Riforme ed autonomie locali, Achille Variati firma intesa su ruolo e funzioni delle province venete
Lunedi 26 Settembre 2016 alle 16:28 | 0 commenti
La Regione Veneto rende noto che le linee guida, condivise tra le parti, per governare il processo di riorganizzazione delle funzioni conferite dalla Regione alle Province e alla Città Metropolitana di Venezia, nel perseguimento dell’obiettivo del loro efficientamento e nel rispetto dei principi di leale collaborazione, sono contenute in un pre-accordo quadro sottoscritto oggi 26 settembre a Palazzo Balbi a Venezia. La firma è stata apposta al termine della riunione congiunta dell’Osservatorio regionale per l’attuazione della legge statale n. 56/2014 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni) e della Conferenza Permanente Regione-Autonomie locali, convocata dal vicepresidente della giunta veneta Gianluca Forcolin.
Insieme agli altri presidenti provinciali era presente il Presidente dell'Unione delle Province Italiane Achille Variati nella sua veste di Presidente della Provincia di Vicenza, oltre alle rappresentanze dell’UNCEM e dell’ANCI Veneto.
Il principio generale è che le Province e la Città Metropolitana di Venezia, quali enti di area vasta previsti dalla cosiddetta riforma Delrio (L. 56/2014), continuano ad esercitare le funzioni non fondamentali conferite dalla Regione, garantendo la continuità dei servizi offerti ai cittadini. Parte ora un’ulteriore fase del processo di riorganizzazione (disciplinato con la legge regionale n. 19/2015) che prevede una ricognizione delle funzioni e degli standard di servizio e l’individuazione di eventuali proposte di riassetto, a partire dal 2017, che saranno comunque concordate.
“Un accordo importante – ha detto Forcolin – votato all’unanimità e che rappresenta un approccio costruttivo, a fronte di una riforma digerita in maniera difficoltosa. E’ anche l’apertura di una nuova fase di un percorso in evoluzione il cui obiettivo resta quello di dare la massima efficienza alla macchina amministrativa e tutto quello che è stato fatto fino ad oggi va in questa direzione. Se qualcosa sarà da modificare, anche per quanto riguarda le funzioni conferite, lo faremo lavorando tutti insieme, senza distinzioni politiche e senza innescare un’inutile guerra tra poveri. L’accordo è quindi anche un segnale di buona politicaâ€.
“Ci stiamo impegnando sulle aree vaste – ha detto Variati – perché riteniamo corretto che tra Regione e comuni ci sia un soggetto intermedio, anche se non a elezione diretta, perché ci ritroviamo a ragionare su funzioni che i comuni da soli non possono gestire. Diamo atto alla Regione di avere finora creduto sul mantenimento del concetto di sussidiarietà e di aver consentito a queste realtà più vicine ai cittadini di continuare ad operare. Serviva in ogni caso un accordo come questo che è metodologico, oltre che finanziario. Pur tra mille difficoltà le Province stanno cercando di andare avanti. Se però fossero confermati da parte dello Stato i tagli per un miliardo nella legge di stabilità per il 2017, il banco rischia davvero di saltareâ€.
L’intesa conferma che la Regione provvederà all’erogazione delle risorse finanziarie per il personale e degli altri oneri correnti delle Province e della Città Metropolitana. Per l’esercizio 2016, rispetto ai 35 milioni già stanziati in bilancio, la Regione si è impegnata a mettere a disposizione un milione di euro in più con l’assestamento. Mentre per il 2017 è previsto un incremento dello stanziamento complessivo a 40 milioni di euro. Nel riparto avranno criteri di priorità saranno riservati alle funzioni relative ai servizi sociali e in particolare per gli alunni con disabilità sensoriali.
Nel corso della riunione è stato approvata all’unanimità anche la convenzione tra la Regione e le Province sui servizi all’impiego, sul cui futuro si attende comunque maggior chiarezza da parte del governo.
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