Riflessioni di fine anno: Variati e il privato
Venerdi 31 Dicembre 2010 alle 21:15 | 0 commenti
Il sindaco di Vicenza, Variati, in un'intervista (Corriere del Veneto del 30 dicembre 2010) afferma: "In urbanistica io firmerò l'accordo di programma dove ci saranno accordi con i privati, sarà un futuro dove il comune controlla e programma sempre, ma gestisce sempre meno. Idem per la cultura ma anche per il sociale". Cosa significa? Quale sarà il peso dei "privati" nella gestione del "pubblico"? Nel sociale, l'accordo con i privati comporterà aumenti di spesa da parte dei cittadini?
E le scelte di programma dell'amministrazione pubblica saranno veramente autonome o, piuttosto, dovranno tenere conto di "indicazioni" da parte dei privati? Vorremmo che il sindaco chiarisse questi aspetti. Sempre nella stessa intervista Variati esprime seri dubbi sull'influenza della nuova base statunitense nel sistema idraulico territoriale. Dice il sindaco "non c'è dubbio che una foresta di pali piantati qualche problema lo crei". Ma continua affermando che "ora la situazione si può solo correggere, non si può mica abbattere la base Usa". A parte che ci resta incomprensibile (o fin troppo comprensibile) il perché Variati abbia fatto entrare in maggioranza il consigliere Cicero noto "sponsor" della base statunitense quando era assessore nella giunta precedente di destra, vorremmo chiedere al sindaco se non ritenga opportuno (proprio alla luce dei disastri ambientali prodotti anche,se non soprattutto, dalla cementificazione del territorio vicentino) che si sospenda qualsiasi nuova costruzione, che si congelino le situazioni di presunto rischio e che si proceda a una seria analisi e valutazione di impatto ambientale. Anche per il Dal Molin si dovrebbero bloccare i lavori ed eventualmente abbattere quello che provoca danni al territorio. Ammettere che certe costruzioni danneggiano il territorio si può e si deve fare. Ed è molto meglio, per la popolazione, fermare tutto piuttosto che vivere sotto la minaccia continua di eventi disastrosi.
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