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Rizzotto: sbagliato vendere le quote di A4

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 2 Ottobre 2012 alle 14:50 | 2 commenti

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Carlo Rizzotto, Associazione Liberi Vicentini  -  Il tesoretto acquisito con la vendita a privati delle azioni dell'autostrada del comune di Vicenza sta a sottolineare quali sia stato l'orientamento che hanno guidato il sindaco di Vicenza Achille Variati e la sua giunta in questo percorso amministrativo ormai quinquennale. Queste scelte possono apparire nell'immediato convenienti, opportunità da prendere al volo. Ma con il tempo si scoprirà che tali non saranno. Si tratta di un capitale che originariamente apparteneva a tutti i cittadini, di tutte le età. Anche dei nuovi nati.

Il tesoretto acquisito con la vendita a privati delle azioni dell'autostrada del comune di Vicenza sta a sottolineare quali sia stato l'orientamento che hanno guidato il sindaco di Vicenza Achille Variati e la sua giunta in questo percorso amministrativo ormai quinquennale. Queste scelte  possono apparire nell'immediato convenienti, opportunità da prendere al volo. Ma con il tempo si scoprirà che tali non saranno. Si tratta di un capitale che originariamente apparteneva a tutti i cittadini, di tutte le età. Anche dei nuovi nati.

Un politico, un amministratore con un mandato a termine non può cedere a privati tutto ciò. Ciò che può garantire oggi come in futuro un asset strategico. La viabilità è un bene pubblico. Chiunque sia dotato di buon senso comprende che la vendita è stata un'azione arbitraria, anche se  forzata da una grave situazione economica, ma tale rimane.

Oggi i cittadini di Vicenza non hanno più controlli su quell'asset. Che rimarrà un esclusivo affare privato. Sulla A4 corrono quotidianamente fiumi di denaro, ma non più un rivolo finirà nei bilanci degli enti locali. Tanti anni fa Vicenza aveva scelto di essere rispettosa dell'uomo come persona e aveva raggiunto un altissimo livello di industrializzazione senza determinare massicce concentrazioni economiche, urbanistiche, residenziali. Di conseguenza il mondo vicentino stava in equilibrio con l'agricoltura, quindi aveva solide radici economiche ed era soprattutto rispettata la civiltà dell'uomo; il quale si trovava all'interno di un ambiente molto più in armonia con quest'ultimo. Si trattava di un sistema economico in cui le persone, a partire dagli imprenditori, non erano vittime di un sistema commerciale parassitario. Oggi, Variati non me ne voglia, non è più così. Di chi è la responsabilità di questa mutazione patopgena? Della politica, che si è perfettamente appiattita su questo nuovo modello d'affari che ha finito per plasmare in peggio la società nostrana. E non solo.

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Commenti

pierino
Inviato Martedi 2 Ottobre 2012 alle 15:26

Ben detto Sig. Rizzotto, e se per caso la scelta di vendere fosse stata dimostrata da quel momento particolarmente opportuno per realizzare, il ricavato doveva essere investito in interventi strutturali quali per esempio, almeno una parte, per la ristrutturazione di Villa Rubini e di qualche altra fattoria storica dell'immensa campagna IPAB a S. Pietro Intrigogna, se non altro per sbarrare la strada agli appetiti speculatori. Ora, solo ora, il Presidente IPAB si accorge del grave degrado e rischio e si affanna ad elemosinare dal Governo, facendo appello alla loro coscienza di politici perchè tali beni di eccezionale valore architettonico non cadano a pezzi ... ma ci crede più alla buona fede di questi politici anche locali, che prenderanno a pretesto lo stato di degrado per avere la giustificazione di svendere.
Spero di sbagliarmi.
Italo Francesco Baldo
Inviato Mercoledi 3 Ottobre 2012 alle 08:47

Purtroppo ciò che regola le attività del Sindaco pro tempore di Vicenza è solo ed esclusivamente la sua rielezione e per cercare di ottenre questo, ha privato la città di una risorsa che si poteva utiliuzzare anche come semplice garanzia per accendere die mutui. Questa vendita nuoce gravemnete a tutti i cittadini. Inoltre l'utilizzo per asfaltare le strade, e non a regola d'arte, eprchè spesso i marciapiedi sono lasciati in uno stato pietoso, non avrà una durata illimitata e quindi tutto tenedera a necessaria nuova manutenzione tra un po' di anni e contemporaneamente e non si avrà più il tesoretto da spendere. Una èpoliticaq intelligente e oculata avrebbe "asfaltato" in più anni con una programmazione, ecco perché politica intelligente, ottenendo risultati migliori e se servivano dei denari, magari dare in granzia le quote avrebbe dato molto di più. Non voglio infine sospettare i guadagni degli eventuali mediatori dell'affare, che sono sempre presenti in queste occasioni. Un poì di chiarezza anche su questo non nuocerebbe.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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