Referendum per l'autonomia Veneto: Roma e Milano sudano freddo per i 500 "fantamilioni" previsti per la consultazione su un giornale
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 15:42 | 0 commenti
A Roma i due referendum sull'autonomia di Veneto e Lombardia non agitano gli animi. Saranno anche le due regioni d'Italia che trainano l'economia, ma nei salotti che contano l'iniziativa è stata bollata come il ritorno dei "barbari". Roba da leghisti passati dalla "conotta" bianca di Umberto Bossi alle felpe di Matteo Salvini ma sempre pronti a sventolare il primato della Padania. Storie vecchie, superate anche dai fini strateghi del Carroccio che ora puntano ad essere una forza nazionale. Eppure, immaginiamo, questa mattina nella capitale, i telefoni di diversi faccendieri e uomini di partito avranno iniziato a suonare all'impazzata: "Aho! E svejate qui c'è da magnà , 500 milioni mica caz..." avranno urlato alla cornetta gli ambasciatori della repubblica in terra veneta, dando il via a sudatissime manovre e speculazioni. Tutto a causa di un titolo, quello apparso sul letto, anche oltre confine, Giornale di Vicenza: "Referendum informale costa 500 milioni di euro".
Ancora peggio, continuando a speculare, la reazione del prudente Maroni a cui si saranno appannati i vistosi occhiali fashion leggendo la rassegna stampa. Alla segretaria: "We, chiamami il Luca che in Veneto hanno pisciato fuori dalla tazza-...500 milioni per due firmette, chi lo sente ora il Salvini".
Pericolo in realtà scampato. Tornando seri, la cifra è evidentemente esagerata. La Colpa di un refuso, di un errore di stampa, cose che capitano a chi fa questo mestiere ma che strappano un sorriso. Ieri a Palazzo Ferro Fini la Commissione bilancio presieduta da Marino Finozzi ha, infatti, stanziato i fondi destinati alla comunicazione referendaria: 500 mila euro da dividere più o meno equamente tra stampa, televisione e altri mezzi di comunicazione, non 500 milioni. Quelli non si spendono nemmeno per Higuain al Fantacalcio. Â
Le cifre reali, comunque, potrebbero far discutere. Lo stesso Luca Zaia, infatti, ha dichiarato più volte che il vero obbiettivo del referendum consultivo non è la vittoria dell'autonomia (data per scontata) ma un alto grado di partecipazione. 14 milioni, questi i soldi "veri" messi da parte per l'intero costo della consultazione, non sono pochi per lanciare un segnale a Roma. Ma a volte basta un titolo.
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