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Sabato 18 è piazza Matteotti la sede di Vicenza per la Giornata Mondiale Osteoporosi

Di Emma Martedi 7 Ottobre 2014 alle 22:32 | 0 commenti

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Il dr. Roberto Lovato, Presidente ANEOP e Coordinatore per il Triveneto di SIOMMMS, ci informa sull'iniziativa che CRI, ANEOP (Associazione Nord Est Osteoporosi) e SIOMMMS (Società Italiana Osteoporosi Metabolismo Minerale e Malattie dello Scheletro) hanno organizzato a Vicenza, così come a Padova, il giorno 18 Ottobre in piazza Matteotti in occasione della Giornata Mondiale Osteoporosi.

La Giornata tradizionalmente cade il 20 ottobre, ma per l'evento vicentino si è preferito il sabato per intercettare un maggior numero di cittadine (l'Osteoporosi è una condizione prevalentemente al femminile).

Pubblichiamo di seguito la nota ufficiale sui dettagli sulla Giornata Mondiale dell'Osteoporsi di sabato 18 Ottobre

Tradizionalmente il 20 Ottobre di ogni anno si celebra, in tutto il mondo, la Giornata Mondiale dell'Osteoporosi. Si tratta dell'occasione nella quale i Centri che si occupano in modo specialistico della patologia forniscono informazioni e suggerimenti allo scopo di sensibilizzare la popolazione, ma anche le Autorità, sulle problematiche correlate a questa insidiosa condizione e in particolare sulle conseguenze della sua più temibile complicazione: la frattura del collo del femore.
ANEOP (Associazione Nord Est per l'Osteoporosi), l'Associazione che coagula i principali Specialisti del Nord Est che si occupano della patologia e Croce Rossa Italiana promuovono insieme a SIOMMMS (la Società Nazionale della Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) una giornata di informazione che si terrà sabato 18 Ottobre in piazza Matteotti (dalle 10.30 alle 16.00). Sarà disponibile un gazebo con la possibilità di raccogliere materiale didattico e ottenere informazioni da parte di Specialisti in materia di Osteoporosi (del Centro Osteoporosi della Casa di Cura Villa Berica accreditato SIOMMMS ed ANEOP), Infermieri e Volontari della CRI. Nel vicentino il centro accreditato SIOMMMS è quello di Villa Berica coordinato dal dr. Roberto Lovato e che quest'anno festeggia il 25° anno di attività.
La scelta di "anticipare" al 18 Ottobre anziché il 20 Ottobre è correlata al fatto che il sabato nelle vie del centro della città sono contattabili un numero maggiore di persone rispetto che in un comune giorno feriale.
L'iniziativa di collaborazione delle due Società Scientifiche (SIOMMMS e ANEOP) con CRI è attiva, lo stesso giorno, anche a Padova con le medesime modalità e con Specialisti in Osteoporosi della locale Università.

Vicenza, ottobre 2014 - La popolazione in Italia sta progressivamente invecchiando: ciò è confermato dai dati ISTAT circa le previsioni demografiche 2007-2051 da cui si evince che la popolazione con più di 65 anni passerà dal 20% al 33% e la popolazione con più di 85 anni passerà dal 2.3% all'8%.
Si consideri inoltre che una grande percentuale della popolazione femminile con più di 65 anni soffre di una condizione di fragilità ossea rappresentata da Osteopenia ed Osteoporosi come alcuni anni fa è stato evidenziato da una importante studio epidemiologico nazionale chiamato studio ESOPO.

Ciò rende ragione del fatto che proprio nella fascia di età oltre i 65 anni aumenta l'incidenza delle fratture da fragilità cioè di quelle fratture ove certamente gioca un certo ruolo il trauma, ma un ruolo importante è però giocato anche da altri fattori tra i quali anche la fragilità ossea che si esprime appunto con la frattura per trauma di modesta entità. Si tratta in prevalenza di fratture vertebrali, di polso e di anca.

Nel Veneto il numero complessivo delle persone con più di 65 anni ammonta a poco meno di un milione. E' questa la fascia di età sulla quale devono maggiormente concentrarsi le attenzioni alla ricerca di fattori di rischio per frattura considerando peraltro che il rilievo di una scadente massa ossea è solo uno dei fattori che concorre all'aumento del rischio di frattura. Ne esistono anche altri considerando i quali, oltre alla massa ossea, è oggi possibile stimare seppure con una certa approssimazione il rischio del singolo soggetto di andare incontro alla frattura da fragilità.

Siamo cioè oggi giunti ad un cambio di mentalità che deve coinvolgere tutti (dal Medico di Medicina Generale allo Specialista): è finito il tempo di trattamenti istituiti solo sulla base del valore del referto densitometrico. Oggi i Medici sono chiamati a considerare tutti i fattori di rischio di frattura del singolo paziente (età avanzata, familiarità per fratture, uso di farmaci dannosi per l'osso, fumo, basso peso corporeo ecc) e provvedere a una stima personalizzata del rischio solo sulla base del quale si deciderà se iniziare un trattamento farmacologico.
Su questi aspetti la Regione VENETO è molto impegnata avendo deliberato, con i preziosi suggerimenti dei due Centri di Riferimento Regionale di Padova e Verona, alcuni importanti provvedimenti circa la razionalizzazione dei percorsi diagnostici e il trattamento dell'Osteoporosi severa (ciò l'osteoporosi complicata da fratture).
In Italia le fratture di collo di femore correlate all'Osteoporosi erano nel 2000 circa 73mila mentre oggi si stima siano oltre 100mila: vi è stato cioè un cospicuo aumento, preoccupante oltre che per le valenze sociali (circa il 20% dei pazienti con frattura di femore muore entro i successivi 12 mesi ed una grande percentuale dei pazienti non recupera più la completa autosufficienza) anche per le valenze economiche: complessivamente il costo di una frattura di femore è superiore ai 13mila euro.
Anche nel Veneto si è verificato un aumento complessivo delle fratture di femore nell'ultimo decennio (sono passate da 4837 nel 2001 a 5848 nel 2010). Ciò è sicuramente da attribuirsi a quanto detto poc'anzi e cioè che è in aumento la popolazione anziana. Sono cioè aumentate le fratture perché sono aumentati gli anziani ma, in rapporto all'aumento della popolazione anziana verificatosi, il loro aumento sarebbe dovuto essere maggiore. Infatti, calcolando l'incidenza cioè rapportando il numero di casi di frattura ogni 10mila abitanti di età oltre 65 anni, si rileva in realtà nel Veneto, nel decennio 2001-2011, un decremento di circa il 22%.
La maggiore quota di fratture si colloca nelle fasce di età oltre i 75 anni ed è importante sottolineare a questo proposito che nelle persone più anziane gioca un ruolo essenziale non solo la terapia farmacologica, ma anche una adeguata strategia domiciliare per ridurre il rischio di cadere. La riduzione del rischio di caduta nel soggetto anziano è, infatti, una priorità in relazione al fatto che con l'avanzare della età aumenta il rischio di cadere per una serie di meccanismi che riguardano l'invecchiamento, ma anche per il frequente l'utilizzo di certi farmaci come gli ansiolitici spesso assunti per migliorare il riposo notturno.

I provvedimenti di vita quotidiana per ridurre il rischio di caduta sono parimenti importanti dei provvedimenti farmacologici in senso stretto così pure come un adeguato apporto di calcio con la dieta e di vitamina D (in questo caso con supplementi perché spesso la sola esposizione al sole non basta) sono cruciali e rappresentato essi stessi un approccio terapeutico.

Oggi sono disponibili importanti farmaci per la cura dell'Osteoporosi (o meglio, per la riduzione del rischio di frattura) il cui utilizzo è in grado di ridurre anche del 50-60% il rischio di frattura, ma è bene rilevare che i trattamenti devono essere proseguiti per anni e senza interruzioni. Ecco perché è importante identificare con scrupolo i pazienti che hanno veramente necessità di un trattamento e ciò sulla base della stima del rischio di frattura. In questo modo si potrà razionalizzare la spesa trattando solo chi ne potrà avere reale e maggiore vantaggio.

Dr Roberto Lovato
Presidente ANEOP
Coordinatore per il Triveneto di SIOMMMS
Società Italiana Osteoporosi Metabolismo Minerale e Malattie Scheletro

Marisa Cazzola Cunico
Presidente Comitato CRI - Vicenza

Dr Giuseppe Andaloro
Responsabile Sanitario Comitato CRI - Vicenza


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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