Riforma Schengen, Bizzotto: finalmente stati tornano padroni in casa propria
Martedi 12 Giugno 2012 alle 16:02 | 0 commenti
On. Mara Bizzotto, Lega Nord - "Una decisione sacrosanta che pone un freno all'immigrazione clandestina ed interpreta al meglio le esigenze e i sentimenti della gente. Finalmente gli Stati tornano padroni in casa propria e possono ripristinare i controlli alle frontiere in caso di nuove ondate di immigrati. L'Europa prenda atto del fallimento di Schengen e di tutta la sua politica buonista e permissiva in materia di immigrazione: i nostri popoli non accettano ingerenze quando in ballo c'è la sicurezza del proprio territorio".
Queste le parole dell'europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto sulla discussione, durante la sessione Plenaria di Strasburgo, della riforma di Schengen dopo che i Ministri dell'Interno dell'Ue hanno raggiunto un accordo per ripristinare i controlli alle frontiere in caso di nuovi flussi migratori eccezionali, escludendo di fatto l'Europarlamento dal processo di co-decisione previsto per la valutazione e il monitoraggio del trattato di Schengen. "Trovo scandaloso che la stragrande maggioranza degli eurodeputati, spalleggiati dalla Commissione Europea, vogliano far ricorso alla Corte di Giustizia dell'UE contro questa sacrosanta decisione che pone un freno all'immigrazione clandestina ed interpreta al meglio le esigenze e i sentimenti della gente" dichiara l'On. Bizzotto. L'intesa, raggiunta a Bruxelles da tutti i 27 Ministri europei, attribuisce agli Stati Membri la facoltà di ripristinare, "per un periodo di sei mesi, prorogabile di altri sei", i controlli alle frontiere in caso di "migrazioni incontrollabili", fino ad ora mai incluse nella legislazione europea. "Si tratta di un importante passo in avanti verso l'autonomia e la sovranità dei popoli per la quale ci siamo sempre battuti: da oggi non saremo più costretti a subire passivamente nuove ondate di immigrati - aggiunge l'On. Bizzotto - La revisione e la riforma di molti punti critici del Trattato di Schengen erano e rimangono doverose: è in questa direzione che è necessario procedere, e non nell'ottusa difesa a priori di Schengen". L'area Schengen consente la libera circolazione di circa 420 milioni di persone e costituisce un punto di approdo sempre più appetibile per gli extracomunitari. Secondo i dati forniti da Eurostat, infatti, nel 2011 le richieste d'asilo all'interno di Schengen sono aumentate del 16%, superando quota 300mila, ed oggi ben il 4% della popolazione europea è rappresentata da cittadini provenienti da Paesi extra-UE, soprattutto da Turchia, Marocco e Albania. L'agenzia europea Frontex, responsabile della gestione delle frontiere Ue, ha inoltre registrato un aumento degli immigrati illegali del 35% rispetto al 2010, dovuto in gran parte al flusso di clandestini provenienti dal Nord Africa innescato dalla primavera araba. Finora soltanto in presenza di motivi di ordine pubblico e sicurezza, come nel caso del G8 dell'Aquila, di eventi sportivi o timori di attacchi terroristici, uno Stato poteva ripristinare i propri confini. "Con l'accordo siglato dai Ministri dell'Interno dell'UE viene finalmente contemplata la possibilità di ripristinare i confini interni anche in caso di emergenze legate ad ondate di immigrazione incontrollabili - conclude l'On. Bizzotto - Se il Parlamento Europeo vuole continuare ad avere voce in capitolo e ritagliarsi un ruolo sempre più importante nel processo decisionale, la smetta coi tiepidi buonismi e inizi a tutelare veramente gli interessi dei cittadini, invece di quelli degli euroburocrati della Commissione".
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