Roberto Cattaneo: apriamo una discussione pacata sul Centro Islamico di via Pasqualigo
Sabato 11 Ottobre 2014 alle 19:45 | 0 commenti
Roberto Cattaneo, consigliere comunale di Forza Italia, interviene in maniera pacata e equilibrata sulla prossima apertura di un nuovo Centro Culturale e Religioso islamico nel quartiere di San Pio X, e precisamente in via Pasqualigo, notizia, peraltro, anticipata da VicenzaPiu.com grazie a Edoardo Andrein, che aveva anche intervistato al riguardo alcuni residenti e aveva avuto conferma del nuovo centro da da Nirou Morteza, presidente del Coordinamento Stranieri di Vicenza, che precisava subito come fosse improprio chiamarlo moschea e come nessun legame ci fosse tra quel luogo e il terrorismo montante.
Premesso, come d'altronde fa lo stesso Cattaneo, che «nulla osta, in situazioni normali, sia sotto il profilo religioso, civico, urbanistico e anche politico, affinché in una città italiana, e nello specifico Vicenza, si apra un Centro Culturale e Religioso, a qualsiasi religione appartenga», l'intervento ci sembra meritorio di attenzione e, a maggior ragione, lo pubblichiamo di seguito per ogni valutazione e confronto.
Di Roberto Cattaneo
La cultura e l'espressione della fede professata da parte di una comunità , è sempre un tassello che forma il mosaico del progresso civile e sociale. Ma il tutto, a mio parere, deve avvenire nel rispetto, naturalmente, delle leggi dello Stato, dei regolamenti del Comune che ospita il Centro e nel rispetto della comunità che si troverà a contatto diretto con il Centro. Sul piano politico va subito detto che le notizie che pervengono fino a noi da lontani paese dove accadono cose terribili e dove le minoranze religiose, cristiani compresi, sono vittime di massacri e di violenze continue, da parte di sedicenti soldati islamici, non tranquillizzano affatto. Ma non è il solo elemento che crea dubbi e perplessità nelle persone. Vi è il problema degli immigrati che sta creando non poche difficoltà e suscitano, forse in parte irrazionalmente, molti interrogativi sulla loro affidabilità . Ma tutto questo è materia che riguarda, per eventuali soluzioni, il nostro governo e le autorità locali. Un problema, però, che riguarda il cittadino che abita nel quartiere interessato dalla presenza del Centro, è quello urbanistico e quindi della possibilità di convivenza tranquilla. Non va dimenticato che la strada dove sorge il Centro, è molto stretta, contornata da edifici multipiano e con una popolazione elevata. Un innesto, seppur distribuito in orari diversificati, di una comunità eccessivamente numerosa, come si può presumere sia quella che usufruirà del Centro, può essere causa di situazioni di difficoltà e quindi di problematiche di convivenza molto delicate. Riterrei utile che la municipalità si attivasse per incontrare i responsabili del Centro per comprendere meglio la situazione e ricavarne così elementi di valutazione corretta ed tranquillizzante.
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