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Regione su Expo, Vinitaly, profughi e carcere di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 20 Marzo 2015 alle 18:23 | 0 commenti

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Di seguito le comunicazioni della Regione Veneto inerenti Expo, Vinitaly, profughi e carcere di Vicenza

L’organizzazione dell’ospitalità e delle iniziative per le delegazioni straniere che giungeranno nella nostra regione in occasione dell’Expo che aprirà i battenti il prossimo mese di maggio sarà il tema dell’incontro convocato lunedì prossimo, 23 marzo, alle ore 15.30, presso la Sala Conferenze, Palazzo Grandi Stazioni della Regione Veneto.

All’appuntamento sono stati invitati gli Enti interessati, le associazione di categoria e le Camere di Commercio ed è aperto alla partecipazione degli imprenditori con propensione all’internazionalizzazione.

Scopo dell’iniziativa promossa dalla Regione e denominata “Destinazione Veneto. Il Programma di attività per le delegazioni estere” è quello di presentare il programma dettagliato di azioni ed eventi volti a promuovere l’incontro tra le delegazioni istituzionali ed economiche internazionali che visiteranno l’Esposizione Universale, con le eccellenze imprenditoriali venete e in particolare con i settori coinvolti nel tema di Expo: “Nutrire il Pianeta Energie per la vita”.

Tra le relazioni in programma, sono previste quelle di Vittorio Sandalli, vice direttore centrale per l’internazionalizzazione del Sistema Paese e le Autonomie Territoriali del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che interverrà sul tema “Expo 2015: B2B matching per imprese venete” e di Fabrizio Grillo, coordinatore internazionale del Padiglione Italia.

 

Suolo, acque, terme, scuole, foreste, cibo: saranno gli elementi centrali attorno a cui si articolerà l’edizione 2015 della Settimana dell’Ambiente Veneto. Il programma degli eventi si aprirà lunedì 23 marzo, alle ore 16.30, nello stand della Regione (Pad. 4 - D4/E4) al Vinitaly, Salone internazionale del vino e dei distillati, a Verona.

A differenza delle passate edizioni, la Settimana dell’Ambiente Veneto non sarà  concentrata in un’unica sede ma diffusa per sottolineare meglio le peculiarità del territorio veneto. Attenzione particolare avrà il tema del “suolo”, a cui è dedicato l’anno internazionale proclamato dall’ONU, strettamente correlato alle tematiche del “cibo” intorno a cui ruoterà l’Expo.

L’evento che aprirà la manifestazione al Vinitaly avrà come tema “L’ambiente, la geografia, il gusto del suolo veneto”, partendo dal dato di fatto che la produzione di vino è il risultato di un mix che comprende suolo, acqua, clima, cultura e scienza e sviluppando la riflessione sulle azioni a tutela del suolo e dell’acqua. Interverranno l’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte, il dirigente della sezione geologia e georisorse della Regione Marco Puiatti e Paolo Rocca dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto.

”La Settimana dell’Ambiente Veneto è realizzata dalla Regione in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale Veneto, l’Università degli Studi di Padova, l’ARPAV, l’Unione Veneta Bonifiche, il Consorzio Terme Euganee, il Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei (BIOCE) e l’Argav (Associazione Regionale Giornalisti Agricoli del Veneto e Trentino Alto Adige).

La manifestazione prevede anche l’iniziativa “Porte aperte” grazie alla quale sarà possibile visitare anche una quindicina di luoghi significativi dell’ambiente veneto. Già a partire da lunedì 23 marzo saranno visitabili il Giardino vegetazionale di Astego a Crespano del Grappa (Treviso), le Sorgenti dell’Acquedotto Schievenin a Quero (Belluno), l’Oasi Ca’ di Mezzo a Codevigo (Padova) e il Bacino di fitodepurazione di Monselice (Padova).

 

 

Il valore totale dell’export del settore vitivinicolo in Italia è di 5 miliardi 112 milioni di euro: il 33% del totale, pari a un miliardo 670 milioni, è del Veneto. Rispetto al 2013 si è registrata una crescita del 5% nel 2014 (la crescita generale italiana è del 1,4%).

“Il Veneto – commenta il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia – corre a doppia velocità: la nostra produzione è sempre più apprezzata dai mercati esteri ed è da primato. Questo grazie non solo alla qualità ma anche grazie alla capacità delle nostre aziende di interpretare le esigenze di un settore in continua evoluzione. La volontà è quella di valorizzare il nostro patrimonio e dare continuità alla tradizione con idee nuove e la voglia di mettersi in gioco in un panorama internazionale sempre più competitivo”.

8,2 milioni di ettolitri di vino, questi i numeri della produzione veneta nel 2014, il 97% dei quali si colloca in un settore medio-alto: non dimentichiamoci che la nostra Regione si può vantare della presenza di 28 DOC, 14 vini a DOCG e 10 IGT. I vini DOC e DOCG sono in testa con 4 milioni 213 mila ettolitri prodotti, dei quali oltre 3,342 milioni di vini bianchi e più di 870 mila ettolitri di vini rossi e rosati. E ai vini possiamo aggiungere la grappa, distillato “made in Italy” per eccellenza, della quale il Veneto è il maggior esportatore con il 22% del totale nazionale.

Il Veneto da solo vale il 3% della produzione mondiale: un numero che rivela da solo la forza della nostra impresa. Dietro il Veneto si collocano, nell’ordine: il Piemonte (con un valore di vini e mosti esportati di 985 milioni di euro, pari al 19,3% del totale italiano e con una crescita del 1,6% sul 2013); la Toscana (761 milioni, il 14,9% del totale, +1,7% sull’anno precedente); il Trentino Alto Adige (490 milioni, 9,6%  del totale, + 2,9% sul 2013); l’Emilia Romagna (309 milioni di valore, il 6,1% del totale nazionale, -20,2%).

Alcune curiosità da sottolineare: oltre l’80% dei vini a denominazione sono ottenuti da vitigni autoctoni e originari (Glera, Garganega, Corvina, Corvinone, Rondinella, Durella e via dicendo), in molti casi coltivati ed allevati con sistemi tradizionali che unitamente a tecniche enologiche mirate esaltano le peculiarità dei vini ottenuti. Il Veneto è inoltre un’area che ha un tessuto produttivo avanzato nello sviluppo e produzione delle attrezzature e tecnologia per la lavorazione dei vini e il relativo confezionamento. Il legame con il territorio è l’arma vincente: le prime 6 DOC per volumi certificati ed imbottigliati, per una quantità pari all’87,9% di tutti i vini a denominazione, sono il Prosecco, il Conegliano Valdobbiadene, i vini della Valpolicella, il Soave, il Bardolino, il Venezia. In Veneto vengono coltivati con vitigni autoctoni circa tre quarti degli oltre 79 mila ettari di vigneto e questi consentono di produrre ogni tipologia di vino al massimo livello di qualità.

Ultima nota di colore: anche il miglior Sommelier d'Italia 2014 è veneto.

 

 

“Così proprio non va. I problemi non li hanno solo i profughi, ma anche i residenti e gli immigrati regolari, 40.000 di loro hanno perso il lavoro. In nome di un’emergenza gestita sempre peggio si stanno creando disparità di trattamento inaccettabili e una folle guerra fra poveri che sta innescando tensioni sociali sempre più evidenti. Ribadisco il nostro no ad altri arrivi di migranti in Veneto, la cui gestione e collocazione è diventata impossibile, anche perché, in molti casi, senza un senso logico di giustizia sociale”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene sul tema dell’immigrazione attivata dall’operazione Mare Nostrum/Triton, alla luce di alcune situazioni che definisce “oltre il limite”.

“A Torri di Quartesolo (Vi) – dice Zaia – 12 profughi, prima ospitati in un Hotel di Sandrigo, sono stati traferiti in appartamenti che una cooperativa ha preso in affitto da un privato, immagino pagando un canone di una certa entità. Così non va. Chissà quanti residenti e immigrati regolari in difficoltà sognerebbero di trovare qualcuno che gli procura una casa gratis, ma loro devono arrangiarsi anche se, finchè hanno potuto, hanno lavorato, contribuito, pagato le tasse”.

“A Venezia – incalza il Governatore – la nuova ipotesi per la collocazione degli arrivi che sembra emergere sarebbe l’ex sede della Provincia in corso del Popolo. Un bel ghetto nel pieno centro della città di Mestre. Ipotesi ricchissima di controindicazioni sociali, logistiche a ambientali. Una ulteriore riflessione sull’opportunità mi pare assolutamente necessaria”.

“Chiudo con l’appello di due profughi dalmati di 71 e 76 anni sfrattati dalla loro casa in affitto al Lido che, alla disperazione, chiedono di avere lo stesso trattamento dei nordafricani. Delle due l’una: o esistono profughi di serie A e profughi di serie B o il problema dei coniugi Basile va affrontato e risolto, presto e bene”.

 

 

L’Assessore regionale Elena Donazzan è stata oggi in visita al carcere di Vicenza “perché sentivo  - ha dichiarato - il dovere di esprimere la mia vicinanza agli uomini e alle donne della Polizia Penitenziaria e al personale civile che lavora nella struttura. Ho conosciuto persone straordinarie come il dottor Fabrizio Cacciabue, direttore dell'istituto di detenzione, e il dottor Giuseppe Testa, comandante del corpo di polizia. Nel dialogare con loro alcuni numeri emersi mi hanno subito colpita ma purtroppo non mi hanno sorpresa: la Penitenziaria a Vicenza soffre una carenza di organico di quasi 50 uomini e nella casa circondariale ci sono oltre 200 detenuti, con un sovraffollamento ben al di sopra della capienza”.

“Questo significa  - ha sottolineato l’Assessore - che gli operatori impegnati quotidianamente per garantire l'ordine e la sicurezza della struttura, lavorano in condizioni difficili, soprattutto dal punto di vista dello stress psicologico. Hanno a che fare ogni giorno non solo con la sorveglianza ma anche con le intemperanze dei delinquenti, il 70% stranieri, che si rendono protagonisti di atti di aggressione, anche solo verbale, nei confronti del personale, o di autolesionismo, in un contesto allucinante”.

"Molti agenti – ha proseguito Donazzan - provengono dalle regioni del sud ed è evidente che, a fronte di tutto ciò, abbiano fatto una scelta di vita chiara e di sacrificio, lasciando la propria terra di origine per indossare una divisa e servire lo Stato, quello stesso Stato che oggi dovrebbe impegnarsi di più per garantire loro condizioni di lavoro migliori e adeguate alla loro professionalità".

"Un'altra cosa mi ha colpito – ha evidenzia Donazzan -: in ogni ufficio ho visto foto di Falcone e Borsellino e questo dimostra su quali valori si fondano le azioni di questi uomini e queste donne. Sono gente per bene che va difesa e da assessore regionale, sulla base delle mie competenze, farò di tutto affinché questo avvenga con corsi di formazione ad hoc che valorizzino la loro professionalità".

"Nel carcere inoltre con uno specifico programma di lavoro-produzione nel settore della panificazione, e al contempo di formazione professionale, solo per fare un esempio, sono stati finora 101 i contratti di lavoro stipulati e 150 i tirocinanti. Questi lavoratori, che sono detenuti in fase di rieducazione, sono remunerati. Non condivido - chiosa Donazzan - perché con il lavoro queste persone dovrebbero ripagare la società per le malefatte commesse".

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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