Rui e le mancate promesse per i rimborsi post alluvione: il governo vada a casa
Mercoledi 8 Giugno 2011 alle 00:36 | 0 commenti
Riceviamo su [email protected] da Irene Rui e pubblichiamo.
Ci ricordiamo tutti, i due giorni che seguirono l'alluvione di novembre 2010, quando abbiamo assistito alla passerella in città dei capi della protezione civile, dei ministri e dello stesso Berlusconi. Quel Berlusconi che non ebbe il coraggio di presentarsi a Rettorgole per paura di un gruppo di presidianti, se non che giunto a Vicenza è stato contestato da un numero ben più numeroso di cittadini incazzati che chiedevano rimborsi per i danni subiti.
Ed ecco il nostro “simpatico vecchietto†promettere che saranno stanziati immediatamente 300 milioni, stesso copione di L'Aquila. Pur rimanendo perplessi, i cittadini ci hanno creduto, un pò per andare avanti, un pò per forza ed ora ecco che a distanza di 6 mesi i 300 milioni “per iniziare†promessi, non sono ancora arrivati e anzi un nota del ministero fa sapere che saranno dati solo 150 milioni. Con quei 150 milioni, le migliaia di famiglie vicentine, le aziende e le imprese dovrebbero pagare i debiti contratti per sistemare le loro case, le loro aziende, per l'acquisto di auto e quant'altro perduto durante l'evento di novembre. Una cifra che non coprirà nemmeno il 75% dei danni. Una vera propria vergogna. I cittadini oggi sono ancora più “incazzati†di quei giorni e a ragion veduta, poiché si sono sentiti presi in giro dal solito giochetto dei politici. Un gioco che dura da 60 anni, promesse e promesse in campagna elettorale (che oggi inizia con qualche mese di anticipo) e poi passato “il santo†le promesse si trasformano in parole e svaniscono.
Tre anni di amministrazione di questo Governo hanno portato l'Italia al punto che non ci sono nemmeno i soldi per pagare i danni ai cittadini, per ricostruire le infrastrutture e i sottoservizi danneggiati, per mettere in sicurezza il territorio; e le amministrazioni, le associazioni, le istituzioni e i cittadini si devono arrampicare per trovare i fondi necessari. Lo stesso Zaia, si sta “arrampicando sugli specchi†per trovare quei “besi†necessari che ha promesso per le opere di ristrutturazione dei manufatti danneggiati.
Un governo che non sa amministrare il danaro pubblico e non ha pensato di rimpinguare il fondo di riserva per le calamità naturali, anzi l'ha svuotato, è incapace e pertanto dovrebbe dimettersi, anche in virtù che ha perso la fiducia dei cittadini.
Come pensano di rispondere la Lega, il PdL ai cittadini, ancora con promesse o forse gli manca il coraggio di dire che hanno fallito?
L'Amministrazione Comunale e Provinciale, come pensano di intervenire affinché si rispetti il diritto di rimborso ai cittadini?
Si noti, poi, nei comunicati che alcuni esponenti politici in modo errato appioppano il compito di redimere la cementificazione al Governo, in questo caso si deve affermare a ragion di norma, che il compito sta alla Regione e alle Amministrazioni Comunali. Senz'altro c'è bisogno di un nuovo modo di fare urbanistica e di agire nel territorio soprattutto a Vicenza dove dopo l'evento alluvionale, ad ogni acquazzone c'è il pericolo di allagamento. E' necessario non edificare più lungo i corsi d'acqua, riaprire i fossi e i canali intubati dove possibile ed evitarne quindi l'intubamento, evitare la costruzione di strade e barriere in zone di esondazione naturale, e ulteriore cementificazione in zone di falda o pericolo di frana.
Si chiede a tale proposito come pensa di intervenire l'Amministrazione Comunale e la Regione? E non rispondano ai cittadini con casse di espansione che saranno di lunga realizzazione e insufficienti oltre che onerose o che stanno già agendo nel sistemare gli argini e ripulendo i fiumi, poiché ci vuole un nuovo piano di urbanizzazione coerente con il territorio.
Irene Rui
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