"Rissa" animalisti-cacciatori: un consigliere regionale veneto "annuncia" la prossima morte e scatta la denuncia. Intanto show di Berlato su Radio24
Venerdi 5 Ottobre 2018 alle 15:25 | 0 commenti
A lanciare la prima dura accusa (con tanto di foto) è il presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale, contro il consigliere della Regione Veneto, Stefano Valdegamberi, il quale commentando un post su Facebook che riprendeva la notizia diffusa dalla LAV su un atto di bracconaggio ai danni di un lupo, in un bosco della Lessina, ha scritto: "Il prossimo che troverete in foto sarà uno della LAV...". “Un atto indegno che noi condanniamo con fermezza - afferma Caporale - esprimiamo massima solidarietà e vicinanza alla Lega Anti Vivisezione e al suo Presidente Gianluca Felicetti per la grave minaccia ricevuta che costituisce un reato penaleâ€.
“Massima vigilanza e responsabilità per il clima d'odio che sta crescendo nel Paese - aggiunge - Continueremo a lottare insieme con maggiore vigore contro il bracconaggio, chiedendo al legislatore l’inasprimento delle pene, rendendole efficaci e certe. Siamo stanchi di assistere a una continua aggressione alla fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato. Serve un forte segnale di legalità a tutela dei nostri amici animali".
E Caporale conclude: "attendiamo una risposta dura da parte del Presidente della Regione Luca Zaia contro il consigliere del Gruppo Misto. Il silenzio è complicità . L’istigazione a delinquere non è esercizio del diritto di critica politica. È un fatto gravissimo ed inquietante. Siamo certi che le Forze dell'Ordine metteranno in campo ogni azione per chiarire la vicenda. Rimaniamo convinti che LAV non si lascerà condizionare da tale deprecabile avvenimentoâ€.
La risposta di Valdegamberi sulla vicenda non si fa attendere e in una nota spiega che: “Leggo un comunicato stampa della LAV (Lega Anti Vivisezione) che annuncia di avermi denunciato per i reati di minaccia, articolo 612 del Codice penale, e istigazione a delinquere, articolo 414 del Codice penale. Il motivo è una battuta, tra l’ironico e il preoccupato, che avrei fatto in un dialogo su un profilo Facebook, in occasione dell’uccisione di un lupo in Lessinia. Questa mia frase è stata strumentalmente interpretata come una minaccia o un’istigazione a compiere un reatoâ€.
E aggiunge: “chi mi conosce, sa benissimo che uso spesso l’ironia e i paradossi per suscitare delle riflessioni, non certo per minacciare o istigare alla violenza. Non sono un cacciatore, non ho il porto d’armi, non faccio parte di alcuna associazione a delinquere di montanari, né ho mai minacciato o usato violenza contro qualcuno, come loro lasciano intendereâ€.
“Semmai – conclude il consigliere - la violenza è istigata proprio da associazioni, come la LAV, che cercano di imporre posizioni di ambientalismo ideologico, prive di buon senso ed equilibrio che, come evidenziato in un mio comunicato di quei giorni, portano a esasperare la gente che vive e lavora in montagna, e diventano la vera causa di azioni, pur sempre biasimevoli, come quella dell’uccisione del lupoâ€.Â
Nei giorni scorsi, intanto, sono volate parole grosse in diretta radiofonica nazionale, in una trasmissione di Radio 24, tra il presidente dell’Enpa Carla Rocchi e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e “paladino delle doppiette†Sergio Berlato, confronto riportato anche dal Corriere dal Veneto:
“Da quando è stata aperta la caccia - ha spiegato Rocchi - in un solo mese ci sono già stati 4 morti e 13 feritiâ€. Dati ai quali ha ribattuto Berlato “tutti i numeri ci dicono che la caccia è dieci volte più sicura di qualunque altro sportâ€.
E ancora.
Rocchi: “Ricordate la vignetta geniale di Vauro: Se vi piace sparare agli uccelli, sparate al vostro?Eccoâ€. Berlato: "Mi pare un’uscita squallida comunque noi possiamo sparare perché l’uccello ce lo abbiamo...â€. Rocchi: “Ecco, benissimo, il danno sociale è limitatoâ€. Berlato: “Visto che si parla di protesi proporrei di impiantare agli animalisti un cervello nuovo, che consenta loro di ragionare con razionalità e non in modo ideologicoâ€.
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