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Ripartono le lotte studentesche: ieri c'erano anche i Giovani di Alternativa Comunista

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 13 Ottobre 2012 alle 11:20 | 0 commenti

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Giovani di Alternativa Comunista Vicenza -  No alla "spending review", Cacciamo il governo Monti!

Di seguito il comunicato che ieri abbiamo distribuito sotto forma di volantino alla manifestazione studentesca a Vicenza e in cui sono riassunte le posizioni per cui eravamo in piazza
Da quando è caduto il governo Berlusconi sembra che sia calato un omertoso sipario sui problemi dell'istruzione pubblica italiana. Eppure gli studenti continuano a scendere in piazza, e non lo fanno per una sorta di inerzia del conflitto, ma semplicemente perché nel silenzio generale di politici, giornali e televisioni, stanno passando misure che porteranno alla totale privatizzazione e distruzione del nostro sistema scolastico e universitario.

E' necessario dunque portare a galla la verità e ripartire dalle lotte studentesche per costruire un autunno caldo e rivoluzionario anche nel nostro Paese.
La proposta di legge 953: quando le scuole diventano aziende
Durante il precedente governo, la parlamentare Pdl Valentina Aprea (attuale assessore all'istruzione della Lombardia) elaborò una proposta di legge che intendeva consegnare definitivamente la scuola pubblica nelle mani dei privati. All'epoca la proposta non passò ma oggi si prepara a diventare legge nel silenzio generale, ad opera dell'attuale maggioranza di governo (Pd compreso) che ha delegato alla Commissione Cultura del Parlamento il compito di rimettere mano al ddl Aprea cambiandone il nome ma non la sostanza. Una proposta che diventerà legge senza nessuna discussione parlamentare, senza nessuna attenzione da parte dei media, e men che meno, senza tener conto della voce di studenti e docenti, coloro che la scuola la vivono ogni giorno.
Ma cerchiamo di capire nel dettaglio in cosa consiste questa proposta. La pdl 953 sostituisce il Consiglio d'Istituto con il Consiglio dell'Autonomia: il Consiglio dell'Autonomia elaborerà uno "statuto autonomo", diverso da scuola a scuola, relativo alla gestione dell'istituto, all'organizzazione degli organi interni e al rapporto tra le componenti che ne fanno parte. Questo significa demolire l'unitarietà dell'istruzione pubblica: sorgeranno differenze sensibili tra scuola e scuola, si approfondirà il divario tra scuole di serie A e scuole di serie B e verranno cancellati i già pochi spazi di democrazia reale di cui disponiamo oggi. Il diritto allo studio non sarà più garantito a livello nazionale, ma sarà di competenza delle singole scuole, che lo regoleranno (se ancora esisterà) in modo autonomo. Inoltre saranno le singole scuole a decidere se e come gli studenti dovranno partecipare al governo delle scuole: ci saranno ancora assemblee e rappresentanti studenteschi? Probabilmente no e comunque dipenderà da scuola a scuola, da preside a preside! L'organizzazione delle singole scuole assume poi una forte caratterizzazione aziendale, con partecipazione al Consiglio dell'Autonomia dei privati e il rafforzamento - a fronte dell'indebolimento degli organi scolastici - del potere del dirigente. Insomma, la scuola diventerà in tutto e per tutto un'azienda, per di più privata! Gli esterni, soprattutto se erogatori di fondi, potranno condizionare, in particolari zone, situazioni, contesti, la gestione della scuola e mettere in discussione principi di democrazia. Quello che Marchionne e Fornero stanno facendo nel mondo del lavoro, Profumo lo fa nel mondo della scuola.

Studenti e studentesse in piazza: non è che l'inizio!
La prima considerevole mobilitazione nazionale è stata quella del 5 ottobre, organizzata dall'area dell'Autonomia in varie città di tutto il Paese. Purtroppo il bilancio partecipativo non è stato il massimo tuttavia la repressione non è mancata: ci sono state violente cariche della polizia contro gli studenti a Roma, Milano e soprattutto a Torino, dove la polizia ha fermato e identificato 15 manifestanti (quasi tutti minorenni). Gli studenti sono stati brutalmente inseguiti e manganellati dalla polizia in diverse città, segno questo che tale era l'indicazione che veniva dal governo: stroncare sul nascere le proteste, soprattutto se vengono dalle nuove generazioni fortemente penalizzate e ipotecate sul futuro proprio dalle misure del governo dei banchieri. Manganellate: come per gli operai dell'Alcoa in lotta per il lavoro, così per gli studenti e le studentesse scesi in piazza lo scorso 5/10. Ma le lotte non si arrestano! Dopo i cortei del 12/10 la lotta dovrà continuare ad oltranza fino al raggiungimento delle rivendicazioni degli studenti.

Un programma di rivendicazioni transitorie per rovesciare il Governo Monti!
I Giovani di Alternativa Comunista sono presenti nelle piazze delle città, al fianco degli studenti in lotta, e parteciperanno a tutte le mobilitazioni che si organizzeranno nel prossimo periodo. Ma lotteremo portando in piazza un programma diverso, un programma che non ci vergognamo a definire rivoluzionario, un programma di rivendicazioni transitorie che possa fare massa critica, nell'ottica del rovesciamento del governo Monti, per un governo dei lavoratori e per i lavoratori, l'unico che possa garantire l'uscita dalla crisi, l'uscita dal capitalismo.
Per realizzare questo programma è necessario coordinare le lotte di tutti i territori e di tutti i Paesi, unire i lavoratori e gli studenti, organizzare uno sciopero generale europeo contro la Troika e i suoi governi, bloccare totalmente la produzione, occupare scuole, fabbriche e università! Bisogna convincersi che solamente la lotta paga!

Il nostro programma per quanto riguarda l'istruzione pubblica prevede vari punti che nel loro insieme segnano una netta incompatibilità con l'attuale ordine di cose:
• la cancellazione di tutti i tagli a scuola e università pubbliche;
• la stabilizzazione di tutti i precari del mondo dell'istruzione;
• l'istituzione di un reddito studentesco che preveda il comodato d'uso dei libri di testo, l'accesso libero e gratuito a mense, trasporti e luoghi di cultura;
• l'abolizione delle misure repressive contro gli studenti che lottano;
• l'istituzione di un piano nazionale di edilizia scolastica utilizzando i fondi stanziati per Grandi Opere (Tav, Expo di Milano, ecc...) e missioni militari;
• la cancellazione di tutti i finanziamenti all'istruzione privata

Vogliamo una scuola pubblica, laica, gratuita e di qualità, governata dagli studenti e dalle studentesse! Queste sono le proposte che facciamo per costruire un combattivo autunno di lotta anche nel nostro Paese, insieme agli studenti e ai lavoratori che non tollerano più un sistema sempre più fondato su crisi, miseria e distruzione del futuro per le nuove generazioni.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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