale, Serena Bimbati, Enrico Pajarin

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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