Russia e diritti umani, uccisa un'altra attivista
Mercoledi 12 Agosto 2009 alle 08:00 | 0 commenti
Natalia Estemirova, dell'organizzazione non governativa Memorial, aveva documentato torture, uccisioni illegali e sparizioni forzate in Cecenia. Ancora silenzio sulle responsabilitÃ
A cura di Silvia Calamati
Amnesty International ha condannato con forza l'assassinio avvenuto di Natalia Estemirova, una nota attivista per i diritti umani che lavorava nella regione del Caucaso del Nord, da tempo vicina all'organizzazione.
"L'uccisione di Natalia Estemirova è una conseguenza della perdurante impunità permessa dalle autorità russe e cecene" - ha affermato Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International. "Le violazioni dei diritti umani in Russia e in particolare nel Caucaso del Nord non possono più essere ignorate. Coloro che si battono per i diritti umani hanno bisogno di protezione".
"La terribile tragedia dell'omicidio di Estemirova è un crimine su cui le autorità devono esprimere condanna e compiere ogni sforzo per portare dinanzi alla giustizia i responsabili. Questo è un ulteriore tentativo di imbavagliare la società civile in Russia e mette in luce l'instabilità nella regione".
"Natalia Estemirova era una donna estremamente coraggiosa che, con grande entusiasmo, non si stancava mai di difendere i diritti umani. Era una persona davvero eccezionale e un'amica di molti di noi" - ha proseguito Irene Khan. "Siamo rimasti scioccati e rattristati dalla notizia della sua morte ed esprimiamo le più profonde condoglianze alla famiglia, ai suoi amici e ai suoi colleghi".
Natalia Estemirova, una delle esponenti più note dell'organizzazione non governativa Memorial con sede a Grozny, la capitale cecena, era stata rapita una mattina intorno alle 8.30. Dopo essere stata trascinata in una macchina bianca, era stata portata via in un luogo sconosciuto. Secondo le testimonianze sarebbe riuscita a gridare di essere stata rapita.Il ritrovamento del suo corpo, che presentava colpi di arma da fuoco, è avvenuto nella vicina repubblica di Inguscezia. Nessuno ha rivendicato la responsabilità dell'omicidio, ma secondo i colleghi sarebbe stata uccisa per il suo impegno a favore dei diritti umani.
Il lavoro di Estemirova è stato fondamentale nella documentazione delle violazioni dei diritti umani nella regione, quali torture e altri maltrattamenti, uccisioni illegali e sparizioni forzate, dall'inizio della seconda guerra di Cecenia nel 2000. Si era dedicata, inoltre, all'assistenza agli sfollati e a gruppi svantaggiati.
La sua attività è stata apprezzata sia a livello nazionale che internazionale attraverso il conferimento di numerosi riconoscimenti, quali la "Medaglia Robert Schuman" del parlamento europeo (2005), il premio "Right Livelihood" (il cosiddetto Nobel alternativo assegnato dal parlamento svedese, 2004) e il premio "Anna Politkovskaya", di cui è stata la prima vincitrice (2007).
L'assassinio di Estemirova mette ancora una volta in luce le precarie circostanze in cui i difensori dei diritti umani agiscono all'interno della Federazione russa. La sua uccisione segue quelle, avvenute all'inizio di quest'anno, dell'avvocato per i diritti umani Stanislav Markelov e della giornalista Anastasia Baburova, entrambi amici stretti e colleghi di Anna Politkovskaya, a sua volta assassinata nel 2006.
Amnesty International chiede la fine dell'impunità per l'uccisione di difensori dei diritti umani, giornalisti e avvocati nella Federazione russa.
CASO DEL MESE
Minister of Public Security of the People's Republic of China
MENG Jianzhu Buzhang
Gong'anbu
14 Dongchang'anjie
Dongchengqu
Beijingshi 100741
People's Republic of China
Eccellenza,
Vi scriviamo in quanto sostenitori di Amnesty International, un'organizzazione non governativa che dal 1961 lavora in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati.
Vi sollecitiamo a rilasciare immediatamente e senza condizioni Ilham Tohti, prigioniero di coscienza detenuto dall'8 luglio solo per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione.
Ilham Tohti, redattore del sito web Uiguri Online e professore associato di economia all'Università centrale di Pechino, è detenuto in totale isolamento dall'8 luglio scorso. Non si conosce il luogo in cui si trova ed è a rischio di subire torture e altri maltrattamenti. Tothi è un prigioniero di coscienza, detenuto solo per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione pacifica.
Tohti era stato interrogato dalla polizia tra il 5 e il 7 luglio, a seguito della pubblicazione di alcuni articoli sul sito web Uiguri Online e sul suo blog personale, che trattavano della rissa che aveva avuto luogo il 26 giugno tra operai uiguri e han (gruppo etnico cinese) nella provincia del Guangdong. Il 5 luglio, dopo gli scontri di Urumqi, il provider che ospitava il suo blog ha rimosso gli articoli.
Vi chiediamo di fornire informazioni circa il luogo in cui è detenuto e i motivi del suo arresto.
Vi chiediamo inoltre di garantire che non sia sottoposto a tortura o ad altri maltrattamenti durante la detenzione e di assicurare che abbia accesso a un avvocato di sua scelta, alla sua famiglia e alle cure mediche di cui potrebbe aver bisogno.
Vi ringraziamo per l'attenzione.
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