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Rinascimento tra Veneto e Friuli 1450-1550

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 23 Luglio 2010 alle 11:10 | 0 commenti

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Studio Esseci  -  La storia dell'arte italiana è ricchissima di situazioni territoriali dove le arti si sono espresse in forme originali, in diverso modo autonome. Di questa straordinaria ricchezza è esempio il territorio compreso tra due fiumi, la Livenza ed il Tagliamento, tra il versante orientale del Veneto e l'area pordenonese del Friuli, territorio storicamente riferito all'antica diocesi di Concordia.

 

Qui, per un secolo e poco più, due diversissime scuole si sono reciprocamente fecondate: quella veneta e veneziana e quella friulana aperta a influssi nordici, andando a creare un modo autonomo di fare pittura, ma anche scultura e architettura.
Ora una mostra dà conto di questo fenomeno tutt'altro che provinciale. A precederla, anni di ricognizione sul territorio e negli archivi, un convegno di studi in cui tutti i filoni di questo approfondito lavoro sono stati messi a confronto e ulteriormente approfonditi.

"Rinascimento tra Veneto e Friuli. 1450-1550", questo il titolo dell'esposizione, è il frutto di quella estesa, capillare ricerca.
A promuovere la mostra sono la Regione del Veneto, il Comune di Portogruaro, la Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, la Diocesi di Concordia-Pordenone e la Fondazione Marconi, con il sostegno e la collaborazione di: Provincia di Venezia, Soprintendenza BSAE Friuli Venezia Giulia, Fondazione Santo Stefano, Banca San Biagio del Veneto Orientale.

Nel 1420 Portogruaro e il suo territorio passarono alla Repubblica di Venezia che investì molte risorse nel polo commerciale appena acquisito (Portogruaro era il fulcro del commercio fluviale dall'Adriatico verso il Nord). In pochi anni al borgo medioevale si sostituì una nuova città rinascimentale con eleganti palazzi dalle facciate affrescate. Un radicale voltar pagina che coinvolse anche gli edifici religiosi, nel capoluogo ma non solo: dalla magnifica cattedrale romanica di Concordia alle chiese della città, ad ogni convento, monastero e chiesa parrocchiale. Non è un caso se qui si sviluppò una singolare congiuntura artistica. Tanta vitalità richiamò e mise a contatto, spesso intorno alla medesima committenza, artisti diversi. Personalità di primo piano e comprimari. da Andrea Bellunello, a Pietro di San Vito e Gianfrancesco da Tolmezzo. Un confronto tra culture figurative che culminò al principio del XVI secolo con la realizzazione da parte di Cima da Conegliano e dell'udinese Giovanni Martini di due importanti pale per le maggiori chiese cittadine, Sant'Andrea e San Francesco.
Ma ciò che veramente interessa è il frutto originale di questo loro interagire: quello che è stato il grande Rinascimento tra Veneto e Friuli, appunto. Una interessantissima "enclave" che si differenzia rispetto all'ambito storico della Serenissima e allo stesso tempo da quello friulano, ma che, anche al suo interno, mostra non meno interessanti differenziazioni: tra città e contado, ad esempio; la prima soprattutto, ma non solo, "veneziana", il secondo molto più attratto da modelli nordici.
Un secolo dopo, il Concilio di Trento sconvolgerà ciò che nelle chiese si era appena assestato; poi, in secoli più recenti, le soppressioni prima veneziane e poi napoleoniche. Così molte delle opere qui nate hanno preso la via di musei e collezioni italiane e europee.

Questo progetto ha il merito di aver restituito la ricchezza del patrimonio territoriale che la mostra ripropone nelle sue linee essenziali. Riuscendo anche in alcuni piccoli miracoli, come il riunire tutte le Madonne lignee di Andrea Bellunello o il rintracciare molte delle le opere dell'esigua ma importante produzione pittorica di Giovanni Martini.

La mostra, allestita nello storico complesso dell'antico Seminario, oggi Collegio Marconi, continua sul territorio con itinerari che conducono alle chiese delle attuali province di Venezia e Pordenone che conservano affreschi, altari, pale, arredi non movibili.
Una occasione per scoprire uno dei più eleganti e incontaminati territori veneti, dando all'aggettivo l'accezione storica e non amministrativa, dato che oggi l'ambito dell'antica diocesi concordiense spazia tra veneziano e pordenonese, tra Livenza e Tagliamento, appunto.

 

Rinascimento tra Veneto e Friuli (1450 - 1550).
Portogruaro, Collegio Marconi
7 agosto - 17 ottobre 2010.
Orario: da martedì alla domenica dalle 10 alle 19; chiuso il lunedì.
Catalogo edito da Terraferma.
Info: tel. 0421-277231


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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