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Riva, CISL Vicenza: ok Squitieri su reale riqualificazione della spesa nella PA
Giovedi 3 Marzo 2016 alle 15:12 | 0 commenti
Riceviamo da Renato Riva, Segreteria CISL Vicenza, e pubblichiamo
Dalla relazione del Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, svolta in occasione dell'inaugurazione dell’anno giudiziario 2016, emergono spunti interessanti che inducono ad una riflessione e meritano un dibattito ed una discussione nel Paese intorno all'esigenza che il sistema della Pubblica Amministrazione sia al centro di una reale riqualificazione della spesa, di una riorganizzazione finalizzata ad erogare servizi secondo criteri di maggiore efficacia e qualità .
Il massimo vertice della Magistratura contabile denuncia in modo inequivocabile che le sbandierate politiche di Spending Review attuate dagli ultimi governi in carica non hanno raggiunto gli obiettivi che si erano prefissati.
Sono questioni che la Cisl evidenzia da anni e anche in questa occasione si evince un quadro strutturale di forte criticità e debolezza che appesantisce il rapporto dei servizi pubblici con i cittadini e gli utenti e scarica sul personale le contraddizioni di una politica priva di strategie che mettano al centro dell'azione del Governo la priorità della riorganizzazione del sistema.
La stessa Corte dei Conti elenca le cause dei problemi quale l’eccessiva sovrapposizione di leggi e normative, il peso abnorme delle procedure formali e burocratiche che agevolano la diffusione di abusi, illegalità e corruzione, assieme all'assenza di un piano concreto di interventi per riqualificare la spesa pubblica, l'incapacità di ridurre drasticamente la spesa improduttiva per l’assenza di una programmazione da attuare in forma mirata e scrupolosa. Tutto questo ha causato un arretramento nei livelli di qualità , efficacia e garanzia dei servizi pubblici ai cittadini.
La Corte dei Conti rileva, di fatto, che le uniche riduzioni di costo nel sistema della P.A. si sono concentrate nella contrazione del costo del lavoro, nei tagli dei servizi e degli investimenti pur mantenendo una scarsa capacità di lettura della reale situazione contabile e di una espansione della spesa per il mantenimento di una eccessiva presenza nelle società partecipate.
Tra l’altro è di questi giorni l’approvazione in Consiglio dei Ministri dei primi undici decreti attuativi della riforma Madia (legge delega 124/2015): ennesimo intervento legislativo promosso con l'intento di riformare la Pubblica Amministrazione Italiana.
In questo senso l'applicazione della Legge Delega dovrebbe occuparsi dell’organizzazione e del funzionamento del sistema e, per tale motivo, prevedere il coinvolgimento delle Organizzazioni di Rappresentanza dei Lavoratori; è un confronto che la CISL continuerà a sollecitare e che va realizzato parallelamente a quello che si avvierà per il rinnovo dei contratti di lavoro, nella consapevolezza che una vera riforma si realizza con l’attivo coinvolgimento di coloro che dovranno attuarla tutti i giorni nella realtà dei luoghi di lavoro.
I decreti attuativi varati dal Consiglio dei Ministri riguardano le seguenti materie:
Schema di decreto legislativo recante testo unico in materia di società a partecipazione pubblica;
Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche;
Schema di decreto legislativo sulla disciplina della conferenza dei servizi;
Schema di decreto legislativo sulle norme per il conferimento degli incarichi alla dirigenza sanitaria;
Schema di decreto legislativo recante revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche;
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del corpo forestale dello stato ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera A), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche;
Schema di decreto legislativo recante modifiche all’articolo 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera S), della legge 7 agosto 2015, n. 124, sul licenziamento disciplinare;
Schema di decreto legislativo sulle norme in materia di segnalazione certificata di inizio attività e silenzio assenso;
Schema di dpr recante regolamento per la semplificazione e accelerazione di procedimenti amministrativi riguardanti rilevanti insediamenti produttivi, opere di rilevante impatto sul territorio o l’avvio di attività imprenditoriali suscettibili di avere positivi effetti sull’economia o sull’occupazione;
Schema di decreto legislativo sul riordino delle autorità portuali;
Schema di decreto legislativo recante testo unico sui servizi pubblici locali.
I decreti contengono norme significative in materia di semplificazione, snellimento dell’attività amministrativa, in materia di accesso, trasparenza, anticorruzione, riordino e taglio delle partecipate, riorganizzazione dei servizi pubblici locali, ma ancora una volta l’accento politico e l'attenzione mediatica sono stati volutamente orientati sul licenziamento dei lavoratori pubblici reiterando il messaggio che il male risiede prioritariamente nell’assenteismo e lasciando intendere che basti una normativa di urgenza per risolvere i problemi della Pubblica Amministrazione, impedendo un dibattito ed una discussione seria sulle scelte che il Governo ed il Parlamento si accingono a emanare.
La CISL invece ritiene necessario che si attivino iniziative ad ogni livello per sviluppare nel Paese, e non solo in Parlamento, il confronto ed il dialogo sui veri mali strutturali dell’amministrazione pubblica italiana determinati dalla cronica mancanza di formazione ed investimenti in innovazione, valorizzazione e riconoscimento economico dei dipendenti pubblici, l’eccessiva ingerenza della politica nella gestione delle attività , l’assenza di una dirigenza responsabile che sappia governare i processi per guidare e motivare i propri staff verso obiettivi di miglioramento dei servizi resi, il blocco ormai epocale del turn over che ha reso il nostro settore pubblico uno dei più rigidi e più vecchi d’Europa, la rilegificazione di molte materie contrattuali, il blocco dei rinnovi contrattuali e di conseguenza l’impossibilità di utilizzare le relazioni sindacali per risolvere i problemi di organizzazione del lavoro, efficientamento e produttività , per garantire quella mobilità e flessibilità organizzativa necessaria per modernizzare la nostra pubblica amministrazione e garantire ai cittadini ed alle imprese servizi pubblici di qualità .
E’ da augurarsi che anche l’autorevole monito della Corte dei Conti sia da stimolo per un ripensamento delle politiche attuate dal Governo; la CISL è pronta a cogliere l’occasione per una discussione seria finalizzata a riformare profondamente una Pubblica Amministrazione che può svolgere un ruolo determinante per lo sviluppo del Paese.
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