Referendum sull'autonomia, Stefano Poggi (Veneti per l'astensione): "ci negano gli spazi per la propaganda diretta"
Martedi 26 Settembre 2017 alle 16:27 | 0 commenti
In questi giorni il comitato "Veneti per l'astensione" sta presentando ai prefetti del Veneto un'istanza chiedendo dei provvedimenti, che garantiscano la corretta informazione elettorale e il corretto svolgersi della tornata referendaria. Stefano Poggi, presidente del suddetto comitato dichiara: «La giunta Zaia ha convocato questo inutile referendum-truffa sull'autonomia solo per fare un po' di propaganda a spese dei cittadini veneti (14 milioni di cui 1,2 milioni per la pubblicità )."
"Però - sostiene il giovane attivista - c'è un limite a tutto: chi ha indetto questa consultazione dovrebbe almeno garantire che vengano rispettati gli spazi di democrazia. In questi giorni vediamo che non è così. Innanzitutto per quanto riguarda gli spazi di pubblica affissione, che abbiamo scoperto essere accessibili ai soli partiti o gruppi politici rappresentati in consiglio regionale. Così almeno è stato risposto ai soci del comitato di Arzignano quando hanno chiesto di aver a disposizione alcuni spazi per affiggere manifesti di propaganda elettorale: richiesta che il comune ha rispedito al mittente, negandoli sulla base di una circolare ministeriale."
"Perché gli spazi per la propaganda diretta - continua Poggi - dovrebbero essere esclusivamente a disposizione dei partiti rappresentati in consiglio regionale, tra l'altro praticamente tutti sostenitori del "sì"? Esporre uno a fianco all'altro quattro manifesti per il "sì" coi simboli di Lega Nord, Forza Italia, Pd e M5S è corretta informazione?".
"Gravissimo è anche il comportamento di alcuni enti locali - conclude la missiva - che si sono palesemente schierati a favore del referendum-truffa. Alcune amministrazioni locali hanno infatti organizzato incontri definiti "informativi" ma privi di contraddittorio, che presentano esclusivamente le ragioni del "sì", come accade nei comuni di Caldogno in provincia di Vicenza e di Cavallino-Treporti in quella di Venezia (qui il comune ha addirittura adottato le grafiche dei comitati del "sì"), mentre quelli di San Giorgio in Bosco e Cittadella a Padova o Musile di Piave a Venezia espongono manifesti e striscioni propagandistici. Il comune di Tombolo (PD) aveva addirittura dato il patrocinio a un torneo di calcetto per il "sì"! Questi sindaci sono al servizio dei cittadini o di Luca Zaia? È inaccettabile che le istituzioni spendano i soldi dei cittadini veneti per la propaganda di Zaia".
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