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Regione su debiti PA, allarme immigrazione, lavoratori forestali

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 24 Febbraio 2015 alle 21:10 | 0 commenti

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Regione Veneto - “I suoi debiti con i fornitori della sanità il Veneto li ha pagati. Ma è bene che i cittadini sappiano come, perché nella spiegazione fornita oggi alle cronache da esponenti della maggioranza che sostiene il Governo Renzi, si omette un particolare fondamentale: che per pagare la Regione ha dovuto contrarre con lo Stato, proprio lui ma in veste di banca, un mutuo su cui i cittadini veneti, tutti i veneti, pagheranno un rateo annuo di quasi 80 milioni di euro l’anno per molti anni.

Contemporaneamente, con l’altra mano, lo Stato prosegue nel sequestro in Tesoreria centrale di un miliardo e 300 milioni per il Patto di Stabilità. Sempre soldi dei veneti, sui quali però non viene riconosciuto nemmeno un euro di interessi. In ogni famiglia veneta, prima di indebitarsi, si guarda a ciò che c’è nel salvadanaio; perché allora il Governo non dice ai Veneti chi e perché ha svuotato il loro salvadanaio?”.

Con queste parole il Presidente del Veneto Luca Zaia tiene a precisare quali sono state le reali modalità attraverso le quali sono stati pagati i debiti verso i fornitori, in gran parte delle Ulss e quindi della sanità, della Regione.

“Mi spiace – aggiunge Zaia – che il Governo abbia dimenticato questo piccolo particolare, ma in fondo non è la prima volta che Renzi sostiene i suoi roboanti annunci sapendo che per realizzarli o si taglia a Regioni ed Enti Locali virtuosi o comunque si usano i loro soldi”. 

“Sia chiaro – aggiunge Zaia - la soddisfazione per aver risposto alle sacrosante necessità dei nostri imprenditori e fornitori è grande, ma grande è anche l’amarezza di aver dovuto subire il diktat di uno Stato sempre più banca e sempre meno vicino ai suoi cittadini, che ci ha costretto a contrarre un mutuo a titolo oneroso, dopo aver bloccato in Tesoreria centrale soldi veri del Veneto e dei Veneti. Con quei soldi avremmo pagato senza chiedere un euro a Roma, e invece siamo stati costretti a contrarre un debito. Ormai Roma con una mano ti blocca quello che hai e con l’altra ti prende tutto ciò che può. Così non può andare avanti”.

 

“Dopo l’esplicito riferimento ai rischi terrorismo da parte del Procuratore Antimafia Franco Roberti, non c’è più tempo da perdere e non è più il momento dell’ipocrisia: i barconi dalla Libia vanno fermati, Triton/Mare Nostrum va stoppata, i milioni che si spendono per tutto questo vengano inglobati in un fondo da usare immediatamente per avviare un concreto piano di aiuti alle popolazioni sofferenti nei loro Paesi. L’Italia, con la complicità dell’Europa, e sorda ai segnali e agli allarmi che giungono da più parti, sta di fatto agevolando varie tipologie di criminali, dai brutali delinquenti che gestiscono i viaggi, al crimine organizzato che fa loro da sponda in Italia e in Europa, fino alle non escludibili infiltrazioni di terroristi gestite dall’Isis. Senza contare il caos e l’impatto sui territori che si stanno determinando a mano a mano che si verificano gli arrivi, senza preavviso e senza certezze riguardo sia allo stato di salute sia alle generalità delle persone”.

Lo dice oggi il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in relazione alle sempre maggiori preoccupazioni che emergono dall’Italia e dall’estero sulla migrazione in corso dalle coste della Libia verso l’Italia, sottolineando che “tutta la situazione sta prendendo una piega sempre più pericolosa, ingestibile e, per certi versi sempre più brutale, come hanno dimostrato le immagini delle violenze che si compiono sulle spiagge libiche”.

“Il crimine si è completamente impadronito di questa vicenda – aggiunge Zaia – e non lo dico io. Oggi l’autorevolissima voce del Procuratore Roberti; in precedenza lo hanno indicato l’inchiesta della Procura di Palermo aperta da tempo su possibili infiltrazioni terroristiche nei flussi, l’allarme della Procura di Reggio Calabria sulla possibile saldatura tra l’Isis e la criminalità organizzata, i documenti segreti dell’Isis pubblicati dall’autorevole Daily Telegraph che vanno chiaramente in questo senso, le esplicite dichiarazioni dell’Ambasciatore egiziano a Londra di qualche giorno fa”.

“Chi ne ha il potere- conclude Zaia – si assuma le proprie responsabilità e agisca in fretta. Questa è una partita che l’Italia e l’Europa stanno perdendo con ignominia, ma che potrebbero ancora vincere se venisse fatto ciò che logica, buon senso e vera solidarietà consigliano. Per ora, invece, sembra che ci si limiti a sperare che il mare sia mosso e impedisca ai barconi della morte di partire”.

 

Tempestivo avvio dell’attività lavorativa per il 2015 da parte dei settori forestali regionali nell’ambito degli interventi di difesa idrogeologica e sistemazione idraulico-forestale. Lo ha assicurato l’assessore veneto all’ambiente e alla difesa del suolo Maurizio Conte, incontrando oggi a Palazzo Balbi, a Venezia, i segretari regionali delle organizzazioni sindacali dei lavoratori impiegati dagli uffici forestali regionali sul territorio.

Nel corso dell’incontro, a cui ha partecipato anche l’assessore al Bilancio Roberto Ciambetti, sono state fugate le perplessità dei lavoratori forestali preoccupati di possibili ritardi nell’avvio dell’attività lavorativa alla luce delle intervenute nuove disposizioni di legge in ordine a procedure di spesa e gestione dei bilanci pubblici, entrate in vigore nel corrente anno.

I rappresentanti sindacali hanno ricevuto rassicurazioni in ordine alla sensibilità dell’amministrazione regionale nei confronti della loro attività di presidio e conservazione del territorio. Ai partecipanti all’incontro è stato illustrato l’insieme delle fasi amministrative e gestionali che assicureranno per la stagione corrente la continuazione degli interventi di difesa del suolo posti in capo agli uffici forestali regionali. L’impianto complessivo delle nuove disposizioni attuative sarà oggetto di un’apposita deliberazione della giunta regionale di imminente adozione.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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