Quotidiano | Categorie: Cinema, Televisione

Rui commenta il docufilm su rom e sinti "Mandiamoli a casa"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 30 Novembre 2011 alle 01:12 | 0 commenti

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Riceviamo da Irene Rui e pubblichiamo un suo commento a Rom e sinti, tra falsi allarmi e integrazione: il docufilm "Mandiamoli a casa"

La copertina così come il video è interessante e permette di lanciare un sassolino nell'informazione riguardante i rom e i sinti, ciò che da qualche anno cerco di fare in seno locale. Devo però fare una critica ai due interlocutori Francesco Mele e al Senatore Roberto Di Giovan Paolo, poiché ancora una volta dimostrano di ragionare da gagé e di non comprendere le culture rom e sinti.

Affermare che visto che ci sono rom che vivono nelle case, anche coloro che ora risiedono nei campi devono integrarsi e andare ad abitare nelle case ci mostra una miopia culturale e un poco rispetto di queste minoranze. Culturalmente i sinti e non i "camminanti" (mezzi gagi e mezzi sinti o rom), sono abituati a vivere all'aperto, costringerli a vivere all'interno di mura domestiche o capannoni, significa fare a molti una violenza psicologica e culturale. Altra cosa per i rom italiani, che sono da sempre almeno negli ultimi secoli, abituati a vivere in casa. Non si possono accumunare la cultura sinti con quella rom, perché pur per alcuni aspetti simili, sono diverse. Integrazione non significa che altri soggetti si devono omologare alla maggioranza dei residenti di un Paese, bensì significa scambio culturale ed interazione fra i popoli. Spero che il 6 dicembre al Workshop si tenga conto di questo e che la soluzione per uscire dai ghetti e dall'emarginazione sono per i sinti le microaree e una politica di inserimento occupazionale per coloro che non esercitano più la professione dello spettacolo viaggiante o di raccolta del materiale ferroso.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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