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Martina Rini candidata al consiglio comunale lista civica Manuela Dal Lago - Personalmente, l'ipotesi che la città si senta retrocessa perché il Vicenza è in serie C mi pare forse eccessiva, tuttavia è vero che il Lanerossi Vicenza è sempre stato il primo veicolo promozionale della città e la retrocessione infligge una profonda ferita alla sua storica identità sportiva. Quello che invece vedo evidente, in questa retrocessione, è la metafora del declino della città.

In entrambi le azioni vedo un insieme di persone che non riescono a valorizzarsi come gruppo, non si passano la palla, non riconoscono un modulo di gioco e poi, quando le cose vanno male, tutti a dar colpa a tutti. Una città dove regnano il pressapochismo, l'incapacità di progettare con logica e lungimiranza, dove si lotta solo di fronte alle emergenze ed i responsabili non pagano quasi mai, e mancano dell'umiltà di riconoscere i propri errori.

I risultati di questi atteggiamenti sono evidenti, due tra tutti li abbiamo avuti sotto gli occhi nel giro di pochi giorni quando - stretti nelle loro gabbie fisiche e psicologiche - i fiumi esplodevano e i calciatori implodevano.

A mio avviso, quello che manca, in tutta questa storia, sono il senso di appartenenza e l'orgoglio; sentimenti antichi che danno ragione di vanto, di cui poco parliamo, forse perché abbiamo spesso paura dei sentimenti e delle parole. Ma è l'orgoglio ad alimentare il rispetto e la speranza, altri ingredienti indispensabili per quel colpo d’ala utile ad uscire da una crisi, da una difficoltà, da uno stallo. Io continuo a credere che le persone animate da tali sentimenti non siano poche, che siano molte di più di quanto non si pensi. Solo che spesso non si conoscono, non fanno rete, non hanno un punto di riferimento e troppe volte lavorano da soli per un senso di disincanto, di sfiducia, di stanchezza.

Manuela Dal Lago, invitandomi a far parte della sua Lista Civica, mi ha parlato della sua intenzione di valorizzare le eccellenze e di far ritrovare ai vicentini l'orgoglio di appartenere a Vicenza. A me questa parola, orgoglio, piace. Mi piace e non mi fa paura.