"Ridiamo un sorriso" a una vicentina due volte violentata, come moglie abbandonata e come madre senza assegno: rispondiamo all'appello
Giovedi 23 Novembre 2017 alle 19:57 | 0 commenti
Pubblichiamo questa lettera con la speranza che qualcuno, un dentista, possa fare qualcosa per regalare letteralmente un sorriso a questa vicentina violentata due volte, come moglie e come madre. Se volete scriveteci a [email protected], faremo da tramite con l'avvocatessa della donna. Grazie
Gentile direttore, le scrivo questa lettera in questo momento in cui si parla molto di violenza sulle donne. Le scrivo per parlarle di quel tipo di violenza di cui poco si parla, quella subita da alcune donne, e io sono una di queste, che vengono lasciate economicamente sole e con i figli da mantenere perché gli ex mariti assumono il ruolo anche di ex padri.
Sono separata da 12 anni e ho sempre provveduto io al mantenimento di mio figlio, all'inizio per paura di ritorsioni che erano cominciate con telefonate notturne minacciose e con pretese di essere riaccolto a casa nonostante il suo rifiuto a curare la dipendenza da alcol.
In seguito però, la perdita del lavoro mi aveva portato a serie difficoltà economiche, tali da rivolgermi a una avvocatessa di Vicenza, Ida Grimaldi, che vorrei pubblicamente ringraziare per quello che ha fatto per me senza volere nulla in cambio.
Questo ha portato ad una sentenza in mio favore anche in appello che obbligava il mio ex al mantenimento di suo figlio, ma ho continuato io a provvedere a lui in quanto il mio ex aveva nel frattempo sprecato tutto il suo denaro con l'attuale compagna.
È questa la violenza di cui voglio parlare: le preoccupazioni economiche così forti da portarmi ad avere un infarto nel 2013, il dispiacere nel vedere la sofferenza di mio figlio a causa dell'abbandono paterno, la richiesta continua di aiuti esterni, fino alla situazione odierna, una bocca sdentata e l'impossibilità di rivolgermi a un dentista perché non me lo posso permettere.
Io sono disperata, caro direttore, perché non so a chi chiedere aiuto per sistemare questa bocca, per potermi permettere ancora qualcosa che non faccio più da tempo per la vergogna, ovvero un sorriso.
Mi scusi per lo sfogo, ma penso che molte altre donne magari sono nascoste dietro agli scuri impossibilitate, come me a sorridere.
La prego di non pubblicare il mio nome.
Grazie per l'ascolto.
Lettera firmata
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