Risultati Survey Executive "aziende e web 2.0"
Venerdi 7 Maggio 2010 alle 02:30 | 0 commenti
Fondazione Cuoa - Sui social network quasi un'impresa su due, nel 65% dei casi i dipendenti che possono accedere ai socialo network hanno portato risultati positivi all'azienda
L'area Executive Education della Fondazione CUOA ha realizzato un sondaggio per raccogliere dal mercato informazioni su come le aziende si stanno muovendo verso il modello Web 2.0. L'indagine, lanciata ai primi di marzo e articolata in 18 domande da compilare online, si è rivolta ad un campione di 215 manager con diversi ruoli, tutti principalmente di responsabilità in azienda.
Dall'indagine emerge che, se il Web "1.0", per così dire, è ormai uno strumento assodato nell'attività quotidiana, meno della metà delle aziende che hanno risposto alle domande afferma di essere presente sui social network, l'aspetto più noto del Web 2.0. Il social network più conosciuto e più utilizzato dalle aziende è Facebook (registra il maggior numero di accessi al mondo e con utenti sempre più eterogenei anche in termini di età , quindi particolarmente appetibile per le aziende), seguito da LinkedIn, da YouTube e da Twitter. Altri servizi di pubblicazione, come ad esempio Slide Share, Flickr o Scribd, sembrano essere ancora poco conosciuti o comunque poco usati.
L'utilizzo dei social network si rivela un fenomeno piuttosto recente: è nel 2009 che si concentra l'approdo in massa delle aziende a questi strumenti, senza dubbio come effetto dell'esplosione della partecipazione delle persone agli stessi social network (che li ha resi conseguentemente attraenti anche per le aziende). Tra le ragioni che hanno portato le aziende a decidere di entrare nei social network, compare anzitutto la ricerca di potenziali clienti/utenti, seguita dalle attività di promozione di prodotti e servizi. Sulla decisione di entrare nei social network, inoltre, incide anche il basso costo di tale azione. D'altro canto, il costo quasi nullo è uno dei punti di forza del fenomeno Web 2.0: si pensi alla "rivolta" che si è scatenata in Facebook quando si è parlato della possibilità di renderlo a pagamento.
L'utilizzo dei social network risulta essere ancora un'esperienza nuova e, quindi, è ancora difficile per molti dare una valutazione sulla sua utilità . Chi ha espresso un giudizio, ha in larga parte dato un'opinione positiva. È interessante notare come l'utilizzo dei social network soltanto per un 2% dei rispondenti risulti essere un'esperienza da abbandonare; il 48% intende consolidare questa presenza, insieme ad un 20% che ha intenzione di espandere la propria presenza in altri ambienti social oltre a quelli già adottati. Si noti anche che il 23% si propone di utilizzare i social network per fare pubblicità .
Si possono leggere questi dati come un passaggio dei social network da "moda" a "strumento ordinario" di lavoro, con un particolare accento al loro utilizzo in termini di comunicazione.
Per quanto riguarda la percezione degli effetti concreti, circa 7 rispondenti su 10 pensano che la presenza nei social network abbia dato risultati positivi; altresì, per il 30% dei partecipanti al sondaggio i risultati non ci sono stati. Una possibile spiegazione potrebbe essere che, trattandosi in effetti di strumenti nuovi, ad elevato contenuto innovativo, mancano (o non sono ancora ben consolidate) le competenze che permetterebbero di utilizzarli al meglio e trarne i migliori risultati.
Circa il 56% dei rispondenti al sondaggio ha indicato di non essere presente nei social network. Di questi, se per il 40% i social network non vengono percepiti come utili in funzione della specifica attività svolta dall'azienda, risalta anche la sensazione di non conoscere sufficientemente i social network per decidere di utilizzarli (25% dei rispondenti). Si aggiunge un 13% che dichiara di non avere sufficienti competenze. Su questi temi servono, quindi, informazione e formazione.
Timori di riservatezza e preoccupazione per attacchi informatici contano per il 15% dei rispondenti.
Per le aziende rappresentate dai rispondenti all'indagine, in circa 6 casi su 10 ai dipendenti è consentito l'accesso ai social network. In realtà , questo significa che nel 40% dei casi è stato volutamente scelto di impedire l'accesso ai social network dai computer aziendali.
Può essere, tuttavia, interessante citare, a questo proposito, l'indagine dell'Università di Melbourne, che evidenzia che: "Le persone che navigano in Internet per divertimento al lavoro - con un limite ragionevole che non superi il 20% del tempo trascorso in ufficio - sono più produttive di circa il 9% rispetto a chi non lo fa".
In circa il 65% dei casi viene indicato che c'è stato un risultato positivo dall'accesso dei dipendenti ai social network, che si traduce principalmente nella creazione di nuove idee (per il marketing o per lo sviluppo del business); nell'insieme, le risposte raccolte possono indicare che l'utilizzo dei social network da parte dei dipendenti può portare vantaggi all'azienda, a patto che li si "usi bene", per impedire che diventino un'inutile perdita di tempo.
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