Riordino province, Bellotto e Cisl Fp: decreto va cambiato, sì a nuove funzioni, no a esuberi
Giovedi 8 Novembre 2012 alle 13:44 | 0 commenti
Ruggero Bellotto, Segretario Generale Cisl Fp Vicenza - Il decreto legge sul riordino delle Province va cambiato, è questa la posizione della Cisl Fp che ha scritto ai parlamentari di Camera e Senato per sollecitare modifiche sostanziali rispetto alla tutela dei servizi, delle professionalità , dei bisogni delle nuove comunità e chiama in causa un nuovo disegno organizzativo e istituzionale che investa anche Regioni e Comuni. E che punti sulla valorizzazione delle competenze.
Il sindacato da tempo rivendica l'apertura di un tavolo sulla semplificazione dei livelli amministrativi e la riorganizzazione degli enti locali, perché l'esame congiunto su organici e mobilità non può che essere il pezzo finale di un progetto complessivo di razionalizzazione e rilancio del welfare locale.
La Cisl Fp ha chiesto ai capigruppo di Camera e Senato e ai parlamentari di tutte le regioni di modificare una legge che non produrrà risparmi ma creerà caos istituzionale e disservizi per le comunità , il numero delle Province è stato ridotto ma occorre più chiarezza sui livelli amministrativi e sulle funzioni che non possono essere frammentate e parcellizzate tra i Comuni, come ad esempio le politiche attive e passive del lavoro, o attribuite ad altre amministrazioni, come la Protezione Civile alle Prefetture, ma devono essere gestite per area vasta. Il risparmio si fa attraverso l'integrazione, le economie di scala, i servizi a rete. Che presuppongono un investimento in formazione e qualificazione del personale.
Tre i punti critici del decreto: in primo luogo la previsione per le province di funzioni "residuali", insufficienti a garantire il coordinamento sul territorio. Secondo, il fatto che le Regioni non possano delegare funzioni alle Provincie, con il rischio di riaccentrare i costi senza migliorare i servizi alle comunità . E poi la questione degli organici: si continua a parlare di numeri senza un disegno chiaro di come riorganizzare il sistema. E senza una ricognizione delle professionalità che ci sono e di quelle che servono. E' un approccio miope e controproducente.
La Cisl Fp di Vicenza replica il proprio no ed avvia la raccolta firme per ribadirlo a politici e amministratori.
No a qualunque ipotesi di esubero, tanto più in considerazione dell'ormai noto "snellimento organico" già effettuato nell'Amministrazione Provinciale di Vicenza. La rete dei servizi pubblici locali deve essere il motore della razionalizzazione amministrativa del nostro territorio a vantaggio di cittadini ed imprese. Le professionalità interne alla provincia devono essere salvaguardate, anche in termini occupazionali e valorizzate con nuovi percorsi formativi e di sviluppo professionale. Senza aumentare la spesa a carico dei cittadini, ma utilizzando parte dei risparmi (ex art 16 DL 78/2010) che si potranno produrre con un vero riordino ed una reale semplificazione.
Per questo la Cisl Fp agisce pressando il Ministro Patroni Griffi affinché il decreto venga corretto in sede di conversione e contestualmente contesta l'Amministrazione Provinciale di Vicenza che delude sulla trasparenza e sulla progettualità , che rifiuta l'approfondimento comune sulle diseconomie da tagliare e non coinvolge adeguatamente nella riorganizzazione la risorsa più preziosa che ha: il proprio personale.
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