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Regione: tutela agroalimentare, influenza, esercito per antiterrorismo

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 12 Febbraio 2015 alle 21:49 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Stanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche del settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affidata ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fine di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”.

L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che definisce “di primaria importanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato . Non spetta certo alle singole aziende produttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografiche protette che rappresentano  in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salvaguardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”.

Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014  è stimato in 5,6 miliardi di euro, in continuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”. Il Veneto propone inoltre 17 prodotti a Denominazione d’Origine Protetta e 18 a Indicazione Geografica Protetta (prima Regione europea per produzioni a denominazione); 370 Prodotti Agroalimentari Tradizionali (seconda regione italiana dopo la Toscana), dei quali 10 bevande analcoliche, distillati e liquori; 104 carni fresche e preparate, un burro di malga, 32 formaggi, 111 prodotti vegetali naturali o trasformati, 75 prodotti di pasta e  pasticceria, panetteria, biscotteria; 19 prodotti ittici; 18 altri prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro). E da poco si sono aggiunti i prodotti a marchio Qualità Verificata. L’export dell’agroalimentare veneto è valutabile attorno ai 5,1 miliardi di euro, dei quali oltre 1,6 derivanti dal solo settore vitivinicolo, nel quale il Veneto da solo copre il 32 per cento di tutto l’export nazionale.

“Queste cifre potrebbero essere più alte – aggiunge Manzato - se non ci fossero i falsi che vengono proposti sui mercati di tutto il mondo che danneggiano reddito, qualità, immagine e professionalità delle nostre imprese agricole e agroalimentari.. Per questo la Giunta regionale ha proposto al Consiglio di utilizzare, nel biennio 2014-2015, 1 miliardo di euro complessivi di finanziamenti, già destinati al settore primario e alla tutela dei consumatori, per sostenere azioni legali nei Paesi dove si verifichino casi di falsi e truffe ai danni dei prodotti veneti a denominazione”.

 

Sulla base dei dati relativi alla settimana dal 2 all’8 febbraio, l’influenza stagionale in Veneto risulta aver finalmente superato la sua fase di picco.

Pur avendo ancora messo a letto altri 30.589 veneti, l’incidenza per 10 mila abitanti è scesa a 62,1, in calo di venti punti rispetto alla settimana precedente.

Pesante il numero dei decessi, che ha raggiunto quota 33 dall’inizio del monitoraggio, e dei casi complicati, sinora 157, 99 dei quali classificati gravi, con 88 ricoveri in terapia intensiva e 11 pazienti gravissimi sottoposti alla terapia di ossigenazione extracorporea con la tecnologia Ecmo. 

E’ questo l’esito dell’ultimo Rapporto sull’andamento dell’influenza stagionale in Veneto, diffuso oggi dal Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica della Regione.

“Teniamo ancora la guardia alta – sottolinea l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – ma questo rapporto contiene rilevazioni che vanno nella direzione univoca del superamento della fase peggiore. Purtroppo – rileva Coletto – stiamo registrando un alto numero di decessi, molto superiore alle passate stagioni, ma il calo delle vaccinazioni ha colpito duro, soprattutto nelle fasce a rischio. Questo deve far riflettere sulla necessità di innescare un recupero di fiducia rispetto alla pratica vaccinale, dopo un’annata costellata di notizie fuorvianti sui suoi presunti e non dimostrati rischi e di incidenti di percorso come il ritiro dei lotti di Fluad, poi risultati a posto”.

Per quanto riguarda le categorie d’età, il calo maggiore dell’incidenza ha riguardato i bambini da zero a 4 anni, quasi dimezzato dai 248,2 casi per diecimila della scorsa settimana ai 127 per diecimila dell’ultimo rilevamento. In forte diminuzione anche il tasso tra i 5 e i 14 anni, sceso di quasi un terzo e avvicinatosi ai 100 casi ogni diecimila. Meno consistente il calo nella classi di età tra 14 e 65 anni e tra gli over 65, ma la situazione di questi due gruppi partiva da una situazione precedente decisamente migliore.

 

 

“Mentre le cronache registrano anche ieri 21 reati commessi nel Veneto, veniamo a sapere che l’Esercito può essere usato (ad esempio a Verona), ma solo in chiave di antiterrorismo nei cosiddetti siti sensibili. Stento a crederci. Il rischio terrorismo è assolutamente reale; lo è anche la quotidiana criminalità, ma si usano due pesi e due misure. Intanto, invece che ricevere un aiuto per presidiare il territorio, le Forze dell’Ordine, poche, mal equipaggiate e mal pagate, vengono lasciate sole a combattere una battaglia impari contro delinquenti incalliti, rapinatori violenti, ladri, ladruncoli, truffatori, balordi di ogni genere e tipo. Il tutto mentre leggi colabrodo che nessuno ha il coraggio di riformare costringono la Magistratura a rimettere in libertà chi invece dovrebbe stare in carcere e decreti governativi svuotano le carceri di quelli che ci sono. L’unico commento adatto è: vergogna”.

Con queste parole il Presidente della Regione Luca Zaia torna a invocare l’utilizzo dell’Esercito in appoggio alle Forze dell’Ordine per fronteggiare la criminalità che ogni giorno fa registrare numerosi episodi in tutto il Veneto.

“Non ho un sondaggio che mi dica se la gente ha più paura di un attentato dell’Isis o di trovarsi una pistola puntata in faccia mentre dorme in casa o un coltello sulle reni mentre cammina per strada, come è capitato a un pensionato di Este, che si è difeso e si è beccato una coltellata rimanendo ferito – incalza Zaia – ma queste due realtà vanno affrontate con la medesima decisione e attenzione perché fanno parte di un quadro unico: garantire la sicurezza alla gente, che si sente abbandonata e sempre di più affida ai mass media o a mail che ricevo anch’io il proprio grido di aiuto. Io dò loro voce, a Roma facciano il loro dovere, perché solo il Governo nazionale ha i poteri per farlo, le Regioni no”.

Zaia prosegue con l’ormai consueto “pro memoria – lo definisce – per i dormienti e i distratti”.

“Ieri in Veneto 21 crimini – segnala Zaia-  dei quali sette a Padova, cinque a Treviso, quattro a Venezia, tre a Vicenza, due a Rovigo. Nel Padovano, il pensionato di Este che ha rischiato la vita; due assalti ai bancomat a Vigodarzere e Piove di Sacco; raffica di quattro furti sui Colli tra Teolo e Montegrotto. Nel Trevigiano un anziano di San Zeno, quartiere del capoluogo, trova i ladri in casa e riesce a cacciarli a bastonate (eroico); colpo in un night a Preganziol dove ha preso il volo l’incasso; terzo colpo al bar Globus di Santa Lucia, dove il titolare decide di dormire nel locale per tentare di difendersi; ladri anche all’Alti e Bassi di San Vendemiano e cassa volatilizzata; a Maserada i ladri hanno rubato addirittura degli alberi nell’area ‘Parabae’. Nel Veneziano è stato clonato per la seconda volta in una settimana il bancomat della stazione ferroviaria di Santa Lucia; svuotata la casa di un’anziana di Malcontenta che, già impaurita, dormiva dalla figlia; a San Donà cresce il fenomeno dei mendicanti romeni molesti e la gente ha paura; a Spinea il custode del parco Nuove Gemme continua a ricevere misteriosi e preoccupanti atti intimidatori. Nel vicentino un immigrato egiziano, già noto alle Forze dell’Ordine, dopo un furto torna libero, ma spuntano altri colpi; un cittadino di Montegalda ha trovato i ladri rientrando in casa; uno di Torrebelvicino è stato aggredito a sprangate in un episodio dai contorni ancora oscuri. In Polesine i ladri si sono portati a casa la cassa ticket dell’Ulss di Adria; e una tabaccaia è stata scippata a Occhiobello”.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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